martedì 29 ottobre 2013

“La (dis)grazia italiana!”


 “La legge è uguale per tutti”. Questo è il principio basilare su cui venne fondato già dal 1942 l’intero ordinamento giuridico italiano, con l’emanazione del Codice Civile. Tutti uguali sotto ogni punto di vista: politico, economico, sociale. Non ci sono preferenze e non ci sono agevolazioni. L’Uguaglianza vince su tutto.

Purtroppo però in alcuni casi bisogna fare i conti con la realtà.

L’ordine naturale delle cose vuole che  se si viene ritenuti colpevoli, si sconta una pena. Sembra impensabile che ad alcuni cittadini italiani, condannati dalla giustizia ordinaria per motivi fiscali, possa venir accordata una grazia giuridica. Più che altro è impensabile che se ne parli ogni giorno sui media, sui quotidiani, sui social network solo perché il soggetto in questione si chiama Silvio Berlusconi, leader della coalizione di centro destra, ex presidente del Consiglio dei Ministri e noto imprenditore di fama mondiale, condannato dalla cassazione a quattro anni per frode fiscale e rinviato invece per discutere l’interdizione dai pubblici uffici.

Con regolarità marziale, da mesi a questa parte non si parla d’altro. Ci hanno inondato di dichiarazioni, confessioni, testimonianze, prese di posizione e sentenze. Secondo il Pdl Berlusconi è candidabile e la sua carica da senatore non deve decadere: la legge Severino non è applicabile perché i fatti per i quali è stato condannato sono stati commessi prima dell’entrata in vigore della legge stessa e la norma non può avere valore retroattivo. Inoltre c’è chi rivendica che in seguito all’indulto concesso nel 2006, la condanna a quattro anni per frode fiscale sarebbe in pratica di un solo anno. Berlusconi poi non può andare in carcere e dovrebbe essere affidato ai servizi sociali o andare agli arresti domiciliari.

Insomma una marea di dichiarazione socialmente e giuridicamente ingiuste. Alle quali vanno aggiunte poi le dichiarazioni solidali degli altri esponenti della politica italiana, sempre in prima linea per difendere gli “innocenti” colleghi.

Ma gli interrogativi che questa inutile vicenda solleva sono veramente tanti. In primis si chiediamo perché si parli tanto di questa sentenza quando il signore Silvio Berlusconi è in attesa di giudizio definitivo per altre questioni. Vi ricordate, per esempio, il caso Ruby? Anche li in primo grado Berlusconi è stato condannato a sette anni di reclusione per concussione ai danni della questura.

Inoltre ci chiediamo come mai si possa solamente immaginare che il Presidente della Repubblica Napolitano debba concedere la grazie per motivi fiscali ad un cittadino evasore (fino a prova contraria). Come mai alcuni sono arrivati a  credere che Napolitano possa concedere la grazia a Berlusconi sotto ricatto? Io Napolitano ti do la grazia e tu Silvio esci dalla scena politica. Come mai il capogruppo Pdl al senato, Renato Schifani, è arrivato al punto di pensare che la grazia la debbano chiedere i figli di Berlusconi invece che gli esponenti del suo partito.

Ma in fin dei conti ci chiediamo come mai il PDL sia ancora al 20-22% nei sondaggi elettorali. Saremmo curiosi di conoscere chi ancora crede in questa gente, chi non si è stufato di questi ipocriti giochi di potere, di questa falsa informazione tesa a confondere le menti della popolazione e ad allontanarle dai problemi reali. Saremmo curiosi di conoscere chi non prova disprezzo per una magistratura faziosa, un classe politica succube dei poteri finanziari internazionali.


Ma in fin dei conti saremmo curiosi di conoscere chi crede che se fosse stato condannato lui stesso per frode fiscale, si sarebbe alzato comunque questo polverone.

Sveglia Italiani, che in Italia “la legge non è uguale per tutti”

martedì 22 ottobre 2013

Sul Tema Omosessualità...

Tra la fine del IX sec. e l’inizio del XX vigeva ancora all'interno del mondo scientifico una visione chiamata "Relativismo culturale" che faceva si che le scoperte, le analisi e le ricerche sociologiche e antropologiche di quegli anni, quando si imbattevano in culture o manifestazioni di comportamenti omosessuali, venivano sottaciute alla comunità scientifica, negati o tutt'al più minimizzati e analizzati solo da un punto di vista di problematica morale.

Per molto tempo furono, infatti, soltanto pochi illustri che si occuparono del fenomeno considerando il comportamento omosessuale come qualcosa di acquisito, fortuito e accidentale, un "peccato" in cui ogni essere umano poteva saltuariamente cadere e per cui poteva anche essere condannato. Il paradigma del "Relativismo culturale" venne superato soltanto grazie all'apporto della medicina, la quale, iniziando ad interessarsi del fenomeno omosessualità offrì nuove chiavi di lettura. Kinsey fu il primo a definire l'omosessualità come variante del comportamento sessuale umano.

Oggi, è noto a tutti che esistono coppie di fatto. Non tutti però vivono tale condizione con equilibrio e buon gusto, ma questo vale anche per troppe coppie etero.  Il problema non consiste nel fatto che tali unioni abbiano un riconoscimento di tipo civile e amministrativo, con l’attribuzione di determinati diritti e doveri alla coppia,quanto quello relativo ad ogni ipotesi di adozione di bambini a coppie gay. La possibilità di riconoscere un’unione civile (riguardante persone dello stesso sesso o meno) che contempli al suo interno determinati diritti e altrettanti doveri da riconoscere ai contraenti deve essere una garanzia di tutti

La  concezione dello Stato deve essere organica, inclusiva, e non può tollerare che larghe frange della cittadinanza siano costrette a comportamenti “carbonari”. Un’idea di Stato che contempla una sovranità forte e che  non accetta diktat morali, religiosi o settari, da parte dei proibizionisti come da quella degli esibizionisti.

Ne è la conferma l’ultimo episodio verificatosi dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Barilla,condannato per le sue dichiarazioni; le reazioni del mondo gay non sono state altro che l'ennesimo specchietto per le allodole, volto a creare vuoto chiacchiericcio mentre l'asse produttivo dell'Italia viene spolpato. Sono armi di distrazione di massa, buone solo a spostare il dibattito politico verso tematiche inconsistenti, banali e conformiste.

Lo stesso istinto libertario contro facili pregiudizi e visioni stereotipate ci induce del resto a ritenere inconcepibile e indesiderabile qualsivoglia estensione di leggi liberticide come la Mancino, che anzi non ha di per sé già senso di esistere.

L’intolleranza si combatte rifondando la comunità nazionale su basi condivise. Queste iniziative sono solo facile fonte di guadagno (su pubblici finanziamenti) per associazioni che non hanno nessuna intenzione a far finire il problema “omofobia”  perché il problema stesso diventa fonte di reddito per associazioni di nicchia.


Insomma il mondo omosessuale non dovrebbe avere la sindrome del “panda”, della specie particolare in via di estinzione. Al contrario aspirare alla uniformità con il resto del popolo italiano. Uniformità di fronte allo Stato e di fronte alla legge. Quindi diritti civili e riconoscimento restano l'unico passo necessario anche culturale per porre fine non tanto alla discriminazione, ma al retaggio culturale secolare che la genera. Crediamo al contrario che tanti, troppi omosessuali organizzati, preferiscano bivaccare nel limbo dell'incertezza giuridica per cavalcare il clamore politico della questione omosessuale.

A nostro avviso oggi ci sono troppe battaglie per le libertà delle singole categorie e non c'è quella essenziale per la libertà contro il pensiero unico, globale e omologante.

venerdì 18 ottobre 2013

Solo Al Tenaglia, Weekend con i Cittadini


Il Comitato di Quartiere del Quadrante di Via Assisi ha organizzato per il weekend del 19 e 20 Ottobre, una serie di iniziative sociali per combattere il degrado della zona e per sottolineare ancora una volta come la militanza riesca a coprire il ruolo svolto dalle inefficienti istituzioni locali.

Per la Giornata di Sabato 19 è prevista l’apertura straordinaria di tutti gli sportelli sociali, da quello fiscale a quello legale, passando per l’assistenza computer. Per domenica 20 Ottobre, invece, oltre alla consulenza veterinaria gratuita e all’intrattenimento dei bambini (presso lo spazio loro riservato a Via Nocera Umbra), è prevista la pulizia del quadrante intero.

Sono chiaramente invitati tutti i cittadini stanchi della noncuranza della politica comunale e municipale, lontana anni luce dalle istanze e dalle urgenze sociali. Sono invitati i cittadini che fino ad oggi ci hanno sostenuto perché hanno creduto che solo con l’azione concreta possiamo aver voce in capitolo e sollevare problematiche che stanno cominciando a divenire pian piano sempre più gravi.

Contro il Degrado e l’abbandono, non resteremo a guardare!

 

Comitato di Quartiere Quadrante Via Assisi

 

giovedì 17 ottobre 2013

Dominique Venner, Samurai d'Occidente

Dominique Venner naque il 16 aprile 1935 a Parigi, a diciotto anni si arruolò volontario come paracadutista nell’esercito francese durante gli anni della guerra d’indipendenza Algerina. Militante politico della Jeune Nation e dell’OAS fondò il gruppo Europe-Acion negli anni sessanta. Storiografo, e saggista vinse nel 1981 un premio dell’Académie Française con un saggio sulla guerra civile russa. E’ stato autore di numerosi libri, intellettuale d’area e studioso, reso maggiormente noto al mondo per il suo gesto estremo, sulle orme di Yukio Mishima, quando, il 21 maggio 2013 si toglie la vita presso la cattedrale di Notre Dame con un colpo di pistola.

Un gesto estremo che nella sua lettera argomenta magistralmente, incarnando con il suo gesto un modello di uomo ideale, di spirito, che è d’esempio per tutti quelli che si riconoscono nelle denunce di Venner e nelle sue critiche alla società moderna. Venner scrive, nella sua lettera rinvenuta subito dopo il suicidio:” … ritengo necessario sacrificarmi per rompere la letargia che ci sopraffà. Offro quel che rimane della mia vita con un intento di protesta e di fondazione. Scelgo un luogo altamente simbolico, la cattedrale di Notre Dame de Paris che rispetto ed ammiro, che fu edificata dal genio dei miei antenati su dei luoghi di culto più antichi che richiamano le nostre origini immemoriali. … “ riferendosi all’anestetizzazione del popolo francese avanti ai grandi avvenimenti riformisti o pseudo tali che li ha visti in prima persona coinvolti. Un gesto che viene così spiegato:”Mi do la morte al fine di risvegliare le coscienze addormentate. Insorgo contro la fatalità. Insorgo contro i veleni dell’anima e contro gli invadenti desideri individuali che distruggono i nostri ancoraggi identitari e in particolare la famiglia, nucleo intimo della nostra civiltà plurimillenara.”, come un ultimo e profondo gesto di ribellione ai sistemi massivizzanti e globalisti che distruggono l’identità dei popoli che Venner, fino al giorno della propria morte, ha sempre tentato di ribadire e di difendere. Una battaglia generica a favore dell’identità di tutti i popoli europei, una denuncia che trasmigra la frontiera francese e si estende a tutta Europa e che noi potremmo allargare ad altri contesti geopolitici anche più distanti, come la Siria stessa.
 

Molti nel riportare la notizia della sua morte, hanno riferito di come Venner fosse indignato per l’approvazione della legge in favore dei matrimoni omosessuali e come la sua denuncia fosse in riferimento all’islamizzazione della società francese. A nostro giudizio l’analisi è riduttiva e non rende giustizia a quello che è stato il reale intento di Venner: dimostrare con l’esempio come un uomo debba essere disposto a tutto, anche all’estremo e più alto gesto umanamente concepibile, il suicidio, pur di affermare con forza il proprio dissenso. La ribellione di Dominique Venner è nei confronti di una classe politica lontana dalle istanze del popolo e di una società tutt’altro che dinamica e “assonnata” ed “ingannata” dai gruppi dirigenti, incapace di uno slancio attivo e realmente propositivo. Venner denuncia la dispersione dei valori tradizionali che privando il popolo della propria identità lo svuotano di quella coscienza idonea a contrastare le iniziative di chi tenta di unire con l’inganno a vantaggio di interessi individualistici e tutt’altro che solidali.

Dominique Venner, come Yukio Mishima, ha tentato di dare un esempio, ha tentato di offrire agliuomini un’occasione per riflettere donando la propria vita affinchè gl’uomini potessero fermarsi a riflettere. Un gesto disinteressato, che consacra Dominique Venner ad esempio di coerenza e coraggio ed a riferimento per tutti quegli uomini che ancora oggi non s’arrendono. Onore a Dominique Venner, samurai d’Occidente !

venerdì 4 ottobre 2013

Le Ottobrate, Tradizione Romana

Tradizionalmente le Ottobrate, erano le feste che a Roma chiudevano la stagione della vendemmia. I romani, per festeggiare, erano soliti andare “fori porta” tra vigne e Osterie, specie nelle zone tra Testaccio, San Giovanni, Ponte Milvio, Monte Mario e Porta Pia. Nel corso dei secoli la gita domenicale di ottobre si consolidò come forma di svago per tutta la popolazione: dai ceti più bassi e poveri ai nobili più ricchi.

Le giornate erano caratterizzate da sfrenata allegria e voglia di bere buon vino. Si giocava a bocce, a ruzzola e all’altalena. Poi si beveva ovviamente, si cantava e si ballava il “saltarello” e si mangiava (parecchio). Mai mancavano gnocchi, trippa, abbacchio. 

Per partecipare alla festa era solito recarsi con le “Carrattelle”  (trainati da cavalli bardati e adornati sfarzosamente) sulle quali sedevano le ragazze vestite a festa e ornate di fiori e piume. Gli uomini, parenti e amici, invece, seguivano il carro a piedi. Anch’essi comunque erano soliti portare durante queste giornate vestiti sfarzosi.

La tradizione delle Ottobrate toccò l’apice di partecipazione durante il governo papale, ma rimase viva anche fino ai primi decenni del XX Secolo. Non a caso, oggi si può ancora sentire qualche persona più anziana citare il detto “che bella ottobrata” per sottolineare la soleggiata giornata di Ottobre.

Per creare un ponte, sia ideale che concreto, tra passato e presente e per non far cadere nell’oblio una delle più antiche tradizioni romane all’insegna della socialità e dell’allegria (due fattori che certamente non caratterizzano questa vita moderna frenetica) l’associazione calcistica del Pro Appio ha organizzato per domenica 13 Ottobre alle ore 19:00 una bella ottobrata romana presso il centro sportivo Cucchiella (Via Appia Nuova, km 18) dove non mancheranno certo vino, allegria e musica.

Non mancare all'appuntamento con la tradizione romana
 

 

lunedì 23 settembre 2013

Giù le Mani dal Medio Oriente

Il Mondo può finalmente tirare un sospiro di sollievo: l’attacco degli Stati Uniti d’America alla Siria di Assad è per ora annullato. Il rischio terza guerra mondiale, quindi di una guerra nucleare è scongiurato. E per questo bisogna ringraziare la Russia di Putin. Infatti, solamente grazie alla proposta del ministro degli esteri russo Lavrov, che ha avanzato l’ipotesi della consegna all’Onu di tutte le armi chimiche in possesso del governo Assad, l’asse favorevole alla guerra (U.S.A., Francia, Turchia, Lega Araba su tutti) ha alzato bandiera bianca.

Ma al di la della cronaca dei fatti che ormai tutti conoscono, alcuni aspetti geopolitici andrebbero analizzati in modo più approfondito.

In Primis il rapporto dell’Onu e le considerazioni politiche internazionali. Sebbene gli inviati dell’ONU abbiano confermato l’uso di gas Sarin in Siria, non hanno comunque accertato che siano stati utilizzati dai soldati del regolare esercito siriano al fianco del governo Assad. Eppure
 
Washington, Londra e Parigi hanno fin da subito accusato le autorità di Damasca in quanto ,a loro giudizio, solo l’esercito regolare poteva (chissà poi perché) possedere armi chimiche. Di fronte alla realtà, insomma, hanno comunque dovuto portare avanti una menzogna da loro creata ad arte.
Obama, Cameron e Hollande, quali buoni servitori del New World Order, cercano di oscurare il fatto che sulle testate chimiche ritrovate in Siria siano state trovate scritte in cirillico, la lingua usata dai terroristi ceceni al fianco dei “ribelli” per portare avanti la Jihad. Oscurano la storia, non ricordando che gli U.S.A. hanno sulla coscienza migliaia di civili giapponesi sterminati a guerra terminata per dimostrare al mondo quanto potente fosse la loro bomba atomica e dimenticano pure l’uso criminale di Napalm-B in Vietnam che sconvolse l’intero pianeta. Ma poche persone in tutto il mondo, per fortuna, hanno creduto alla favola delle armi chimiche, come dimostrano i milioni di americani contrari all’aggressione alla Siria (solo il 30% favorevoli, ai minimi storici).


Inoltre, è poco chiaro il motivo della chiamata di Obama al premier iraniano Rouhani subito dopo l’accordo politico raggiunto con la Russia. Infatti, il premio nobel per la pace ha subito minacciato l’Iran di interrompere i suoi test nucleari in quanto vero ed unico pericolo alla pace mondiale. Come a testimoniare l’ipotesi, fino ad oggi ritenuta complottista, che il vero obiettivo della Primavera Araba e della guerra armata in Siria è soltanto l’Iran del gas e dell’indipendenza energetica.
Infine, la stampa internazionale, finanziata dalla grande finanza, non ricorda mai all’opinione pubblica che la Siria di Assad è l’unico paese laico nel Medio oriente e che i cristiani vengono sterminati quasi quotidianamente dai terroristi ribelli musulmani (ultimo tra questi il massacro di Maaloula). Non ricordano che questi “ribelli” sono prevalentemente nord africani, ceceni, turchi ma che ultimamente sono composti anche da membri dell’Uck Kosovaro e israeliani. In poche parole: un insieme di terroristi internazionali, che proprio gli Stati Uniti dopo l’11 Settembre avevano promesso di catturare e giustiziare.

Poco, dunque, viene ancora detto sulla Siria e sul Medio Oriente. La Geopolitica non sembra attirare le attenzioni degli italiani preoccupati solo di un’ipotetica terza guerra mondiale, preoccupati più che per valori morali, per paura di perdere possedimenti materiali (compresa la vita, valutata ai giorni nostri non come innalzamento etico ma come ricchezza da cullare possibilmente per cento anni). Ma fortunatamente non tutto il mondo è vile come l’Italia partigiana. Infatti, gli U.S.A. non sono più l’unica potenza militare ed economica in questo pianeta. E non possono più fare il bello e il cattivo tempo per i loro sporchi affari i internazionali. La loro egemonia decennale sta conoscendo la propria fine: la Russia, soprattutto, ha tutte le intenzioni di opporsi ai loro piani di dominio mondiale. E stavolta, non è la Russia Comunista.

La Siria e l’Iran per ora possono dormire sonni tranquilli: il mondo sta conoscendo una nuova alba…

martedì 10 settembre 2013

Un Governo di Volpi per un Popolo di pecore

La Storia dirà che il governo Monti non bastò agli Italiani.

L’austero, europeista e ultra liberale moderatismo italiano, capeggiato dal Partito Democratico e dal Popolo della Libertà, nonostante il voto a favore per le inutili manovre del professor Monti che di certo non crearono ne occupazione ne svilupparono la crescita del PIL (e che giusto per ricordare a titolo informativo: aumentarono la pressione fiscale introducendo  l’IMU sulla prima casa, liberalizzarono farmaci e licenze per taxi rendendo sempre più precario il mondo del lavoro, mandarono in pensione in ritardo migliaia di lavoratori creando gli ormai celebri “ esodati ” , aumentarono il prezzo della benzina, del gasolio e dell’elettricità, minacciarono tagli ulteriori a sanità, sicurezza e istruzione, si resero disponibili alla delocalizzazione totale della FIAT) , ottennero alle elezioni nazionali, regionali e comunali ancora una volta larga parte dei consensi degli italiani.
 
Tramite la solita strategia della finzione, durante le campagne elettorali post governo Monti, il PD  e il PDL fecero finta (appunto) di essere avversari.  Ci fu chi promise lo sviluppo della crescita e chi addirittura l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa (forse dimenticando che era stata votata dai propri rappresentanti solo qualche mese prima). Fatto sta, che tra una bugia e un’altra, ottennero in totale quasi il 60% delle preferenze. Le loro coalizioni, da sole, però non ottennero la maggioranza dei voti perché l’antagonista Beppe Grillo riuscì a strappare poco meno del 30% dei voti al centro destra-sinistra. A quel punto non avendo da soli la forza e i numeri per mandare avanti un esecutivo, decisero nuovamente di firmare un nuovo Connubio politico alle spalle dei poveri italiani (l’aggettivo non è casuale). Così affidarono con l’aiuto del “saggio Napolitano” (una figura inutile e complice che costa a noi Italiani 250.000 Euro l’anno, visto che si è anche aumentato lo stipendio), il governo al giovane Enrico Letta, un uomo “super partes”,  con un passato nel centro sinistra ma con diversi parenti importanti nel centro destra, un europeista convinto, un liberale affermato, un democratico conosciuto. E per concludere in bellezza: un membro del gruppo Bilderberg (se non sapete cos’è è preoccupante, ma potete sempre recuperare cercando in internet). Insomma, un servo perfetto del sistema bancario internazionale. Un burattino che dovrebbe portare avanti le riforme strutturali affinché l’Italia divenga colonia completa della speculazione internazionale. E come al solito, il centro destra-sinistra lo presentò come il “Salvatore”, colui che se venisse a mancare provocherebbe il caos sul piano politico italiano (almeno stando a quanto detto dai giornali e dai media controllati dai banchieri internazionali). Il suo governo è necessario, per il Pd e il Pdl. D’altronde un governo stabile, ce lo chiede l’Europa.
Ma dopo circa sei mesi dall’insediamento del governo Letta a Palazzo Chigi, un solo decreto è stato portato avanti: “Il decreto del fare”. Un decreto che tra i punti più importanti abolisce la pignorabilità della prima casa da parte degli enti di riscossione delle tasse come Equitalia (mossa sicuramente dettata dalla rivolta popolare passiva che è costata la vita a decine di disoccupati disperati che vedevano togliersi, da agenti sconosciuti  e spietati, l’unico bene materiale primario della loro vita.), fornisce più borse di studio agli studenti meritevoli universitari. Inoltre, il governo ha ufficialmente abolito l’IMU per la prima casa. Un successo fatto passare all’opinione pubblica come merito del Popolo della Libertà che ha voluto fortemente difendere il diritto all’abitazione. Dimenticando, lo ripetiamo, che l’istituzione di questa tassa l’avevano votata loro stessi pochi mesi prima durante l’esecutivo legislativo del professor Monti.  Infine, il governo Letta è attivissimo per cercar di abbassare il prezzo dell’elettricità agli italiani (si parla di un poderoso risparmio che oscillerebbe tra i cinque e i sette euro l’anno a famiglia) e si batte in prima fila, grazie al ministro Kyenge, per i diritti degli immigrati e la loro integrazione nel mondo del lavoro (a 500 € al mese, trattati da schiavi e costretti a vivere in abitazioni fatiscenti, utili solo per arricchire il padrone italiano).

Insomma , un governo che alla luce dell’aumento della disoccupazione giovanile, dell’ennesimo calo del Pil, delle ennesime previsioni pessimistiche sulla ripresa economica del nostro paese e presentato da tutte le parti politiche come unico "salvatore" del paese, ha già fallito. Niente è stato fatto per creare posti di lavoro (eppure dopo pochi mesi dalla formazione del governo, Letta aveva promesso 200.000 assunzioni a tempo indeterminato per i giovani determinati) e niente è stato fatto per favorire l’industria italiana e rilanciarla nel panorama internazionale (anzi l’ILVA è nella situazione che tutti sappiamo e l’Eni, La Finmeccanica e l’Enel stanno per essere totalmente privatizzate).
Ma nel frattempo si parla del successo dell’ IMU, nascondendo il fatto che per coprire le spese ci saranno anche ulteriori tagli alle linee ferroviaria pubbliche e alle forze di polizia e oscurando il fatto che gli unici due miliardi che lo stato ha incassato dalla tassa sull’abitazione principale li ha devoluti alla banca privata della Montepaschi di Siena in profonda crisi di liquidità per oggettive responsabilità dei dirigenti. Si parla di diritti costituzionali per immigrati, dimenticando il fatto che la stragrande maggioranza degli immigrati in Italia entra povera ed esce schiava. Si parla di processi, grazia giuridica a Silvio Berlusconi e modifica della legge Severino, ma non si parla di riforma elettorale cioè l’unica soluzione pratica a questo status di stand by in cui versa la politica italiana.
E sapete di chi è la colpa? Di chi li ha nuovamente rivotati …