Solitamente
si studia, in modo più o meno approfondito, la storia greca a cavallo tra il
primo e il secondo anno di scuola superiore. Le gesta degli eroi ellenici,
infatti, precedono lo studio della civiltà romana. Persino in letteratura,
Omero, in questi anni di apprendimento, occupa uno spazio dominante: Iliade ed
Odissea narrano il coraggio, le peripezie e i sacrifici dei soldati greci
durante e dopo l’assedio di Troia. Nei libri di storia, invece, si trovano i
racconti ormai divenuti leggendari della battaglia delle Termopili e del
coraggio spartano, dell’astuzia di Temistocle e dell’intelligenza ateniese,
della forza sociale ellenica che sconfigge il piano di dominio persiano. I
professori più appassionati all’argomento consigliano di leggere “Lo scudo di
Talos” di Valerio Massimo Manfredi, un vero e proprio excursus storico (molto
semplice da leggere e alquanto scorrevole) nella Grecia arcaica (e non) vissuto
dall’esperienza del protagonista stesso: Talos. Insomma, la storia della
civiltà greca è nota, in linea di massima, a tutti fin dai 14-15 anni. E ai
giorni d’oggi torna più utile che mai.
Da pochi
giorni, infatti, in Grecia siede al governo, il leader di centrodestra
Samaras con l’appoggio inedito della coalizione di centro sinistra. Una
coalizione formata da conservatori (impegnati ovviamente a non abbandonare
l’Euro e l’Europa), socialisti (stile cameriere dei banchieri Hollande,
socialisti dunque solo di fama) e moderati (impegnati nella denuncia pubblica
per il lavaggio del cervello degli attacchi fisici e morali contro le buone e
sagge istituzioni greche da parte dei fascisti di “Alba Dorata”). Una
coalizione dettata dalla finanza mondiale per attuare i piani di austerity
voluti dalle banche centrali private al fine di ridurre il debito pubblico
greco e ridurre alla povertà la popolazione ellenica
Eppure una
buona parte del popolo greco , nonostante ormai siano passati già anni di
sacrifici economici, alle ultime elezioni ha nuovamente dato fiducia ai partiti
moderati, democratici, liberali, capitalisti ed usurai. Ha nuovamente preso le
distanze dall’estrema sinistra e l’estrema destra greca (che comunque, hanno
raggiunto risultati elettorali storici) come a dire: meglio la povertà e la
finta libertà, che l’ordine rigoroso e la dignità. Ha nuovamente dato fiducia
all’Euro nonostante tutti gli avvisi di austerità. Non ha avuto il coraggio di
ribellarsi insieme a quei pochi coraggiosi che per mesi son scesi nelle piazze
e nelle strade a manifestare (più o meno civilmente) la loro esigenza di lavoro
per un futuro più prosperoso.
Ed ora
questa buona parte di popolo attende le misure del nuovo governo. Pronta ancora
una volta a piangere in caso di ulteriori sacrifici economici. Pronta ancora
una volta a blaterare in caso di fallimento politico. Pronta ancora una volta a
scandalizzarsi per una rissa militante ma a tacere ed ad abbassare la testa per
una truffa politica ed istituzionale. Pronta ancora una volta ad infangare
l’onore dei propri avi che hanno donato la vita per difendere le coste greche dall’assedio
straniero. Tutto questo a noi ricorda qualcosa. Ricorda un altro paese dal
passato glorioso ma dal presente vergognoso.
Che la
Grecia ci sia, quindi, ancora una volta, nel bene e nel male, di insegnamento.
Che l’Italia non faccia la sua fine.
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