venerdì 24 febbraio 2012

Liberalizzazioni: la strada per gli inferi?

Dopo appena due mesi dal suo insediamento, il governo tecnico Monti approva il decreto legge contenente misure volte a liberalizzare vari settori economici. Il tutto ha suscitato reazioni controverse da parte delle categorie toccate dal medesimo decreto, che hanno reagito con scioperi e disagi come a dire che non bastasse già l’aumento dell’IVA sui beni di prima necessità, il rincaro del carburante, la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa e l’aumento dell’età pensionabile. Tuttavia la filosofia del piano (comprendente un pacchetto di riforme strutturali, come le ha definite lo stesso Monti) cerca di rispondere a due dei problemi dello sviluppo: l’insufficiente concorrenze nei mercati  l’inadeguatezza delle infrastrutture. 
Monti ha spiegato che il decreto “Salva-Italia” (a noi pare più uno Svendi-Italia) interviene sul problema della crescita per creare più spazio per i giovani e per il merito, meno per le rendite e i privilegi, considerate come tasse occulte imposte ai cittadini. Inoltre nella sua introduzione Monti ha sottolineato che il governo continuerà sulla strada di una riduzione della spesa pubblica.
Molteplici sono i settori colpiti da tale decreto, in primis il sistema universitario che prevedendo sempre una logica di crescita contiene misure che darebbero più efficienza, migliore valutazione e fluidità. Successivamente troviamo la separazione di Eni e Snam giustificate dal ministro Passera. Questa consentirebbe la crescita delle piccole imprese nel settore dei trasporti, grazie appunto alla separazione tra chi fornisce il gas (Eni) e chi la rete distributiva (Snam). Ovviamente secondo il ministro tutto ciò a favore del cittadino che si troverà davanti da subito un abbattimento dei costi. Altro punto è l’istituzione dell’autorità dei trasporti che avrà il compito di definire le regole per le nuove concessioni autostradali e rendere efficaci le nuove regole sulle ferrovie. L’Autorità avrà il compito di capire fino in fondo come rendere efficace la separazione nel mondo ferroviario tra rete e operatore. Il ministro Severino, invece, si è espressa riguardo la categoria dei professionisti precisando che per quanto concerne l’abolizione delle tariffe si è trattato solo di attuare una misura già stabilito dalla Legge Bersani, mentre per quanto riguarda il preventivo obbligatorio la decisione è stata presa per le esigenze del cittadino che potrà scegliere, quando ricorrerà ad un professionista, anche sulla base della convenienza economica. Per favorire i giovani e migliorare la qualità della preparazione è stata invece decisa l’introduzione del tirocinio nel periodo conclusivo del corso universitario per gli avvocati. Severino ha poi spiegato che il “Tribunale per le imprese” svolgerà la funzione di aiuto per l’economia, grazie ad una giustizia efficace e processi più rapidi, creando quindi una grande attrattiva per l’economia e le imprese anche straniere. Vi sarà poi un incremento del numero di notai di almeno 500 unità. Di cinquemila unità invece aumenterà la categoria dei farmacisti, come ha spiegato il ministro della Salute Balduzzi. Il decreto, inoltre, prevede sconti per i farmaci di fascia A pagati direttamente dal cliente. In seguito troviamo la parte più restia dell’intero decreto legge: la parte riguardante i taxi. Qui si è espresso il sottosegretario Catricalà:”Abbiamo valutato attentamente in Cdm le ragioni della protesta, e su un punto abbiamo convenuto con loro, la concentrazione delle licenze in mano ad un singolo può portare a dominanza. Per il resto il governo ha scelto ci affidare l’analisi dei fabbisogni di licenze per i taxi all’Autorità dei trasporti che dovrà svolgere un’attente istruttoria, città per città, sindaco per sindaco, per capire se è necessario aumentare il numero delle licenze”. Se ciò avvenisse vi saranno “compensazioni tangibili” per i tassisti che hanno già la licenza.
Il bilancio di Monti è stato:”Credo che nessuno possa dire che ce la siamo presa con i piccoli poteri economici e che abbiamo lasciato tranquilli quelli più grandi”. Inoltre, ospite a “Otto e mezzo” il premier ha confessato di attendersi momenti di incomprensione e tensione ma di sperare che siano nella legalità più assoluta. Aggiungendo infine che alla fine prevarrà la consapevolezza della collettività che queste misure erano necessarie.
Ma d’altronde in una situazione di emergenza come quella attuale è normale che si agisca sul versante degli introiti piuttosto che cercare di contenere i costi dello Stato? Ma, come da tre mesi a questa parte ormai, ogni cosa che tocca il governo sembra avere un che di ineludibile e necessario. Il tempo comunque dirà se le liberalizzazioni avranno avuto il loro effetto. Per ora possiamo solo rilevare come la strada che porti agli inferi sia lastricata di buone intenzioni. Ma a Monti tutto è concesso, ha la loro fiducia ….

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