L’austero, europeista e ultra liberale moderatismo italiano,
capeggiato dal Partito Democratico e dal Popolo della Libertà, nonostante il
voto a favore per le inutili manovre del professor Monti che di certo non
crearono ne occupazione ne svilupparono la crescita del PIL (e che giusto per
ricordare a titolo informativo: aumentarono la pressione fiscale
introducendo l’IMU sulla prima casa,
liberalizzarono farmaci e licenze per taxi rendendo sempre più precario il mondo
del lavoro, mandarono in pensione in ritardo migliaia di lavoratori creando gli
ormai celebri “ esodati ” , aumentarono il prezzo della benzina, del gasolio e
dell’elettricità, minacciarono tagli ulteriori a sanità, sicurezza e
istruzione, si resero disponibili alla delocalizzazione totale della FIAT) ,
ottennero alle elezioni nazionali, regionali e comunali ancora una volta larga
parte dei consensi degli italiani.
Tramite la solita strategia della finzione, durante le
campagne elettorali post governo Monti, il PD
e il PDL fecero finta (appunto) di essere avversari. Ci fu chi promise lo sviluppo della crescita
e chi addirittura l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa (forse dimenticando
che era stata votata dai propri rappresentanti solo qualche mese prima). Fatto
sta, che tra una bugia e un’altra, ottennero in totale quasi il 60% delle
preferenze. Le loro coalizioni, da sole, però non ottennero la maggioranza dei
voti perché l’antagonista Beppe Grillo riuscì a strappare poco meno del 30% dei
voti al centro destra-sinistra. A quel punto non avendo da soli la forza e i
numeri per mandare avanti un esecutivo, decisero nuovamente di firmare un nuovo
Connubio politico alle spalle dei poveri italiani (l’aggettivo non è casuale).
Così affidarono con l’aiuto del “saggio Napolitano” (una figura inutile e
complice che costa a noi Italiani 250.000 Euro l’anno, visto che si è anche
aumentato lo stipendio), il governo al giovane Enrico Letta, un uomo “super
partes”, con un passato nel centro
sinistra ma con diversi parenti importanti nel centro destra, un europeista
convinto, un liberale affermato, un democratico conosciuto. E per concludere in
bellezza: un membro del gruppo Bilderberg (se non sapete cos’è è preoccupante,
ma potete sempre recuperare cercando in internet). Insomma, un servo perfetto
del sistema bancario internazionale. Un burattino che dovrebbe portare avanti
le riforme strutturali affinché l’Italia divenga colonia completa della
speculazione internazionale. E come al solito, il centro destra-sinistra lo
presentò come il “Salvatore”, colui che se venisse a mancare provocherebbe il
caos sul piano politico italiano (almeno stando a quanto detto dai giornali e
dai media controllati dai banchieri internazionali). Il suo governo è
necessario, per il Pd e il Pdl. D’altronde un governo stabile, ce lo chiede
l’Europa.
Ma dopo circa sei mesi dall’insediamento del governo Letta a
Palazzo Chigi, un solo decreto è stato portato avanti: “Il decreto del fare”.
Un decreto che tra i punti più importanti abolisce la pignorabilità della prima
casa da parte degli enti di riscossione delle tasse come Equitalia (mossa
sicuramente dettata dalla rivolta popolare passiva che è costata la vita a
decine di disoccupati disperati che vedevano togliersi, da agenti
sconosciuti e spietati, l’unico bene
materiale primario della loro vita.), fornisce più borse di studio agli
studenti meritevoli universitari. Inoltre, il governo ha ufficialmente abolito
l’IMU per la prima casa. Un successo fatto passare all’opinione pubblica come
merito del Popolo della Libertà che ha voluto fortemente difendere il diritto
all’abitazione. Dimenticando, lo ripetiamo, che l’istituzione di questa tassa
l’avevano votata loro stessi pochi mesi prima durante l’esecutivo legislativo
del professor Monti. Infine, il governo
Letta è attivissimo per cercar di abbassare il prezzo dell’elettricità agli
italiani (si parla di un poderoso risparmio che oscillerebbe tra i cinque e i
sette euro l’anno a famiglia) e si batte in prima fila, grazie al ministro
Kyenge, per i diritti degli immigrati e la loro integrazione nel mondo del
lavoro (a 500 € al mese, trattati da schiavi e costretti a vivere in abitazioni
fatiscenti, utili solo per arricchire il padrone italiano).
Insomma , un governo che alla luce dell’aumento della
disoccupazione giovanile, dell’ennesimo calo del Pil, delle ennesime
previsioni pessimistiche sulla ripresa economica del nostro paese e presentato da tutte le parti politiche come unico "salvatore" del paese, ha già
fallito. Niente è stato fatto per creare posti di lavoro (eppure dopo pochi
mesi dalla formazione del governo, Letta aveva promesso 200.000 assunzioni a
tempo indeterminato per i giovani determinati) e niente è stato fatto per
favorire l’industria italiana e rilanciarla nel panorama internazionale (anzi
l’ILVA è nella situazione che tutti sappiamo e l’Eni, La Finmeccanica e l’Enel
stanno per essere totalmente privatizzate).
Ma nel frattempo si parla del successo dell’ IMU,
nascondendo il fatto che per coprire le spese ci saranno anche ulteriori tagli
alle linee ferroviaria pubbliche e alle forze di polizia e oscurando il fatto
che gli unici due miliardi che lo stato ha incassato dalla tassa
sull’abitazione principale li ha devoluti alla banca privata della Montepaschi
di Siena in profonda crisi di liquidità per oggettive responsabilità dei
dirigenti. Si parla di diritti costituzionali per immigrati, dimenticando il
fatto che la stragrande maggioranza degli immigrati in Italia entra povera ed
esce schiava. Si parla di processi, grazia giuridica a Silvio Berlusconi e modifica
della legge Severino, ma non si parla di riforma elettorale cioè l’unica
soluzione pratica a questo status di stand by in cui versa la politica
italiana.
E sapete di chi è la colpa? Di chi li ha nuovamente rivotati
…
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