Mentre in Germania la Corte costituzionale
tedesca ha annunciato di prendere la decisione sul Meccanismo di stabilità
europeo (Esm) e sul fiscal compact per il prossimo 12 settembre (ricordiamo
sono in gioco manovre da 40 miliardi di euro ogni anno per ridurre il nostro
debito pubblico) in Italia l’aumento di tasse e tagli ai più svariati settori
dell’economia non incontra alcun ostacolo. Il governo tecnico, infatti, forte
dell’appoggio della Troika e del succube silenzio dei partiti nostrani,i sta
pian piano attuando il suo progetto di distruzione definitivo dello stato
sociale per ridurre ancor di più la nostra sovranità politica e monetaria.
Per fare un breve excursus storico, dopo i
provvedimenti presi ad inizio incarico nel Dicembre 2011 ed inseriti nella
manovra finanziaria (reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, aumento dell’IVA
negli anni, aumento dell’età pensionabile per dipendenti pubblici e privati,
aumento del gasolio e della benzina,aumento dell’Irpef, blocco dei fondi alle
infrastrutture di Venezia, Napoli, Taranto) si aggiunsero ben presto nei mesi
di Gennaio e Febbraio gli aumenti di luce e gas, del pedaggio
autostradale, e una tassa sulla “fortuna” (che puniva e punisce chi vinceva una
qualsiasi cospicua somma di denaro). Successivamente, non ancora appagati e
forti dell’appoggio in Parlamento dei camerieri delle banche di PD, PDL, UDC
& Co. , presentarono l’emendamento sulle liberalizzazioni chiamandolo “Salva
Italia” che andava a colpire le
categorie dei farmacisti, notai, avvocati e tassisti. Non contenti, spianarono
la strada all’unione Europea per l’attacco alla normativa italiana del Golden
Share (per il quale appositamente “Il Maestrale” scrisse un articolo), e
riformarono (se non abolirono del tutto) l’articolo 18 sulla tutela dei
lavoratori.
Oggi questo governo sta tornando all’attacco. La nuova
arma è la “spending review”. Cioè un’azione di revisione della spesa pubblica
(cosi dice il sito del governo italiano). Un’azione che andrà a tagliare (tanto
per cambiare) quindi altri settori fino adesso solo sfiorati dalle manovre
demoniache dei tecnici.
Ben cinquanta Province scompariranno (tra cui Terni,
Isernia e Matera) in quanto non soddisfano i due requisiti stabiliti dal
governo riguardo il minimo numero di abitanti (350 mila) e un minimo numero di
chilometri quadrati. I Farmaci dovranno essere prescritti dal medico insieme ad
una breve motivazione e il farmacista dovrà obbligatoriamente attenersi alla
clausola di non sostituibilità del prodotto appunto prescritto. Il medico ha
infine la facoltà di prescrivere prodotti di marca.
Capitolo Università. Poiché i fondi proveniente dallo
Stato ogni anno diminuiscono, il “buon governo” ha quindi deciso di aumentare le
tasse degli studenti sia fuori corso che in regola con gli esami. Agli atenei
il compito di decidere in che modalità e con quali aliquote. Si salveranno solo
gli studenti fino al 2016 che hanno un reddito familiare inferiore a 40 mila
euro.
Infine tagli anche per la spesa pubblica. Il 20 % del
salario base per i dirigenti e il 10% per tutti gli altri dipendenti. Gli
strumenti a disposizione sono due: prepensionamenti e mobilità ( con il rischio
di finire per due anni all’80% dello stipendio base).
In definitiva dunque nuovi sacrifici chiesti agli
italiani, nuovi tagli ai settori e nuovo aumento delle tasse. Tutto questo non
per risanare le casse dello Stato bensì per cercar di ottenere il pareggio di
bilancio nel prossimo anno. Manovre dure che hanno sollevato numerose
polemiche. Manovre che però nemmeno se accorpate raggiungo ricavi per 40
miliardi.
E allora ci chiediamo: se nemmeno questo basta per
raggiungere quella cifra e se dovesse passare come legittimo in Germania il
trattato ESM e il Fiscal Compact, come faremo noi a ripagare ogni anno per
venti lunghi anni la cifra di 40 miliardi euro per ridurre il debito pubblico?
Possibile che ancora nessuno in Italia ne parli (se non qualche sito di
controinformazione, emarginato dai mass media)?
Nel frattempo l’attuale manovra l‘hanno chiamato Spending
Review, come per gettarci altro fumo negli occhi. Anche in questo caso sembra
che l’abbiano passata liscia. Ma come il Presidente Monti ha recentemente
dichiarato: “Siamo alla fine del tunnel”, anche noi crediamo che questo sistema
di iper usura abbia le ore contate.
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