lunedì 23 settembre 2013

Giù le Mani dal Medio Oriente

Il Mondo può finalmente tirare un sospiro di sollievo: l’attacco degli Stati Uniti d’America alla Siria di Assad è per ora annullato. Il rischio terza guerra mondiale, quindi di una guerra nucleare è scongiurato. E per questo bisogna ringraziare la Russia di Putin. Infatti, solamente grazie alla proposta del ministro degli esteri russo Lavrov, che ha avanzato l’ipotesi della consegna all’Onu di tutte le armi chimiche in possesso del governo Assad, l’asse favorevole alla guerra (U.S.A., Francia, Turchia, Lega Araba su tutti) ha alzato bandiera bianca.

Ma al di la della cronaca dei fatti che ormai tutti conoscono, alcuni aspetti geopolitici andrebbero analizzati in modo più approfondito.

In Primis il rapporto dell’Onu e le considerazioni politiche internazionali. Sebbene gli inviati dell’ONU abbiano confermato l’uso di gas Sarin in Siria, non hanno comunque accertato che siano stati utilizzati dai soldati del regolare esercito siriano al fianco del governo Assad. Eppure
 
Washington, Londra e Parigi hanno fin da subito accusato le autorità di Damasca in quanto ,a loro giudizio, solo l’esercito regolare poteva (chissà poi perché) possedere armi chimiche. Di fronte alla realtà, insomma, hanno comunque dovuto portare avanti una menzogna da loro creata ad arte.
Obama, Cameron e Hollande, quali buoni servitori del New World Order, cercano di oscurare il fatto che sulle testate chimiche ritrovate in Siria siano state trovate scritte in cirillico, la lingua usata dai terroristi ceceni al fianco dei “ribelli” per portare avanti la Jihad. Oscurano la storia, non ricordando che gli U.S.A. hanno sulla coscienza migliaia di civili giapponesi sterminati a guerra terminata per dimostrare al mondo quanto potente fosse la loro bomba atomica e dimenticano pure l’uso criminale di Napalm-B in Vietnam che sconvolse l’intero pianeta. Ma poche persone in tutto il mondo, per fortuna, hanno creduto alla favola delle armi chimiche, come dimostrano i milioni di americani contrari all’aggressione alla Siria (solo il 30% favorevoli, ai minimi storici).


Inoltre, è poco chiaro il motivo della chiamata di Obama al premier iraniano Rouhani subito dopo l’accordo politico raggiunto con la Russia. Infatti, il premio nobel per la pace ha subito minacciato l’Iran di interrompere i suoi test nucleari in quanto vero ed unico pericolo alla pace mondiale. Come a testimoniare l’ipotesi, fino ad oggi ritenuta complottista, che il vero obiettivo della Primavera Araba e della guerra armata in Siria è soltanto l’Iran del gas e dell’indipendenza energetica.
Infine, la stampa internazionale, finanziata dalla grande finanza, non ricorda mai all’opinione pubblica che la Siria di Assad è l’unico paese laico nel Medio oriente e che i cristiani vengono sterminati quasi quotidianamente dai terroristi ribelli musulmani (ultimo tra questi il massacro di Maaloula). Non ricordano che questi “ribelli” sono prevalentemente nord africani, ceceni, turchi ma che ultimamente sono composti anche da membri dell’Uck Kosovaro e israeliani. In poche parole: un insieme di terroristi internazionali, che proprio gli Stati Uniti dopo l’11 Settembre avevano promesso di catturare e giustiziare.

Poco, dunque, viene ancora detto sulla Siria e sul Medio Oriente. La Geopolitica non sembra attirare le attenzioni degli italiani preoccupati solo di un’ipotetica terza guerra mondiale, preoccupati più che per valori morali, per paura di perdere possedimenti materiali (compresa la vita, valutata ai giorni nostri non come innalzamento etico ma come ricchezza da cullare possibilmente per cento anni). Ma fortunatamente non tutto il mondo è vile come l’Italia partigiana. Infatti, gli U.S.A. non sono più l’unica potenza militare ed economica in questo pianeta. E non possono più fare il bello e il cattivo tempo per i loro sporchi affari i internazionali. La loro egemonia decennale sta conoscendo la propria fine: la Russia, soprattutto, ha tutte le intenzioni di opporsi ai loro piani di dominio mondiale. E stavolta, non è la Russia Comunista.

La Siria e l’Iran per ora possono dormire sonni tranquilli: il mondo sta conoscendo una nuova alba…

martedì 10 settembre 2013

Un Governo di Volpi per un Popolo di pecore

La Storia dirà che il governo Monti non bastò agli Italiani.

L’austero, europeista e ultra liberale moderatismo italiano, capeggiato dal Partito Democratico e dal Popolo della Libertà, nonostante il voto a favore per le inutili manovre del professor Monti che di certo non crearono ne occupazione ne svilupparono la crescita del PIL (e che giusto per ricordare a titolo informativo: aumentarono la pressione fiscale introducendo  l’IMU sulla prima casa, liberalizzarono farmaci e licenze per taxi rendendo sempre più precario il mondo del lavoro, mandarono in pensione in ritardo migliaia di lavoratori creando gli ormai celebri “ esodati ” , aumentarono il prezzo della benzina, del gasolio e dell’elettricità, minacciarono tagli ulteriori a sanità, sicurezza e istruzione, si resero disponibili alla delocalizzazione totale della FIAT) , ottennero alle elezioni nazionali, regionali e comunali ancora una volta larga parte dei consensi degli italiani.
 
Tramite la solita strategia della finzione, durante le campagne elettorali post governo Monti, il PD  e il PDL fecero finta (appunto) di essere avversari.  Ci fu chi promise lo sviluppo della crescita e chi addirittura l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa (forse dimenticando che era stata votata dai propri rappresentanti solo qualche mese prima). Fatto sta, che tra una bugia e un’altra, ottennero in totale quasi il 60% delle preferenze. Le loro coalizioni, da sole, però non ottennero la maggioranza dei voti perché l’antagonista Beppe Grillo riuscì a strappare poco meno del 30% dei voti al centro destra-sinistra. A quel punto non avendo da soli la forza e i numeri per mandare avanti un esecutivo, decisero nuovamente di firmare un nuovo Connubio politico alle spalle dei poveri italiani (l’aggettivo non è casuale). Così affidarono con l’aiuto del “saggio Napolitano” (una figura inutile e complice che costa a noi Italiani 250.000 Euro l’anno, visto che si è anche aumentato lo stipendio), il governo al giovane Enrico Letta, un uomo “super partes”,  con un passato nel centro sinistra ma con diversi parenti importanti nel centro destra, un europeista convinto, un liberale affermato, un democratico conosciuto. E per concludere in bellezza: un membro del gruppo Bilderberg (se non sapete cos’è è preoccupante, ma potete sempre recuperare cercando in internet). Insomma, un servo perfetto del sistema bancario internazionale. Un burattino che dovrebbe portare avanti le riforme strutturali affinché l’Italia divenga colonia completa della speculazione internazionale. E come al solito, il centro destra-sinistra lo presentò come il “Salvatore”, colui che se venisse a mancare provocherebbe il caos sul piano politico italiano (almeno stando a quanto detto dai giornali e dai media controllati dai banchieri internazionali). Il suo governo è necessario, per il Pd e il Pdl. D’altronde un governo stabile, ce lo chiede l’Europa.
Ma dopo circa sei mesi dall’insediamento del governo Letta a Palazzo Chigi, un solo decreto è stato portato avanti: “Il decreto del fare”. Un decreto che tra i punti più importanti abolisce la pignorabilità della prima casa da parte degli enti di riscossione delle tasse come Equitalia (mossa sicuramente dettata dalla rivolta popolare passiva che è costata la vita a decine di disoccupati disperati che vedevano togliersi, da agenti sconosciuti  e spietati, l’unico bene materiale primario della loro vita.), fornisce più borse di studio agli studenti meritevoli universitari. Inoltre, il governo ha ufficialmente abolito l’IMU per la prima casa. Un successo fatto passare all’opinione pubblica come merito del Popolo della Libertà che ha voluto fortemente difendere il diritto all’abitazione. Dimenticando, lo ripetiamo, che l’istituzione di questa tassa l’avevano votata loro stessi pochi mesi prima durante l’esecutivo legislativo del professor Monti.  Infine, il governo Letta è attivissimo per cercar di abbassare il prezzo dell’elettricità agli italiani (si parla di un poderoso risparmio che oscillerebbe tra i cinque e i sette euro l’anno a famiglia) e si batte in prima fila, grazie al ministro Kyenge, per i diritti degli immigrati e la loro integrazione nel mondo del lavoro (a 500 € al mese, trattati da schiavi e costretti a vivere in abitazioni fatiscenti, utili solo per arricchire il padrone italiano).

Insomma , un governo che alla luce dell’aumento della disoccupazione giovanile, dell’ennesimo calo del Pil, delle ennesime previsioni pessimistiche sulla ripresa economica del nostro paese e presentato da tutte le parti politiche come unico "salvatore" del paese, ha già fallito. Niente è stato fatto per creare posti di lavoro (eppure dopo pochi mesi dalla formazione del governo, Letta aveva promesso 200.000 assunzioni a tempo indeterminato per i giovani determinati) e niente è stato fatto per favorire l’industria italiana e rilanciarla nel panorama internazionale (anzi l’ILVA è nella situazione che tutti sappiamo e l’Eni, La Finmeccanica e l’Enel stanno per essere totalmente privatizzate).
Ma nel frattempo si parla del successo dell’ IMU, nascondendo il fatto che per coprire le spese ci saranno anche ulteriori tagli alle linee ferroviaria pubbliche e alle forze di polizia e oscurando il fatto che gli unici due miliardi che lo stato ha incassato dalla tassa sull’abitazione principale li ha devoluti alla banca privata della Montepaschi di Siena in profonda crisi di liquidità per oggettive responsabilità dei dirigenti. Si parla di diritti costituzionali per immigrati, dimenticando il fatto che la stragrande maggioranza degli immigrati in Italia entra povera ed esce schiava. Si parla di processi, grazia giuridica a Silvio Berlusconi e modifica della legge Severino, ma non si parla di riforma elettorale cioè l’unica soluzione pratica a questo status di stand by in cui versa la politica italiana.
E sapete di chi è la colpa? Di chi li ha nuovamente rivotati …

lunedì 9 settembre 2013

Fine della missione in Siria per Fronte Europeo e Solid - a breve campagna raccolta e invio materiali dall'Europa

 
Roma, 9 sett. - Rientra in Italia la delegazione del Fronte Europeo per la Siria e di Sol.id. Termina così dopo 10 giorni la prima missione in Siria. Il viaggio portato a termine nel momento più delicato, durante l’acuirsi della crisi siriana dovuta alle pressioni e minacce che alcuni paesi occidentali, in primis gli USA, stanno perpetrando contro il legittimo governo siriano, e’ stato un importante segnale politico e solidale. La delegazione ha avuto modo di incontrare le più alte autorità politiche siriane, i feriti ed i giovani soldati di leva dell’esercito nazionale, importanti autorità religiose e ha toccata da vicino la grande forza di spirito dei siriani. Un popolo che mostra una capacita’ di resistenza incredibile, una profonda identità e una granitica appartenenza ad una terra viva, forte di una civiltà millenaria.

Raggiunto l’obiettivo di questa prima missione, il progetto di aiuto solidale è stato sottoposto alle autorità, prossimamente partirà la prima campagna europea di raccolta materiali da inviare in Siria, in particolar modo dedicata ai bambini, tra i più colpiti non solo da questi 28 mesi di guerra terroristica, il cui principale obiettivo è quello di distruggere il tessuto economico siriano. Basti pensare che nella sola provincia di Aleppo i terroristi hanno colpito le più importanti infrastrutture e smantellato e consegnato alla Turchia più di 1.600 fabbriche, difficoltà che si vanno ad aggiungere all'embargo trentennale a cui è sottoposto il popolo siriano.

Il Fronte europeo e Sol.id daranno vita ad un importante ponte solidale e slancio volontaristico di respiro europeo. Un sentito ringraziamento va alla comunita’ siriana in Italia con la quale abbiamo affrontato questo viaggio e con la quale condividiamo in abbraccio fraterno, da due anni, ogni iniziativa tesa a sostenere la Siria laica, socialista e nazionalista. L’Europa dei popoli e degli uomini liberi è oggi più che mai accanto al popolo siriano

Incontri a Damasco con presidente parlamento siriano e ministro dell'Informazione - Fronte Europeo e Solid

 

DAMASCO, 1 set. - Prosegue la missione in Siria del Fronte Europeo e di Solid. Oggi la delegazione, insieme ai rappresentanti della comunità siriana in Italia, si è recata in visita al parlamento siriano ed è stata ricevuta per l'occasione dal Presidente Jihad Allaham, che ha ribadito "la determinazione delle autorità e del popolo siriano di resistere agli attacchi eterodiretti all'interno dai gruppi terroristici, e all'esterno da parte degli stati che li sostengono".
"Oggi manderemo una lettera al congresso Usa - ha detto il presidente Allaham - siamo per il dialogo ma pronti a difenderci. Dal Congresso Usa ci aspettiamo un nuovo schiaffo per Obama dopo quello ricevuto dal parlamento inglese".
Successivamente la nostra delegazione è stata in visita al Ministero dell'Informazione dove è stata lungamente a colloquio con il ministro Omran Al Zoubi. Nell'occasione è stato ribadito il difficile compito per i media siriani, già oscurati dai principali satelliti del mondo arabo, arabsat e nilesat, di contrastare efficacemente la distorta informazione ad opera dei principali media occidentali ed arabi. "Esiste una guerra mediatica contro la Siria - ha spiegato il ministro Al Zoubi - come dimostra la bufala dell'utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Assad. Ad utilizzare le armi chimiche sono i cosiddetti ribelli, in particolare i fondamentalisti di Al Nusra che hanno attaccato con i gas velenosi nel quartiere di Jobar".
Per dare voce al governo siriano in Italia e in Europa abbiamo proposto al ministro una più stretta collaborazione tra le nostre piattaforme internet ed i network siriani in modo da diffondere in maniera più efficace le notizie provenienti dalla Siria.
 

Vita quotidiana nella città che aspetta l'attacco - da Damasco Fronte Europeo per la Siria e Solid

Damasco, 31 agosto - Il fumo dei narghilè affolla la sala, tra ragazzi che giocano a carte ed altri che esultano per il gol del Bayern Monaco. Non fosse per qualche colpo di mortaio in sottofondo e i punti di controllo dell'esercito, Damasco potrebbe tranquillamente essere scambiata per una caotica capitale mediorientale o mediterannea, ben lontana dall'immaginario distruttivo creato dai media occidentali. La vita dei siriani scorre tranquilla sì, ma sempre nella consapevolezza di un attacco imminente. Lo Stato e le istituzioni sembrano in grado di reggere un peggioramento ulteriore della situazione, nonostante stiano già procedendo con l'evacuazione degli edifici pubblici. C'è preoccupazione ma grande compattezza, il popolo ed il governo si stringono attorno al presidente Assad e all'esercito.Un orgoglio al quale da italiani siamo disabituati, già percepibile al nostro arrivo alla frontiera tra Libano e Siria, tra i sorrisi dei soldati di guardia.
La presenza di europei, di italiani, solidali con la causa siriana, crea entusiasmo anche tra i rappresenttanti delle
istituzioni. "Sappiamo di avere amici anche in Italia. Esiste una unità nella nostra storia, nello stare al fianco dei
popoli che lottano per la propria sovranità. So che esiste una differenza tra i popoli occidentali e i loro governi", ci ha detto il primo ministro Wael al - Halqui dopo averci ricevuto nella sede del Parlamento. "Noi non abbiamo armi chimiche", ha specificato, "ad utilizzarle sono i 38mila terroristi stranieri che stanno combattendo nel nostro paese, a dargliele sono Qatar, Turchia e Arabia Saudita. La realtà è che gli Stati Uniti sono in crisi e hanno trovato nella Siria un nuovo capro espiatorio".
Parole non molto lontane da quelle del viceministro degli esteri Faisal Mekdad, che ha ricevuto la delegazione del Fronte Europeo e della comunità siriana in Italia subito dopo. "Sono più di 5 mesi - ha spiegato - che chiediamo di mandare gli ispettori dell'Onu per constatare l'uso di armi chimche da parte dei cosiddetti ribelli. In un attacco nella zona di Aleppo 22 persone sono morte, molti di questi erano nostri soldati. E invece dobbiamo ascoltare le menzogne di Kerry, che tra l'altro non ha la benché minima idea di quello di cui sta parlando".
Dopo aver espresso anche al viceministro la volontà di instaurare un rapporto duraturo di solidarietà, abbiamo visitato l'ospedale militare 621. "Stiamo subendo un'ingiustizia, ci difenderemo perché è un nostro diritto", ci dice un soldato che ci accompagna in ascensore. Anche l'ospedale militare è in fase di evacuazione; nelle sue stanze restano ancora qualche decina di militari feriti. Nonostante "l'assedio" della nostra delegazione e delle tv siriane (con il conseguente affollamento delle stanze) i soldati si mostrano disponibili, chi ce la fa rilascia interviste. Uno ha una vistosa ferita sulla testa. E' stato colpito con una pallottola ci dicono. Consegnamo anche a lui la maglietta del fronte europeo: ci fa il segno di vittoria e batte con la mano sul cuore. Torniamo in albergo, vediamo preoccupazione tra i ragazzi della comunità siriana in Italia. "Il governo si aspetta l'attacco", ci dicono. Intanto giunge l'ora di cena, qualcuno propone di prendere dei felafel. In fondo la vita continua.

giovedì 5 settembre 2013

Il Metodo Stamina

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività,e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Così recita l’articolo 32 della costituzione italiana e così inizia questa nostra panoramica che introduce il tema delle cure “alternative” o anche dette cure compassionevoli,cure che non seguono in teoria un protocollo certificato scientificamente.

E proprio Luigi Di Bella con il suo trattamento di terapia alternativa ha cercato di curare i tumori rendendosi nemico tutto il mondo scientifico. E si perché egli ha affermato che le classiche cure basate sulla chemioterapia non sconfiggono totalmente le cellule tumorali ma una percentuale di esse sopravvive sempre. Per di più le terapie classiche producevano effetti collaterali e produzione di radicali liberi che sono fattori cancerogeni. Già nel 1996 arrivano le prime condanne da molte associazioni(commissione oncologica nazionale,commissione unica del farmaco,consiglio superiore di sanità) che affermano che i pazienti sottoposti al trattamento Di Bella non avevano avuto nessun beneficio da questa cura sia in termini terapeutici che di allungamento della sopravvivenza. Nel 1999 il ministero della salute dichiarò l’inefficacia del trattamento. Di Bella affermò che avrebbe potuto prevenire la formazione della metastasi. Ovviamente l’ambiente politico si divise su chi fosse a favore e su chi invece era contrario,Alleanza Nazionale per esempio appoggiò il professore. L’allora ministro della sanità Rosy Bindi impose al professore di consegnare le cartelle che dimostrassero l’efficacia della terapia. Ma in cosa consiste tecnicamente questo trattamento?
 


Gli “ingredienti” principali erano la somatostatina ossia l’ormone prodotto dall’ipotalamo,la bromocriptina,il ciclofosfamide e poi la melatonina e le vitamine(vitamina D,vitamina E,vitamina C). Tutti nomi tecnici ma capiamo subito che si utilizzavano anche vitamine e quindi non si sta parlando di sostante pericolose. Le vitamine le prendiamo tutti i giorni con la frutta quindi non possono essere considerate certo sostanze nocive. E forse è questo dato che ci fa appoggiare il trattamento del professore,ma forse anche la speranza che hanno tanti malati terminali nello sperare in condizioni di vita più dignitose. Purtroppo si parla di sopravvivenza per queste povere persone ,perché sono destinate comunque a morire. Quello che le spinge a provare nuove soluzioni è appunto la speranza,vogliamo togliere anche quella? La speranza è l’ultima a morire si dice,e allora che sperino pure queste povere persone.
Venendo ai nostri giorni è di qualche tempo fa la notizia di un sit-in di protesta davanti a Montecitorio da parte di alcuni malati che chiedono che venga eseguito su di loro il metodo Stamina,una cura a base di cellule staminali. Questo metodo è proposto da Davide Vannoni  e solo nella primavera appena conclusa è stato varato un decreto d’urgenza poi convertito in legge che decreta che la fondazione Stamina,di cui Vannoni è il presidente, non può più inserire nuovi pazienti nel suo protocollo,ma è autorizzata a continuare a seguire quelli già in cura. Questo per la fondazione è un grande passo avanti contro il mondo scientifico che invece boicotta questo tipo di cura. Lo stesso Vannoni ha dichiarato di aver iniziato questa terapia nel 2004 dopo che gli era stata curata con successo una paralisi facciale causata da un virus.

Con il metodo Stamina sono state sottoposte a cura più di ottanta persone malate di Parkinson,Alzheimer e altre malattie neurologiche facendo uso di cellule staminali mesenchimali, le cellule del midollo osseo che maturando possono dare origine a ossa, grasso e tessuto connettivo.

Il parallelismo con il metodo Di Bella viene subito in risalto,poiché si parla sempre di metodi alternativi di cura e comunque entrambi hanno suscitato un clamore mediatico. Alla basa di tutto c’è il fatto che tante persone malate gravemente cercano in tutti i modi di riuscire a trovare una soluzione al loro male. C’è chi spera nella completa guarigione e chi invece spera in condizioni di vita più dignitose.

Per noi il metodo Di Bella è un progetto da condividere e intensificare perché come detto sopra si basa principalmente sull’uso di vitamine. Per il metodo Stamina ci riserviamo dal giudicare perché se da un lato siamo a difesa delle persone malate dall’altro abbiamo paura che sotto ci possa essere una speculazione e uno spreco di soldi. Leggendo però dei tanti casi di malattie particolari l’ago della bilancia lo facciamo pendere più verso l’utilizzo di questo metodo. Il caso di Federica,una bambina malata di atrofia muscolare con gravi problemi respiratori da quando aveva 11 mesi può essere da esempio;dopo tanti anni il tribunale di Patti,un comune italiano della provincia di Messina,ha autorizzato l’uso del metodo stamina. L’unico problema è che l’unico ospedale in Italia in grado di effettuare cure compassionevoli con cellule staminali sta a Brescia e questo è un altro problema che c’è in Italia,la scarsa presenza di strutture idonee a trattare certe malattie. C’è da sottolineare che queste cure devono basarsi sul decreto Turco-Fazio,che autorizza la somministrazione di queste cure anche al di fuori di sperimentazioni cliniche a patto che il paziente ottenga il via libera dal comitato etico dell’ospedale e che le cure siano gratuite.

Ci auguriamo quindi che il nostro paese possa crescere in maniera importante per quel che concerne l’ambito sanitario tutto, purtroppo un problema per noi endemico e generato da una gestione sconsiderata e spesso disonesta. Il malato ha tutto il diritto di esser curato senza dover arrivare a manifestare sotto i palazzi del potere per veder appunto riconosciuto un suo sacrosanto diritto. Un diritto fondamentale.