Damasco, 31 agosto - Il fumo dei narghilè affolla la sala, tra ragazzi che giocano a carte ed altri che esultano per il gol del Bayern Monaco. Non fosse per qualche colpo di mortaio in sottofondo e i punti di controllo dell'esercito, Damasco potrebbe tranquillamente essere scambiata per una caotica capitale mediorientale o mediterannea, ben lontana dall'immaginario distruttivo creato dai media occidentali. La vita dei siriani scorre tranquilla sì, ma sempre nella consapevolezza di un attacco imminente. Lo Stato e le istituzioni sembrano in grado di reggere un peggioramento ulteriore della situazione, nonostante stiano già procedendo con l'evacuazione degli edifici pubblici. C'è preoccupazione ma grande compattezza, il popolo ed il governo si stringono attorno al presidente Assad e all'esercito.Un orgoglio al quale da italiani siamo disabituati, già percepibile al nostro arrivo alla frontiera tra Libano e Siria, tra i sorrisi dei soldati di guardia.
La presenza di europei, di italiani, solidali con la causa siriana, crea entusiasmo anche tra i rappresenttanti delle
istituzioni. "Sappiamo di avere amici anche in Italia. Esiste una unità nella nostra storia, nello stare al fianco dei
popoli che lottano per la propria sovranità. So che esiste una differenza tra i popoli occidentali e i loro governi", ci ha detto il primo ministro Wael al - Halqui dopo averci ricevuto nella sede del Parlamento. "Noi non abbiamo armi chimiche", ha specificato, "ad utilizzarle sono i 38mila terroristi stranieri che stanno combattendo nel nostro paese, a dargliele sono Qatar, Turchia e Arabia Saudita. La realtà è che gli Stati Uniti sono in crisi e hanno trovato nella Siria un nuovo capro espiatorio".
Parole non molto lontane da quelle del viceministro degli esteri Faisal Mekdad, che ha ricevuto la delegazione del Fronte Europeo e della comunità siriana in Italia subito dopo. "Sono più di 5 mesi - ha spiegato - che chiediamo di mandare gli ispettori dell'Onu per constatare l'uso di armi chimche da parte dei cosiddetti ribelli. In un attacco nella zona di Aleppo 22 persone sono morte, molti di questi erano nostri soldati. E invece dobbiamo ascoltare le menzogne di Kerry, che tra l'altro non ha la benché minima idea di quello di cui sta parlando".
Dopo aver espresso anche al viceministro la volontà di instaurare un rapporto duraturo di solidarietà, abbiamo visitato l'ospedale militare 621. "Stiamo subendo un'ingiustizia, ci difenderemo perché è un nostro diritto", ci dice un soldato che ci accompagna in ascensore. Anche l'ospedale militare è in fase di evacuazione; nelle sue stanze restano ancora qualche decina di militari feriti. Nonostante "l'assedio" della nostra delegazione e delle tv siriane (con il conseguente affollamento delle stanze) i soldati si mostrano disponibili, chi ce la fa rilascia interviste. Uno ha una vistosa ferita sulla testa. E' stato colpito con una pallottola ci dicono. Consegnamo anche a lui la maglietta del fronte europeo: ci fa il segno di vittoria e batte con la mano sul cuore. Torniamo in albergo, vediamo preoccupazione tra i ragazzi della comunità siriana in Italia. "Il governo si aspetta l'attacco", ci dicono. Intanto giunge l'ora di cena, qualcuno propone di prendere dei felafel. In fondo la vita continua.
lunedì 9 settembre 2013
giovedì 5 settembre 2013
Il Metodo Stamina
“La
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività,e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno
può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti
dal rispetto della persona umana”. Così recita l’articolo 32 della costituzione
italiana e così inizia questa nostra panoramica che introduce il tema delle
cure “alternative” o anche dette cure compassionevoli,cure che non seguono in
teoria un protocollo certificato scientificamente.
E
proprio Luigi Di Bella con il suo trattamento di terapia alternativa ha cercato
di curare i tumori rendendosi nemico tutto il mondo scientifico. E si perché
egli ha affermato che le classiche cure basate sulla chemioterapia non
sconfiggono totalmente le cellule tumorali ma una percentuale di esse
sopravvive sempre. Per di più le terapie classiche producevano effetti
collaterali e produzione di radicali liberi che sono fattori cancerogeni. Già
nel 1996 arrivano le prime condanne da molte associazioni(commissione
oncologica nazionale,commissione unica del farmaco,consiglio superiore di
sanità) che affermano che i pazienti sottoposti al trattamento Di Bella non
avevano avuto nessun beneficio da questa cura sia in termini terapeutici che di
allungamento della sopravvivenza. Nel 1999 il ministero della salute dichiarò
l’inefficacia del trattamento. Di Bella affermò che avrebbe potuto prevenire la
formazione della metastasi. Ovviamente l’ambiente politico si divise su chi
fosse a favore e su chi invece era contrario,Alleanza Nazionale per esempio
appoggiò il professore. L’allora ministro della sanità Rosy Bindi impose al
professore di consegnare le cartelle che dimostrassero l’efficacia della
terapia. Ma in cosa consiste tecnicamente questo trattamento?
Venendo
ai nostri giorni è di qualche tempo fa la notizia di un sit-in di protesta
davanti a Montecitorio da parte di alcuni malati che chiedono che venga
eseguito su di loro il metodo Stamina,una cura a base di cellule staminali.
Questo metodo è proposto da Davide Vannoni
e solo nella primavera appena conclusa è stato varato un decreto
d’urgenza poi convertito in legge che decreta che la fondazione Stamina,di cui
Vannoni è il presidente, non può più inserire nuovi pazienti nel suo
protocollo,ma è autorizzata a continuare a seguire quelli già in cura. Questo
per la fondazione è un grande passo avanti contro il mondo scientifico che
invece boicotta questo tipo di cura. Lo stesso Vannoni ha dichiarato di aver
iniziato questa terapia nel 2004 dopo che gli era stata curata con successo una
paralisi facciale causata da un virus.
Gli
“ingredienti” principali erano la somatostatina ossia l’ormone prodotto
dall’ipotalamo,la bromocriptina,il ciclofosfamide e poi la melatonina e le
vitamine(vitamina D,vitamina E,vitamina C). Tutti nomi tecnici ma capiamo
subito che si utilizzavano anche vitamine e quindi non si sta parlando di
sostante pericolose. Le vitamine le prendiamo tutti i giorni con la frutta
quindi non possono essere considerate certo sostanze nocive. E forse è questo
dato che ci fa appoggiare il trattamento del professore,ma forse anche la
speranza che hanno tanti malati terminali nello sperare in condizioni di vita
più dignitose. Purtroppo si parla di sopravvivenza per queste povere persone ,perché
sono destinate comunque a morire. Quello che le spinge a provare nuove
soluzioni è appunto la speranza,vogliamo togliere anche quella? La speranza è
l’ultima a morire si dice,e allora che sperino pure queste povere persone.

Con il
metodo Stamina sono state sottoposte a cura più di ottanta persone malate di
Parkinson,Alzheimer e altre malattie neurologiche facendo uso di cellule
staminali mesenchimali, le cellule del midollo osseo che maturando possono dare
origine a ossa, grasso e tessuto connettivo.
Il
parallelismo con il metodo Di Bella viene subito in risalto,poiché si parla
sempre di metodi alternativi di cura e comunque entrambi hanno suscitato un
clamore mediatico. Alla basa di tutto c’è il fatto che tante persone malate
gravemente cercano in tutti i modi di riuscire a trovare una soluzione al loro
male. C’è chi spera nella completa guarigione e chi invece spera in condizioni
di vita più dignitose.
Per noi il metodo Di Bella è un progetto da condividere
e intensificare perché come detto sopra si basa principalmente sull’uso di
vitamine. Per il metodo Stamina ci riserviamo dal giudicare perché se da un
lato siamo a difesa delle persone malate dall’altro abbiamo paura che sotto ci
possa essere una speculazione e uno spreco di soldi. Leggendo però dei tanti
casi di malattie particolari l’ago della bilancia lo facciamo pendere più verso
l’utilizzo di questo metodo. Il caso di Federica,una bambina malata di atrofia
muscolare con gravi problemi respiratori da quando aveva 11 mesi può essere da
esempio;dopo tanti anni il tribunale di Patti,un comune italiano della
provincia di Messina,ha autorizzato l’uso del metodo stamina. L’unico problema
è che l’unico ospedale in Italia in grado di effettuare cure compassionevoli con
cellule staminali sta a Brescia e questo è un altro problema che c’è in
Italia,la scarsa presenza di strutture idonee a trattare certe malattie. C’è da
sottolineare che queste cure devono basarsi sul decreto Turco-Fazio,che autorizza
la somministrazione di queste cure anche al di fuori di sperimentazioni
cliniche a patto che il paziente ottenga il via libera dal comitato etico
dell’ospedale e che le cure siano gratuite.
Ci auguriamo quindi che il nostro paese possa crescere in maniera importante per quel che concerne l’ambito sanitario tutto, purtroppo un problema per noi endemico e generato da una gestione sconsiderata e spesso disonesta. Il malato ha tutto il diritto di esser curato senza dover arrivare a manifestare sotto i palazzi del potere per veder appunto riconosciuto un suo sacrosanto diritto. Un diritto fondamentale.

Ci auguriamo quindi che il nostro paese possa crescere in maniera importante per quel che concerne l’ambito sanitario tutto, purtroppo un problema per noi endemico e generato da una gestione sconsiderata e spesso disonesta. Il malato ha tutto il diritto di esser curato senza dover arrivare a manifestare sotto i palazzi del potere per veder appunto riconosciuto un suo sacrosanto diritto. Un diritto fondamentale.
mercoledì 21 agosto 2013
La denuncia di cui nessuno parla
Nell'Aprile del 2012 l'avvocato
Paola Musu ha sporto formale denuncia, presso la Procura della Repubblica di
Cagliari, contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'allora Presidente
del Consiglio Mario Monti, i Ministri di quel Governo ed i Parlamentari che
votarono la fiducia allo stesso, per i reati di cui agl'articoli: 241 c.p.
Attentato contro integrità, indipendenza, unità dello Stato Italiano; 270 c.p.
Associazioni sovversive; 283 c.p. Attentato contro la Costituzione dello Stato
Italiano; 287 c.p. Usurpazione di potere politico; 289 c.p. Attentato contro
gli organi costituzionali; 294 c.p. Attentato contro i diritti del cittadino;
304 c.p. Cospirazione politica mediante accordo; 305 c.p. Cospirazione politica
mediante associazione.
L'avvocato denunciava nel 2012
come da molti anni oramai i processi socio-economici con l'avallo di una
politica compiacente abbiano messo in condizione l'Italia di venire privata di
una sovranità che la Costituzione stessa all'art. 1 attribuisce al popolo e che
pone la disciplina di principio volta a definire la nostra come una repubblica
democratica. Elementi imprescindibili della sovranità di un popolo sono la
sovranità monetaria, economica e fiscale mediante la quale uno Stato imprime la
propria influenza nel territorio che da esso viene controllato. Controllato da
chi ? Dal suo stesso popolo che delega dei soggetti politici che dovrebbero
agire “per conto del popolo” entro i limiti stabiliti dall'ordinamento e in
primis dalla Costituzione stessa che tra tutte le fonti normative occupa il
primo posto, imponendosi come disciplina guida di chi fa le leggi e di chi
amministra lo Stato stesso. Ed in relazione alla sovranità che “appartiene al popolo”
l'art. 11 della Costituzione cita:”L'Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.”. L'art.11 della Costituzione trova un
limite invalicabile che è quello dell'art.1 della Cost. Limite il quale a
seguito dei numerosi processi di trasformazione, anche recenti, a cui l'Unione
Europea è pervenuta mediante le forme previste per la realizzazione di accordi
e trattati tra Stati membri, è stata consegnata la “Sovranità del popolo italiano”
in materia di politica economica, fiscale e monetaria ad organismi esterni alla
Repubblica quali la BCE, la SEBC, la Commissione. Organismi, quelli appena
citati (e potremmo nominarne altri) a struttura prettamente oligarchica e privi
di alcun fondamento democratico e repubblicano, ma ancora peggio senza che il
popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso.
In Italia tale vicenda è culminata, denunciava
(e non è mai stata la sola) l'avv. Paola Musu ed altri “tecnici” che ad essa si
sono aggregati, con la destituzione del passato governo presieduto da
Berlusconi in maniera non solo atipica ma oltremodo distante da quanto previsto
dal nostro ordinamento e, ovviamente non in ultimo, dall'articolo 94 della
Costituzione stessa con la composizione di un nuovo Governo di “transizione”
guidato da un soggetto comunque legato a tutte quelle strutture oligarchiche
precedentemente citate e ad altre, di cui tutti conoscono la matrice. Questa
denuncia risale a più di un anno fa.
Ovviamente questa iniziativa fu
taciuta dai mezzi d'informazione ordinari e probabilmente incamerata nei
polverosi meandri della Procura di Cagliari, tra i numerosi archivi della
stessa. Il silenzio a cui siamo abituati ha colpito ancora, in sostanza, noi de
“Il Maestrale” la rilanciamo, affinché le parole di questo avvocato ed anche il
suo coraggio non sia dimenticato ma fornisca un adeguato spunto di riflessione
da parte di tutti i lettori del blog. Il tema della sovranità, barbaramente
sottratta al popolo italiano rimane sempre e profondamente attuale, anche
adesso che cambiano i nomi, i processi attivati da anni oramai e palesatesi in
maniera così evidente soltanto nell'ultimo periodo sono figli di quelli
recentemente trascorsi che rendono il nostro paese sempre più povero, in favore
di una gruppo di potere che bene si nasconde tra i lustrini dei palazzi che un
tempo servivano per rendere grande un Paese e con esso il suo popolo.


martedì 13 agosto 2013
Vivisezione: Non Chiamiamola Medicina Ma Falsa Scienza
Per
vivisezione, secondo la definizione dell’enciclopedia “Treccani”, si intende
qualsiasi operazione su animali vivi,svegli o in anestesia,PRIVA DI FINALITA’
TERAPEUTICHE ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo
sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o
l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire
responsi diagnostici .
Il vero scopo di questa pratica sembra essere in realtà il favoreggiamento di carriere scientifiche, basate sul numero di "pubblicazioni" prodotte, ma il più delle volte sono interessi commerciali o ancora per continuare ad incassare aiuti pubblici e privati destinati alla ricerca anche da generose raccolte fondi. E’ uno strumento per mettere sul mercato numerose specialità farmaceutiche, in gran parte inutili (oltre 13.000 nel nostro Servizio Sanitario, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ne considera necessarie solo 400!): essa fornisce ai produttori, oltre ad una eventuale tutela giuridica, la possibilità di selezionare la risposta variando la specie animale o le condizioni dell'esperimento.

Inoltre, la sperimentazione sugli animali, la cui visione "meccanicista" dell'essere vivente consente di vedere nella cavia un modello da laboratorio, per l'uomo ha portato la medicina moderna a trascurare la sofferenza, anche quella del malato, ed a fare di quest'ultimo, in primo luogo, un consumatore di farmaci. Con il risultato che le resistenze agli antibiotici aumentano e le nuove malattie avanzano; che la prevenzione è stata dimenticata; che anche se si è allungata l'aspettativa di vita, non ne è certo migliorata in proporzione la qualità. Ma per la crescita dell'industria della "salute" è necessario il nostro stato di malattia...
Questa è
la vivisezione. Chi la pratica, preferisce chiamarla "sperimentazione
animale" o "ricerca in vivo", ma rimane, secondo la definizione
del dizionario, "vivisezione”. E tutto questo, non solo senza alcuna
necessità ma soprattutto senza alcuna utilità.
L’unico
modo quindi per sensibilizzare la popolazione riguardo questo scempio
quotidiano è farle conoscere quale e quanta sofferenza crei questo tipo di
sperimentazione e soprattutto che esistono alternative più che valide: dobbiamo
rendere i cittadini consapevoli di ciò che accade in quei
‘laboratori’ e liberarli dal meschino ricatto morale promosso dai sedicenti
baroni della medicina, i quali, foraggiati dai cospicui finanziamenti delle industrie
farmaceutiche, arrivano a chiamare cinicamente in causa la salute dei nostri
cari, specie dei bambini, pur di giustificare una pratica inutile e crudele.
Molti
affermano che "la vivisezione non esiste più". O non sanno di cosa
parlano, o sono in malafede. "Vivisezione" non è solo il sezionare la
rana viva, o gli atroci esperimenti del passato in cui i cani venivano legati
con cinghie a una tavola e poi sezionati. Oggi la vivisezione è ben altro. Molto
peggio.
Ogni
anno, solo in Italia, più di 974.000 animali
vengono utilizzati per prove di laboratorio. Queste prove forniscono
risultati inapplicabili all'uomo e di conseguenza, oltre ad essere inutili,
hanno di frequente fermato l'impiego di sostanze a noi preziose, così come
hanno causato infiniti danni farmacologici.
Gli
animali vengono avvelenati, ustionati, accecati, mutilati, obbligati ad
ingerire sostanze di ogni genere come i pesticidi; vengono privati dei genitori
per test psicologici, irradiati con raggi di ogni tipo, cosparsi di
"biocidi" ovvero insetticidi, disinfettanti, conservanti, resi
dipendenti da droghe, uccisi con virus e gas a scopo bellico. E L'anestesia?
Non è obbligatoria. Il vero scopo di questa pratica sembra essere in realtà il favoreggiamento di carriere scientifiche, basate sul numero di "pubblicazioni" prodotte, ma il più delle volte sono interessi commerciali o ancora per continuare ad incassare aiuti pubblici e privati destinati alla ricerca anche da generose raccolte fondi. E’ uno strumento per mettere sul mercato numerose specialità farmaceutiche, in gran parte inutili (oltre 13.000 nel nostro Servizio Sanitario, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ne considera necessarie solo 400!): essa fornisce ai produttori, oltre ad una eventuale tutela giuridica, la possibilità di selezionare la risposta variando la specie animale o le condizioni dell'esperimento.

Inoltre, la sperimentazione sugli animali, la cui visione "meccanicista" dell'essere vivente consente di vedere nella cavia un modello da laboratorio, per l'uomo ha portato la medicina moderna a trascurare la sofferenza, anche quella del malato, ed a fare di quest'ultimo, in primo luogo, un consumatore di farmaci. Con il risultato che le resistenze agli antibiotici aumentano e le nuove malattie avanzano; che la prevenzione è stata dimenticata; che anche se si è allungata l'aspettativa di vita, non ne è certo migliorata in proporzione la qualità. Ma per la crescita dell'industria della "salute" è necessario il nostro stato di malattia...
Chi
pratica queste torture? Industrie chimiche, farmaceutiche, laboratori
ospedalieri, istituti pubblici ed università. Il decreto legislativo 116 del
1992, che regolamenta la sperimentazione animale ed impone ai laboratori
l'obbligo della registrazione, ha rivelato l'esistenza in Italia di oltre 500
centri di sperimentazione ufficialmente dichiarati. Ma questo si è potuto
sapere solo dopo un ricorso al TAR, vinto dalla LAV contro il Ministero della
Sanità che negava l'accesso ai dati.

Il
paradosso più assurdo è che esistono già metodi alternativi , come lo sviluppo di colture in vitro di
cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di
simulazioni virtuali e di manichini computerizzati.
Già non si utilizzano più animali per test di impatto automobilistico e di gravidanza; molte aziende cosmetiche hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni e gli Istituti Nazionali di Ricerca come il CNR e l'Istituto Superiore di Sanità ospitano laboratori di ricerca senza animali. Questo però purtroppo non fa il gioco dei potenti.
Già non si utilizzano più animali per test di impatto automobilistico e di gravidanza; molte aziende cosmetiche hanno indirizzato le loro ricerche in altre direzioni e gli Istituti Nazionali di Ricerca come il CNR e l'Istituto Superiore di Sanità ospitano laboratori di ricerca senza animali. Questo però purtroppo non fa il gioco dei potenti.

NON
CHIAMIAMOLA MEDICINA MA FALSA SCIENZA!
domenica 4 agosto 2013
New World Order Is Watching You

Ovviamente Orwell (che scrisse
il romanzo nel 1948) ambiva a descrivere il mondo che si andava formando
esprimendo semplicemente le sue considerazioni politiche e sociali. A più di 60
anni dalla pubblicazione del romanzo, però, la storia continua a dargli
ragione.
Solo poche settimane fa,
infatti, il caso Snowden ha scioccato il mondo. Joseph Snowden è un informatico
statunitense, ex dipendente della CIA, che ha confessato alla stampa
internazionale (soprattutto tramite il “The Guardian”) come la NSA (National
Security Agency , l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della
sicurezza nazionale) controllasse segretamente alcuni profili privati dei
social network di cittadini americani ed europei, in quanto ritenuti ipotetiche
minacce di sovversione del sistema politico attuale. Ovviamente a testimonianza
della sua tesi son stati portati innumerevoli documenti, poi pubblicati sulle
pagine del quotidiano inglese.

Snowden, che attualmente si
trova sotto “protezione” russa, è stato denunciato per furto di proprietà del
governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e
la comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non
autorizzata. A sua volta, il governo statunitense, che ha scatenato le ire
(ipocrite, perché forse di mezzo ci sono anche i servizi segreti di queste
nazioni) di alcuni governi europei (Francia e Germania su tutte), ignari di queste
azioni di spionaggio, è stato denunciato da alcune organizzazione di diritti
umani per violazione di dati personali (in realtà la denuncia è per ora contro
ignoti).


Insomma un mondo di bugie controllato dall’occhio attento dei governi centrali. Un mondo chiuso in se stesso che non si evolve ma che si cerca di difendere con i metodi più meschini. Un mondo che inevitabilmente finisce per creare leggende e “nuovi eroi” come per esempio Anonymus, l’organizzazione globale di singoli hacker che agendo in modo coordinato e con un unico obiettivo riesce a infiltrarsi nei siti di tutte le aziende, i ministeri o organizzazioni con scopi non eticamente corretti, inviando messaggi politici inneggianti alla “Rivoluzione “ e alla “Vendetta”.
Anonymus
è entrata nei siti di Equitalia
accusata di impiegare mesi,
spesso anni, per le più banali notifiche, facendo così lievitare a dismisura
gli interessi dovuti. È entrata nel sito del Vaticano per ben due volte, la
prima per denunciare “l’ attività di censura e di anti-progresso nei
confronti della medicina" e la seconda per sottolineare l’omertà di
alcuni alti prelati riguardo i casi di stupro e pedofilia che hanno visto
coinvolti molti esponenti della Santa Sede. Poi entra nei siti di Trenitalia e
di Vittorio Sgarbi per denunciare rispettivamente la soppressione di alcuni treni InterCity, a
discapito di migliaia di pendolari e lo spreco di denaro per la realizzazione
della TAV e le parole ritenute “mafiose” pronunciate dal critico d’arte in occasione di una
giornata del ricordo per i martiri della mafia.

Un mondo
telematico, dunque, che crea “militanti politici invisibili”, nati
semplicemente da un istinto reazionario contro i progetti di spionaggio e di
dominio del mondo. “Militanti politici invisibili” che non si schierano in
prima fila mettendoci la faccia ma che nonostante tutto offrono comunque
l’occasione per riflettere sulle atrocità di questa civiltà Occidentale.
“Militanti Politici Invisibili” che forse andrebbero uniti a quelli che già
costruiscono sulle macerie della strada
per creare una sinergia tale da rovesciare questo Invisibile Nuovo
Ordine Mondiale che certamente adesso ci sta osservando.
venerdì 12 luglio 2013
Morsi Game Over
Che l’Egitto in mano ai Fratelli Musulmani avesse suscitato
in noi qualche perplessità lo avevamo già sostenuto negli articoli di qualche
anno fa. Non era molto chiaro come mai, infatti, l’asse Occidentale avesse
lasciato in mano ad un organizzazione vicina ai salafiti e dunque radicale, le
redini del paese più forte sul piano economico e militare del mondo arabo,
permettendogli di spodestare un regime-amico come quello di Mubarak. Non era
nemmeno chiaro come mai l’esercito (finanziato praticamente “in toto”
dagli Stati Uniti d’America), il vero e ormai storico ago
della bilancia politica egiziana ,avesse permesso l’instaurarsi di un governo
estremista. Forse a più di due anni
dalla prima rivolta a piazza Tahrir, contro il “tiranno” Mubarak, possiamo
avere qualche risposta.
L’Egitto, però. si trova senza un governo stabile (per ora affidato al liberale El Beblawi affiancato dal leader democratico e filo americano El Baradei) , sull’orlo di una guerra civile e religiosa, e vicina alla catastrofe economica. Insomma, la storia si ripete dopo la caduta di Mubarak. Infatti, dopo l’arresto di Morsi ,ci sono state in tutto il paese delle contro manifestazionI dei Fratelli Musulmani che hanno provocato scontri con l’esercito, decine di morti e vigliaccherie sadiche come
Nel frattempo, l’Onu, gli Stati Uniti e l’Europa delle
Banche mostrano preoccupazione per quello che succede in Egitto; sicuramente
preoccupati dall’instabilità economica di uno dei più grandi partner
commerciali in Medio Oriente. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon,
mettendo in guardia gli egiziani dal ricorrere a vendette e dall'escludere
partiti e comunità dalla vita politica, dopo il colpo di stato tecnico che ha
deposto il presidente islamista Mohamed Morsi, afferma con tutta la solita
ipocrisia del caso:” Seguo con crescente preoccupazione gli sviluppi della
crisi egiziana, da cui arrivano inquietanti notizie di arresti e restrizioni
della libertà di espressione e orribili racconti di violenze sessuali.” Il
segretario generale dell'Onu ha chiesto alle forze di sicurezza di «proteggere
i manifestanti e impedire scontri violenti» e ha invitato chi scende in piazza
a farlo «in modo pacifico».
In Egitto, come ormai tutti sanno, visto il bombardamento
mediatico che stiamo subendo da dieci giorni a questa parte, il premier Morsi,
eletto col 51% delle preferenze nelle ultime elezioni amministrative, è stato
deposto e arrestato da parte dell’esercito egiziano guidato da El Sissi.
Insieme a lui son finiti in manette anche altri leader del partito radicale dei
“Fratelli Musulmani”. Le accuse sono svariate e cominciano dall’ incitamento
alla violenza, fino all’accusa di essere nemici del popolo. La costituzione è
stata sospesa, mentre è alla stessa corte costituzionale che sono stati
spostati temporaneamente i poteri di governo, oltre alla responsabilità di
organizzare le elezioni e di mettere nuovamente mano alla carta fondamentale
dello stato.
L’Egitto, però. si trova senza un governo stabile (per ora affidato al liberale El Beblawi affiancato dal leader democratico e filo americano El Baradei) , sull’orlo di una guerra civile e religiosa, e vicina alla catastrofe economica. Insomma, la storia si ripete dopo la caduta di Mubarak. Infatti, dopo l’arresto di Morsi ,ci sono state in tutto il paese delle contro manifestazionI dei Fratelli Musulmani che hanno provocato scontri con l’esercito, decine di morti e vigliaccherie sadiche come
l’uccisione nella zona del Sinai di un innocente prete copto. Non mancano, poi, le accuse delle donne
egiziane di abusi sessuali subiti durante le manifestazioni pubbliche sotto gli
occhi delle forze governative, impassibili e omertose.
In poche parole un paese spaccato, diviso, fortemente a rischio
tracollo economico. Con il Turismo, fonte maggiore di reddito e ricchezza per
gli Egiziani, completamente immobile viste le gravi vicissitudini politiche e
sociali.

Ma forse dietro questa crisi, c’è proprio la mano del New
World Order. La crisi sociale egiziana che porta instabilità politica ed
economica, infatti, giova, guarda caso, solo ad Israele che nel Medio oriente
vede ora accrescere sempre più la sua egemonia e che può minacciare ancor di
più e sempre senza tanti problemi, la
Siria e l’Iran. Solo il tempo, comunque, potrà confermare
questa tesi.
Una Siria, però, sempre più unita e sempre più al centro
dello scenario geopolitico mondiale. che sta dando una lezione militare,
economica e sociale a tutti i suoi avversari. Pian piano stanno crollando
tutti: dai Fratelli Musulmani in Egitto a Erdogan in Turchia. E dire che Assad
doveva essere spodestato, secondo i loro piani, in meno di un anno e mezzo!
È questo, dunque, forse l’unico motivo di gioia della crisi
egiziana: il fondamentalismo islamico, nemico numero uno della Siria laica del
legittimo presidente Assad è giunto al capolinea del suo apogeo. Non ci resta
che salutarli con un ironico: Bye Bye Morsi, Game Over!
sabato 6 luglio 2013
Il Problema dell'Immigrazione Clandestina


Posto il fatto che la violenza di Kabobo,questo il
suo nome, non rappresenta l’intera comunità degli immigrati è pur vero, però
che l’immigrazione clandestina è per la maggior parte criminogena e il mistero
che circonda il soggiorno italiano di questo criminale ne è la testimonianza. Quello
che è successo a Milano da parte del ghanese può anche essere considerato frutto di un raptus
isolato, ma il contesto in cui tale tragedia si è consumata verte intorno a
quella concezione dell'immigrazione
sfruttata sottoforma di importazione di
forza lavoro senza diritti; il tutto mascherato da una finta accoglienza
caritatevole.
La cosa più
grave è la devastante deregulation per
cui sta irresponsabilmente spingendo il ministro Kyenge, che al di là della
retorica buonista porterebbe solo al far-west sociale e alla completa realizzazione dello sciagurato
modello multi razzista attraversoil quale la strategia globalizzativa annulla
il concetto di sovranità culturale e identitaria.
Da un
punto di vista etico e morale infatti la proposta del suddetto ministro di
cambiare le
leggi che regolano la concessione della cittadinanza
ai figli degli immigrati,ovvero da un originario principio di jus sanguinis
all’introduzione dello jus soli,sta a dimostrare per l’ennesima volta
l’affermare delle istanze cosmopolite di frange politiche progressiste
apparentemente perbeniste all’interno delle istituzioni che contano. Lo jus
soli rappresenterebbe quell’individualismo e quella disintegrazione
identitaria voluta e sostenuta che
ridurrebbe la nazionalità in una mera etichetta da attaccare e cambiare a
proprio piacimento.
In Europa,da secoli,esiste quel legame che ha tenuto
salde intere generazioni fondato sul principio di jus sanguinis che rischia
,dietro false concessioni umanitarie, di sfaldarsi e scadere in un incalzante
razzismo,come se la cittadinanza fosse un regalo da concedere a chi non è nato
italiano per potersi innalzare al nostro livello.
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