mercoledì 21 agosto 2013

La denuncia di cui nessuno parla

Nell'Aprile del 2012 l'avvocato Paola Musu ha sporto formale denuncia, presso la Procura della Repubblica di Cagliari, contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'allora Presidente del Consiglio Mario Monti, i Ministri di quel Governo ed i Parlamentari che votarono la fiducia allo stesso, per i reati di cui agl'articoli: 241 c.p. Attentato contro integrità, indipendenza, unità dello Stato Italiano; 270 c.p. Associazioni sovversive; 283 c.p. Attentato contro la Costituzione dello Stato Italiano; 287 c.p. Usurpazione di potere politico; 289 c.p. Attentato contro gli organi costituzionali; 294 c.p. Attentato contro i diritti del cittadino; 304 c.p. Cospirazione politica mediante accordo; 305 c.p. Cospirazione politica mediante associazione.


L'avvocato denunciava nel 2012 come da molti anni oramai i processi socio-economici con l'avallo di una politica compiacente abbiano messo in condizione l'Italia di venire privata di una sovranità che la Costituzione stessa all'art. 1 attribuisce al popolo e che pone la disciplina di principio volta a definire la nostra come una repubblica democratica. Elementi imprescindibili della sovranità di un popolo sono la sovranità monetaria, economica e fiscale mediante la quale uno Stato imprime la propria influenza nel territorio che da esso viene controllato. Controllato da chi ? Dal suo stesso popolo che delega dei soggetti politici che dovrebbero agire “per conto del popolo” entro i limiti stabiliti dall'ordinamento e in primis dalla Costituzione stessa che tra tutte le fonti normative occupa il primo posto, imponendosi come disciplina guida di chi fa le leggi e di chi amministra lo Stato stesso. Ed in relazione alla sovranità che “appartiene al popolo” l'art. 11 della Costituzione cita:”L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”. L'art.11 della Costituzione trova un limite invalicabile che è quello dell'art.1 della Cost. Limite il quale a seguito dei numerosi processi di trasformazione, anche recenti, a cui l'Unione Europea è pervenuta mediante le forme previste per la realizzazione di accordi e trattati tra Stati membri, è stata consegnata la “Sovranità del popolo italiano” in materia di politica economica, fiscale e monetaria ad organismi esterni alla Repubblica quali la BCE, la SEBC, la Commissione. Organismi, quelli appena citati (e potremmo nominarne altri) a struttura prettamente oligarchica e privi di alcun fondamento democratico e repubblicano, ma ancora peggio senza che il popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso.

 
In Italia tale vicenda è culminata, denunciava (e non è mai stata la sola) l'avv. Paola Musu ed altri “tecnici” che ad essa si sono aggregati, con la destituzione del passato governo presieduto da Berlusconi in maniera non solo atipica ma oltremodo distante da quanto previsto dal nostro ordinamento e, ovviamente non in ultimo, dall'articolo 94 della Costituzione stessa con la composizione di un nuovo Governo di “transizione” guidato da un soggetto comunque legato a tutte quelle strutture oligarchiche precedentemente citate e ad altre, di cui tutti conoscono la matrice. Questa denuncia risale a più di un anno fa.


Ovviamente questa iniziativa fu taciuta dai mezzi d'informazione ordinari e probabilmente incamerata nei polverosi meandri della Procura di Cagliari, tra i numerosi archivi della stessa. Il silenzio a cui siamo abituati ha colpito ancora, in sostanza, noi de “Il Maestrale” la rilanciamo, affinché le parole di questo avvocato ed anche il suo coraggio non sia dimenticato ma fornisca un adeguato spunto di riflessione da parte di tutti i lettori del blog. Il tema della sovranità, barbaramente sottratta al popolo italiano rimane sempre e profondamente attuale, anche adesso che cambiano i nomi, i processi attivati da anni oramai e palesatesi in maniera così evidente soltanto nell'ultimo periodo sono figli di quelli recentemente trascorsi che rendono il nostro paese sempre più povero, in favore di una gruppo di potere che bene si nasconde tra i lustrini dei palazzi che un tempo servivano per rendere grande un Paese e con esso il suo popolo.
 

martedì 13 agosto 2013

Vivisezione: Non Chiamiamola Medicina Ma Falsa Scienza

Per vivisezione, secondo la definizione dell’enciclopedia “Treccani”, si intende qualsiasi operazione su animali vivi,svegli o in anestesia,PRIVA DI FINALITA’ TERAPEUTICHE ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire responsi diagnostici .

Molti affermano che "la vivisezione non esiste più". O non sanno di cosa parlano, o sono in malafede. "Vivisezione" non è solo il sezionare la rana viva, o gli atroci esperimenti del passato in cui i cani venivano legati con cinghie a una tavola e poi sezionati. Oggi la vivisezione è ben altro. Molto peggio.
Ogni anno, solo in Italia, più di 974.000 animali  vengono utilizzati per prove di laboratorio. Queste prove forniscono risultati inapplicabili all'uomo e di conseguenza, oltre ad essere inutili, hanno di frequente fermato l'impiego di sostanze a noi preziose, così come hanno causato infiniti danni farmacologici.
Gli animali vengono avvelenati, ustionati, accecati, mutilati, obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere come i pesticidi; vengono privati dei genitori per test psicologici, irradiati con raggi di ogni tipo, cosparsi di "biocidi" ovvero insetticidi, disinfettanti, conservanti, resi dipendenti da droghe, uccisi con virus e gas a scopo bellico. E L'anestesia? Non è obbligatoria. 

Il vero scopo di questa pratica sembra essere in realtà il favoreggiamento di carriere scientifiche, basate sul numero di "pubblicazioni" prodotte, ma il più delle volte sono interessi commerciali o ancora per continuare ad incassare aiuti pubblici e privati destinati alla ricerca anche da generose raccolte fondi. E’ uno strumento per mettere sul mercato numerose specialità farmaceutiche, in gran parte inutili (oltre 13.000 nel nostro Servizio Sanitario, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ne considera necessarie solo 400!): essa fornisce ai produttori, oltre ad una eventuale tutela giuridica, la possibilità di selezionare la risposta variando la specie animale o le condizioni dell'esperimento.


Inoltre, la sperimentazione sugli animali, la cui visione "meccanicista" dell'essere vivente consente di vedere nella cavia un modello da laboratorio, per l'uomo ha portato la medicina moderna a trascurare la sofferenza, anche quella del malato, ed a fare di quest'ultimo, in primo luogo, un consumatore di farmaci. Con il risultato che le resistenze agli antibiotici aumentano e le nuove malattie avanzano; che la prevenzione è stata dimenticata; che anche se si è allungata l'aspettativa di vita, non ne è certo migliorata in proporzione la qualità. Ma per la crescita dell'industria della "salute" è necessario il nostro stato di malattia...

Chi pratica queste torture? Industrie chimiche, farmaceutiche, laboratori ospedalieri, istituti pubblici ed università. Il decreto legislativo 116 del 1992, che regolamenta la sperimentazione animale ed impone ai laboratori l'obbligo della registrazione, ha rivelato l'esistenza in Italia di oltre 500 centri di sperimentazione ufficialmente dichiarati. Ma questo si è potuto sapere solo dopo un ricorso al TAR, vinto dalla LAV contro il Ministero della Sanità che negava l'accesso ai dati. 
Questa è la vivisezione. Chi la pratica, preferisce chiamarla "sperimentazione animale" o "ricerca in vivo", ma rimane, secondo la definizione del dizionario, "vivisezione”. E tutto questo, non solo senza alcuna necessità ma soprattutto senza alcuna utilità.
Il paradosso più assurdo è che esistono già metodi alternativi  , come lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni virtuali e di manichini computerizzati.
Già non si utilizzano più animali per test di impatto automobilistico e di gravidanza; molte aziende cosmetiche hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni e gli Istituti Nazionali di Ricerca come il CNR e l'Istituto Superiore di Sanità ospitano laboratori di ricerca senza animali. Questo però purtroppo non fa il gioco dei potenti.
L’unico modo quindi per sensibilizzare la popolazione riguardo questo scempio quotidiano è farle conoscere quale e quanta sofferenza crei questo tipo di sperimentazione e soprattutto che esistono alternative più che valide: dobbiamo rendere i cittadini consapevoli di ciò che accade in quei ‘laboratori’ e liberarli dal meschino ricatto morale promosso dai sedicenti baroni della medicina, i quali, foraggiati dai cospicui finanziamenti delle industrie farmaceutiche, arrivano a chiamare cinicamente in causa la salute dei nostri cari, specie dei bambini, pur di giustificare una pratica inutile e crudele.

NON CHIAMIAMOLA MEDICINA MA FALSA SCIENZA!


domenica 4 agosto 2013

New World Order Is Watching You

Nel suo romanzo più celebre, “1984”, George Orwell metteva in luce , forse per primo, l’aspetto più significativo del nuovo mondo che nasceva all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale: quello dello spionaggio, del controllo metodico della vita degli esseri umani. Con l’espressione divenuta famosissima, poi nei decenni, ”Big Brother is watching you” sottolineava appunto come il governo centrale (il Grande Fratello, nel romanzo, cioè un tiranno “buono” per la stampa mistificatrice, ma che nessuno in realtà aveva mai visto e a cui tutti dovevano obbedire) controllava ogni azione dei suoi cittadini decidendo loro il lavoro che dovevano svolgere, la donna con la quale andare a letto, la casa in cui vivere. Un controllo che eliminava ogni libertà.

Ovviamente Orwell (che scrisse il romanzo nel 1948) ambiva a descrivere il mondo che si andava formando esprimendo semplicemente le sue considerazioni politiche e sociali. A più di 60 anni dalla pubblicazione del romanzo, però, la storia continua a dargli ragione.
Solo poche settimane fa, infatti, il caso Snowden ha scioccato il mondo. Joseph Snowden è un informatico statunitense, ex dipendente della CIA, che ha confessato alla stampa internazionale (soprattutto tramite il “The Guardian”) come la NSA  (National Security Agency , l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale) controllasse segretamente alcuni profili privati dei social network di cittadini americani ed europei, in quanto ritenuti ipotetiche minacce di sovversione del sistema politico attuale. Ovviamente a testimonianza della sua tesi son stati portati innumerevoli documenti, poi pubblicati sulle pagine del quotidiano inglese.
Tutto ciò ha provocato,come da prassi, le solite guerre burocratiche e legali del III Millennio che hanno pian piano offuscato il vero messaggio di questa vicenda: i governi delle potenze Occidentali democratiche spiano i propri cittadini. Alla faccia della Libertà di pensiero e  di azione!
Snowden, che attualmente si trova sotto “protezione” russa, è stato denunciato per furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e la comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non autorizzata. A sua volta, il governo statunitense, che ha scatenato le ire (ipocrite, perché forse di mezzo ci sono anche i servizi segreti di queste nazioni) di alcuni governi europei (Francia e Germania su tutte), ignari di queste azioni di spionaggio, è stato denunciato da alcune organizzazione di diritti umani per violazione di dati personali (in realtà la denuncia è per ora contro ignoti).
Un caso che ci fa tornare alla mente la vicenda di wikileaks , l’ organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, documenti coperti da segreto (segreto di stato, segreto militare, segreto industriale, segreto bancario) e poi li carica sul proprio sito web. La stessa organizzazione che aveva reso pubbliche le diavolerie dell’esercito americano nei confronti di civili e soldati afgani, talebani e iracheni durante le operazioni militari in Medio Oriente. La stessa organizzazione che aveva reso pubblico al mondo l’incontro ad Arcore tra Berlusconi e Gianni Letta (uno dei suoi collaboratori più illustri nonché zio di Enrico Letta, l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri, l’uomo “super partes” alla guida del governo della “larghe intese”) in cui il leader del Popolo delle Libertà avrebbe affermato di poter contare su alleati nell'opposizione tra cui Pier Luigi Bersani per la riforma sulla giustizia (vi ricorda qualcosa in questi giorni?). La stessa organizzazione che è costata cara a Jean Paul Assange, caporedattore di Wikileaks, costretto all’esilio politico in Ecuador dopo aver pubblicato semplici verità su questo massonico e corrotto New World Order. (Per la cronaca Assange è stato anche accusato di molestie e stupri sessuali, casi estranei e tutti da verificare sul piano politico ma utili per infangare la sua persona).

Insomma un mondo di bugie controllato dall’occhio attento dei governi centrali. Un mondo chiuso in se stesso che non si evolve ma che si cerca di difendere con i metodi più meschini. Un mondo che inevitabilmente finisce per creare leggende e “nuovi eroi” come per esempio Anonymus, l’organizzazione globale di singoli hacker che agendo in modo coordinato e con un unico obiettivo riesce a infiltrarsi nei siti di tutte le aziende, i ministeri o organizzazioni con scopi non eticamente corretti, inviando messaggi politici inneggianti alla “Rivoluzione “ e alla “Vendetta”.

Anonymus è entrata nei siti di Equitalia  accusata  di impiegare mesi, spesso anni, per le più banali notifiche, facendo così lievitare a dismisura gli interessi dovuti. È entrata nel sito del Vaticano per ben due volte, la prima per denunciare “l’ attività di censura e di anti-progresso nei confronti della medicina" e la seconda per sottolineare l’omertà di alcuni alti prelati riguardo i casi di stupro e pedofilia che hanno visto coinvolti molti esponenti della Santa Sede. Poi entra nei siti di Trenitalia e di Vittorio Sgarbi per denunciare rispettivamente  la soppressione di alcuni treni InterCity, a discapito di migliaia di pendolari e lo spreco di denaro per la realizzazione della TAV e le parole ritenute “mafiose” pronunciate  dal critico d’arte in occasione di una giornata del ricordo per i martiri della mafia.
 

Ma non solo Anonymus denuncia pubblicamente il Gruppo Enel poiché si batte contro i progetti idroelettrici in Guatemala e in Cile che sconvolgerebbero il clima con enormi ripercussioni globali e l'inondazione di 8000 ettari della riserva naturale dell'Amazzonia. Il gruppo inoltre sottolinea che nel caso della Guatemala i popoli della regione Ixil, dopo continui conflitti con la multinazionale italiana, hanno dovuto abbandonare le proprie terre. Anonymus entra nel sito della Polizia di Stato e si diverte e curiosare tra le mail degli altri ufficiali italiani. Anonymus, infine, entrando in più di 700 siti istituzionali israeliani  protesta  contro l'esercito di Tel Aviv che sferra quotidianamente nuove offensive contro il popolo palestinese. Durante gli attacchi è stato cancellato il database del Ministero degli Esteri.
 

Un mondo telematico, dunque, che crea “militanti politici invisibili”, nati semplicemente da un istinto reazionario contro i progetti di spionaggio e di dominio del mondo. “Militanti politici invisibili” che non si schierano in prima fila mettendoci la faccia ma che nonostante tutto offrono comunque l’occasione per riflettere sulle atrocità di questa civiltà Occidentale. “Militanti Politici Invisibili” che forse andrebbero uniti a quelli che già costruiscono sulle macerie della strada  per creare una sinergia tale da rovesciare questo Invisibile Nuovo Ordine Mondiale che certamente adesso ci sta osservando.
 
 

 

venerdì 12 luglio 2013

Morsi Game Over

Che l’Egitto in mano ai Fratelli Musulmani avesse suscitato in noi qualche perplessità lo avevamo già sostenuto negli articoli di qualche anno fa. Non era molto chiaro come mai, infatti, l’asse Occidentale avesse lasciato in mano ad un organizzazione vicina ai salafiti e dunque radicale, le redini del paese più forte sul piano economico e militare del mondo arabo, permettendogli di spodestare un regime-amico come quello di Mubarak. Non era nemmeno chiaro come mai l’esercito (finanziato praticamente “in toto” dagli Stati Uniti d’America), il vero e ormai storico ago della bilancia politica egiziana ,avesse permesso l’instaurarsi di un governo estremista.  Forse a più di due anni dalla prima rivolta a piazza Tahrir, contro il “tiranno” Mubarak, possiamo avere qualche risposta.


In Egitto, come ormai tutti sanno, visto il bombardamento mediatico che stiamo subendo da dieci giorni a questa parte, il premier Morsi, eletto col 51% delle preferenze nelle ultime elezioni amministrative, è stato deposto e arrestato da parte dell’esercito egiziano guidato da El Sissi. Insieme a lui son finiti in manette anche altri leader del partito radicale dei “Fratelli Musulmani”. Le accuse sono svariate e cominciano dall’ incitamento alla violenza, fino all’accusa di essere nemici del popolo. La costituzione è stata sospesa, mentre è alla stessa corte costituzionale che sono stati spostati temporaneamente i poteri di governo, oltre alla responsabilità di organizzare le elezioni e di mettere nuovamente mano alla carta fondamentale dello stato.

L’Egitto, però. si trova senza un governo stabile (per ora affidato al liberale El Beblawi affiancato dal leader democratico e filo americano El Baradei) , sull’orlo di una guerra civile e religiosa, e vicina alla catastrofe economica. Insomma, la storia si ripete dopo la caduta di Mubarak. Infatti, dopo l’arresto di Morsi ,ci sono state in tutto il paese delle contro manifestazionI dei Fratelli Musulmani che hanno provocato  scontri con l’esercito,  decine di morti e vigliaccherie sadiche come 
l’uccisione nella zona del Sinai di un innocente prete copto. Non mancano, poi, le accuse delle donne egiziane di abusi sessuali subiti durante le manifestazioni pubbliche sotto gli occhi delle forze governative, impassibili e omertose.
 
In poche parole un paese spaccato, diviso, fortemente a rischio tracollo economico. Con il Turismo, fonte maggiore di reddito e ricchezza per gli Egiziani, completamente immobile viste le gravi vicissitudini politiche e sociali.
Nel frattempo, l’Onu, gli Stati Uniti e l’Europa delle Banche mostrano preoccupazione per quello che succede in Egitto; sicuramente preoccupati dall’instabilità economica di uno dei più grandi partner commerciali in Medio Oriente. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, mettendo in guardia gli egiziani dal ricorrere a vendette e dall'escludere partiti e comunità dalla vita politica, dopo il colpo di stato tecnico che ha deposto il presidente islamista Mohamed Morsi, afferma con tutta la solita ipocrisia del caso:” Seguo con crescente preoccupazione gli sviluppi della crisi egiziana, da cui arrivano inquietanti notizie di arresti e restrizioni della libertà di espressione e orribili racconti di violenze sessuali.” Il segretario generale dell'Onu ha chiesto alle forze di sicurezza di «proteggere i manifestanti e impedire scontri violenti» e ha invitato chi scende in piazza a farlo «in modo pacifico».

Ma forse dietro questa crisi, c’è proprio la mano del New World Order. La crisi sociale egiziana che porta instabilità politica ed economica, infatti, giova, guarda caso, solo ad Israele che nel Medio oriente vede ora accrescere sempre più la sua egemonia e che può minacciare ancor di più e sempre senza tanti problemi, la Siria e l’Iran. Solo il tempo, comunque, potrà confermare questa tesi.

Una Siria, però, sempre più unita e sempre più al centro dello scenario geopolitico mondiale. che sta dando una lezione militare, economica e sociale a tutti i suoi avversari. Pian piano stanno crollando tutti: dai Fratelli Musulmani in Egitto a Erdogan in Turchia. E dire che Assad doveva essere spodestato, secondo i loro piani, in meno di un anno e mezzo!

È questo, dunque, forse l’unico motivo di gioia della crisi egiziana: il fondamentalismo islamico, nemico numero uno della Siria laica del legittimo presidente Assad è giunto al capolinea del suo apogeo. Non ci resta che salutarli con un ironico: Bye Bye Morsi, Game Over!

sabato 6 luglio 2013

Il Problema dell'Immigrazione Clandestina

Una delle principali cause di impoverimento sociale,culturale ed economico è quel macchinoso ingranaggio infernale dell’immigrazione illegale che riversa tutte le sue negatività nelle popolazioni coinvolte,siano esse ospiti che ospitanti;mentre invece,unici beneficiari di questo sistema neoschiavista formato da apolidi e diseredati in cerca di fortuna sembrano essere le solite oligarchie istituzionali che mascherando i propri interessi economici,religiosi e ideologici dietro a false politiche d’accoglienza non fanno altro che fomentare i rancori e alimentare quella guerra tra poveri che sfocia inevitabilmente in dinamiche multirazziste.


Esempio di una nazione che non ha più il controllo dei suoi cittadini,siano essi  immigrati legali o illegali che italiani,è l’episodio successo il mese scorso a Milano quando un ghanese  ha ucciso un uomo a colpi di piccone e ,cosa più grave oltre l’episodio in se, è risultata essere esplicata nelle varie dichiarazioni di politici e giornalisti che ancor prima di qualsiasi perizia psichiatrica hanno definito l’assassino un povero folle malato.Riguardo la sua vita fino a prima dell’episodio non si sa nulla,un vero fantasma,l’unica cosa certa è che avesse solo gravi precedenti e quello più grave ancora è che il lassismo di magistrati incompetenti  intrecciati in una folle burocrazia abbia lasciato correre i suoi precedenti  e non abbia invece provveduto alla sua immediata espulsione prima che si arrivasse al peggio.
Posto il fatto che la violenza di Kabobo,questo il suo nome, non rappresenta l’intera comunità degli immigrati è pur vero, però che l’immigrazione clandestina è per la maggior parte criminogena e il mistero che circonda il soggiorno italiano di questo criminale ne è la testimonianza. Quello che è successo a Milano da parte del ghanese può anche  essere considerato frutto di un raptus isolato, ma il contesto in cui tale tragedia si è consumata verte intorno a quella concezione  dell'immigrazione sfruttata sottoforma di  importazione di forza lavoro senza diritti; il tutto mascherato da una finta accoglienza caritatevole.
La cosa più grave è la devastante  deregulation per cui sta irresponsabilmente spingendo il ministro Kyenge, che al di là della retorica buonista porterebbe solo al far-west sociale e  alla completa realizzazione dello sciagurato modello multi razzista attraversoil quale la strategia globalizzativa annulla il concetto di sovranità culturale e identitaria.
Da un punto di vista etico e morale infatti la proposta del suddetto ministro di cambiare le leggi che regolano la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati,ovvero da un originario principio di jus sanguinis all’introduzione dello jus soli,sta a dimostrare per l’ennesima volta l’affermare delle istanze cosmopolite di frange politiche progressiste apparentemente perbeniste all’interno delle istituzioni che contano. Lo jus soli rappresenterebbe quell’individualismo e quella disintegrazione identitaria  voluta e sostenuta che ridurrebbe la nazionalità in una mera etichetta da attaccare e cambiare a proprio piacimento.
In Europa,da secoli,esiste quel legame che ha tenuto salde intere generazioni fondato sul principio di jus sanguinis che rischia ,dietro false concessioni umanitarie, di sfaldarsi e scadere in un incalzante razzismo,come se la cittadinanza fosse un regalo da concedere a chi non è nato italiano per potersi innalzare al nostro livello.

domenica 23 giugno 2013

Lo Strano Caso delle Scie Chimiche

Una Primavera così non si era mai vista. Nemmeno gli annali della meteorologia ricordavano simili temperature nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno. Pioggia, grandine, trombe d’aria e addirittura neve hanno colpito l’Italia per tutta la stagione, fin dall’equinozio di Marzo.
Simili fenomeni, che creano perplessità e stupore in tutti noi, fanno, però, storcere il naso a più di una persona culturalmente preparata sull’argomento. Da qualche anno, infatti, sul web girano alcune interessanti teorie firmate da importanti studiosi della meteorologia del complottiamo mondiale,riguardo i cambiamenti climatici che vedono protagoniste le scie chimiche avvistate nei nostri cieli.

C’è chi, infatti, ha studiato queste strane scie che siamo costretti ormai a vedere a anni sopra la nostra testa. Strane scie perché diverse da quelle degli aeroplani che scomparivano dopo pochi minuti, ed erano strette e corte. Strane scie perché rimangono per ore intatte nei nostri cieli con delle sfumature biancastre evidenti. Strane scie non tutte uguali tra loro ma di diverse tipologie: lunghe, corte, larghe, strette, a trattini, a filamenti.
Molti hanno avanzato l’ipotesi dell’aumento del traffico aereo dovuti ai voli low cost che ovviamente però non basta a spiegare il fenomeno, anche perché molte volte quasi a tutti noi è capitato di vedere nel cielo scie che andavano a formare una vera e propria scacchiera. Quali compagnie permettono simili rotte cosi pericolose perché intrecciate tra loro? E perché in alcuni giorni queste scie si vedono e in altri no? D’altronde i voli ci sono tutti i giorni.

C’è invece chi ha provato a smontare ogni scetticismo avanzando la teoria dei voli 
militari intensificatasi negli ultimi anni. Ma di certo questo non riesce a spiegare come mai queste rotte militari son cosi basse e vicine ai centri abitati. Inoltre rimane inspiegabile come mai al passaggio di queste nubi assistiamo con certezza poche ore dopo ad un brusco cambiamento climatico, soprattutto con l’arrivo di forti perturbazioni e annuvolamenti.


Un mistero umano e artificiale dunque quello delle scie chimiche più che un fenomeno fisico naturale. Un mistero interessante per internet e siti di controinformazione ma assolutamente ignorato da radio, telegiornali e quotidiani. Un mistero che quando fatto notare a Beppe Grillo (anche sul blog del suo movimento cinque stelle) è stato sorvolato con l’affermazione: “ è un fenomeno complesso e pericoloso, da accertare”
La scienza ufficiale, invece, tanto per cambiare, smonta tutto. Per essa, come si evince anche dalla pagina della “libera” Wikipedia, la “Teoria del Complotto sulle scie chimiche” non ha mai trovato alcun credito nell'ambito della comunità scientifica, che la ritiene una vera e propria “bufala” senza però spiegare in due semplici parole per quale motivo.

D’altronde è pur vero, per onestà intellettuale, ammettere che alcune teorie riguardo questo fenomeno delle scie chimiche nei nostri cieli sono davvero esagerate. Plausibili per pochi e fantasiose per la maggior parte dell’opinione pubblica. Infatti, c’è chi afferma per esempio, che le scie chimiche altro non sono che parte della programmazione “Monarch”, utilizzato per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni (quali la CIA) per scopi segreti. I metodi sono incredibilmente sadici (lo scopo principale è quello di traumatizzare la vittima), ed i risultati sono raccapriccianti: la creazione di una schiavo mentalmente controllato. Tra questi metodi vi è proprio, tra i tanti (Abuso sessuale e tortura,
scosse elettriche, fame e sete, sensazione di annegamento, sepoltura da vivi per ore, privazione del sonno), il rilascio di veleni chimici nell’aria per controllare clima, temperatura e menti umane.

Più accettabile, invece, credere che le scie chimiche rientrino nel progetto “H.A.A.R.P.” un programma Del Dipartimento della Difesa Statunitense di ricerca nato per studiare le proprietà della ionosfera che prevede metodi e apparati (come quello gigantesco e certificato da numerose fotografie, situato in Alaska) per alterare regioni dell'atmosfera terrestre o della magnetosfera. L’obiettivo è dirigere la potenza della struttura HAARP verso uno specifico punto della ionosfera facendola riscaldare al punto da innalzarla fisicamente. In questo modo si verrebbe a creare un rigonfiamento altamente riflettente, in grado di convogliare i raggi sulla terra con effetti devastanti. La potenza di tali onde sarebbe tale da provocare modificazioni molecolari dell'atmosfera, causando, a seconda delle diverse frequenze: cambiamenti climatici, la possibile disgregazione di processi mentali umani e probabilmente anche effetti sui movimenti tettonici di magnitudine imprecisata.

A questo punto, il problema è uno solo: credere alle teorie sulle scie chimiche o non crederci accettando le spiegazioni (forse un po troppo superficiali) della scienza ufficiale. Ma in una civiltà che propugna omologazione, consumismo e mistificazione per cercare di renderci poco informati ma nel benessere materiale e in un paese in cui, per esempio,le stragi di Stato sono un mistero irrisolto e oscurato all’opinione pubblica, perché non provare a trovare una spiegazione per le scie chimiche?
 

lunedì 17 giugno 2013

Primavera Turca, Chi semina Vento Raccoglie Tempesta


Risalgono solamente a pochi mesi fa le dichiarazioni del presidente sunnita turco Erdogan riguardo la situazione in Siria, in un incontro politico con Obama:”Vogliamo una Siria libera dalla tirannia di Assad, siamo in pieno accordo con gli Stati Uniti. Bisogna porre fine a questa sanguinosa crisi ed istituire un nuovo Governo”. Durante quella giornata Erdogan si schierò esplicitamente anche contro il potenziale uso di armi chimiche da parte del “dittatore siriano” contro i ribelli democratici e propose l’istituzione di una “no fly zone” con il supporto della NATO.

Con quelle dichiarazioni si meritò il plauso della stampa occidentale, della finanza mondiale (interessata a mettere le mani sui giacimenti di gas siriani), e dei leader politici fedeli al New World Order. Finalmente, così, l’Occidente poteva contare su un fortissimo alleato in Medio oriente (oltre all’Egitto dei Fratelli Musulmani, che Erdogan ha più volte elogiato e forse anche finanziato) nella guerra portata avanti contro Assad.

Ma come scriveva Brasillach: “L’opera dei malvagi è caduca”. Fortunatamente aggiungiamo.
 
Fortunatamente perché la crisi siriana sta forse giungendo al termine con l’esercito repubblicano ormai dominatore di quasi tutta la Siria (anche quella Meridionale con la conquista avvenuta pochi giorni fa di Qusayr, vecchia roccaforte dei ribelli)  e perché in Medio Oriente le cose non stanno andando affatto bene ai fomentatori della”Primavera Araba”: in Libia bande criminali terroristiche quasi ogni giorno commettono attentati contro le forze governative uccidendo anche e soprattutto civili; in Egitto la situazione politica non si è mai placata e l’opposizione a Morsi diventa sempre più forte e in Turchia sta scoppiando una vera a propria Rivoluzione.

Pochi giorni fa, infatti, è scoppiata la collera dei cittadini turchi per difendere Gezy Park (ad Istanbul) dalla costruzione di un nuovo centro commerciale (che prevede l’abbattimento di circa 600 alberi) per volere diretto del governo. Una goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno di problematiche mai risolte da Erdogan: la politica estera filo americana, la vicinanza mostrata più volte ai terroristi mercenari in Siria e ai gruppi armati sunniti, un economia poco brillante e tutt’altro che in ascesa. 
Manifestazioni d’opposizione al governo scoppiate su tutto il territorio turco (da Ankara a Istanbul passando per Adana) che hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di cittadini e che non esitano a cessare, nonostante il pugno di ferro della polizia. Migliaia di cittadini turchi feriti, centinaia di arresti per gli scontri con la polizia, e tre morti tra i civili, tra cui un militante ventenne del Partito Repubblicano. 
Una risposta governativa durissima: con la polizia pagata per non fare un passo indietro e che, forse (come testimoniano alcuni manifestanti alla stampa locale e internazionale), ha usato più volte anche sostanze chimiche mischiate ai lacrimogeni per disperdere i facinorosi. Una risposta politica però inefficace a giustificare queste atrocità: qualche contromanifestazione indetta dai fedelissimi di Erdogan (pochi, visti anche i consensi in discesa dal 50% al 38% dell’AKP il partito islamico di Erdogan), qualche sciocca dichiarazione contro twitter (“il male assoluto della società”) e social network vari a cui va la colpa di aver provocato prima e alimentato poi gli scontri e qualche inutile minaccia con fini velleitari di far cessare le manifestazioni in cui vengono avvisati gli oppositori che: “la pazienza del governo sta per finire”.
E l’asse politica Occidentale tanto fedele al premier Turco? Quell’asse politica in prima fila per denunciare Assad e i suoi “crimini” contro i civili per garantire la pace dell’umanità? Per ora non si sbilancia a schierarsi (come al solito in attesa di buttarsi sul carro dei vincitori) ma lancia qualche banale appello al dialogo politico, al bene della democrazia, etc etc.
E la stampa internazionale? Perché non denuncia Erdogan esplicitamente per l’uso della forza contro i civili come ha fatto con Assad, quasi fosse una caccia all’uomo? Perché si limita a narrare i fatti con una fredda distanza e non a commentarli come ha fatto con le stragi in Siria (peraltro mistificate e attribuite ad Assad e al suo regolare esercito di leva)? Perché non denuncia approfonditamente l’uso di sostanze chimiche contro i manifestanti come ha fatto con la Siria che, in realtà, mai le ha usate?

Insomma, che imparino la lezione questi pagliacci al servizio della finanza mondiale e del New World Order: chi semina vento, raccoglie tempesta …