sabato 17 settembre 2016

Aspettando Godot (Samuel Beckett)


Aspettando Godot è la più celebre opera teatrale di Samuel Beckett, nonché uno dei testi più noti del teatro del Novecento. Racconta di due uomini vestiti come vagabondi, Estragone e Vladimiro, che si trovano sotto un albero in una strada di campagna non specificata. Sono lì perché un certo Godot ha dato loro appuntamento. Il luogo e l’orario dell’appuntamento sono vaghi. I due non sanno neanche esattamente chi sia questo Godot, ma credono che quando arriverà li porterà a casa sua, gli darà qualcosa di caldo da mangiare e li farà dormire all’asciutto. Mentre attendono passa sulla stessa strada una strana coppia di personaggi: Pozzo, un proprietario terriero, e il suo servitore, Lucky, tenuto al guinzaglio dal primo. Pozzo si ferma a parlare con Vladimiro ed Estragone. I due sono ora incuriositi ma anche spaventati dalla miseria della condizione del servo. Intanto cala la sera e Godot non si è fatto vivo. Arriva però un ragazzo, un giovane messaggero di Godot, il quale dice a Vladimiro e a Estragone che il signor Godot si scusa, ma che questa sera non può proprio venire. Arriverà però sicuramente domani. I due prendono in considerazione l’idea di suicidarsi, ma rinunciano. Poi pensano di andarsene, ma restano. Il giorno dopo accadono esattamente le stesse cose. Vladimiro ed Estragone attendono sotto l’albero l’arrivo di Godot. Di nuovo vedono passare Pozzo e Lucky (Pozzo nel frattempo è diventato cieco, sull’albero sono spuntate due o tre foglie). Di nuovo si intrattengono con il padrone e il servo. Di nuovo Pozzo e Lucky se ne vanno. Di nuovo arriva il messaggero a dire che Godot stasera non può venire ma verrà sicuramente domani. Di nuovo prendono in considerazione l’idea di mollare tutto. Di nuovo rinunciano.

Aspettando Godot costituisce una pietra miliare della cultura del Novecento poiché ha riassunto, polverizzato e ricreato il teatro. La prima trovata scandalosa del capolavoro beckettiano è questa: il protagonista è assente. Aspettando Godot è una commedia in cui non accade nulla, per due volte. In Aspettando Godot è tutto terribilmente reale e al tempo stesso meta-reale in qaunto il Godot di Beckett mette nel mirino l’Uomo al di là di qualunque connotazione politica, sociale, geografica e storica.

Aspettando Godot è una tragicommedia costruita intorno alla condizione dell’attesa. Quasi nessun critico si è però voluto accontentare di questa semplice ma universale chiave di lettura. In Godot si è cercato di vedere un simbolo: Dio, il destino, la morte, la fortuna. Anche Pozzo e Lucky sono stati oggetto di tentativi di decifrazione (il capitalista e l’intellettuale è stata l’interpretazione più spesso adottata). La grandiosità di Godot sta proprio nella sua astrattezza, o meglio nella sua totale apertura: il che non significa che chiunque è libero di vedere in Godot quello che meglio crede, ma che l’attesa di Vladimiro ed Estragone è l’Attesa con la A maiuscola, la sintesi di tutte le attese possibili.

Beckett si è sempre rifiutato di fornire spiegazioni. La sua frase più nota, in questo senso, è “se avessi saputo chi è Godot l’avrei scritto nel copione“. Anche sul nome Godot, oltre che sulla sua identità, circolano un gran numero di aneddoti . E molti sembrano avvalorare l’equazione Godot = Dio. “Godo“, infatti, è irlandese che sta per “God”.