Il tentativo di microcredito è quello di creare una completa autonomia per le piccole imprese in modo da evitare interventi monetari esterni. La storia del microcredito ha inizio in Bangladesh nel 1976 nella Bank, una banca creata con lo scopo di concedere prestiti ai più bisognosi, da Muhammed Yunus. Dopo la Grameen Bank,sono state molte le organizzazioni internazionali che hanno adottato programmi di microcredito al fine di sostenere l’economia dei paesi in via di sviluppo. Come ad esempio: CARE Internacional, FINCA Internacional, ACCION Internacional e ACODEP ( Asociacion de Consultores para el Desarrollo de la Pequena y Microempresa).
Successivamente anche in America Latina, Africa e Asia sono sorte istituzioni per la gestione di microcrediti come : Vita Microbank in Benin, Fundasol in Uruguay, Financiera Calpia in El Salvador ecc. A livello europeo è nata invece una piattaforma sulla micro finanza che unisce numerosi attivisti europei, impegnati in progetti di microcredito verso i paesi del Sud del mondo. Lo scopo principale di questa piattaforma è quello di scambiare informazioni utili per la cooperazione tra tutti i partecipanti. Anche se con modalità e caratteristiche diverse, anche in Italia ci sono differenti esperienze di microcredito come ad esempio le MAG.
Tra i principali network c’è Microventures con ben 12,5 milioni di euro di capitale. La condizione principale tra queste grandi piattaforme di micro finanza è l’equilibrio tra investitori e microproduttori. L’aspetto fondamentale che viene percepito nel microcredito va oltre l’aspetto monetario . Quella che viene riconosciuta è la fiducia al microimprenditore e il suo progetto. Il microcredito ha sicuramente cambiato il modo di pensare dell’economia ed è riconosciuto come uno strumento che stimola e amplifica l’attività produttiva . Inoltre si è convalidata, grazie agli esempi di attività di microcredito elencate precedentemente, una valida alternativa di finanziamento per le piccole imprese .