mercoledì 2 maggio 2012

Il Caso Marò e la sovranità Politica


Politica interna,politica estera Il cuore pulsante di una nazione. Tutto quello che avviene entro i confini di uno Stato rimbalza all’esterno e tutto quello che si fa al di fuori ritorna al mittente,una sorta di specchio che riflette in entrambe le direzioni il comportamento di una nazione,il famoso principio di azione-reazione molto caro ai fisici ma che trova applicazione in tutti i campi. Una nazione forte comanda sul proprio territorio e si fa valere anche fuori le proprie mura guadagnando il rispetto delle altre nazioni. Quando valgono entrambe le condizioni possiamo dire che si è raggiunti uno status di stato sovrano. Ma non sempre però è facile guadagnarsi questo appellativo e il più delle volte le parole surclassano i fatti quando invece dovrebbe essere il contrario.

Analizzando il nostro Paese ci si accorge che ci sono problemi soprattutto in politica estera. È di questo periodo la notizia della cattura da parte di autorità indiane di due Marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori del Kerala,stato meridionale dell’India. In quella zona sono frequenti gli attacchi di pirati verso navi che transitano in quelle acque e niente esclude che i nostri militari abbiano sparato al peschereccio su cui si trovavano i due pescatori,proprio come rivelano fonti indiane. Però,l’ulteriore presenza di una nave greca che ha anche diffuso la notizia di un tentativo di abbordaggio da parte di pirati,sta a sottolineare che la ricostruzione dell’incidente non è cosi banale come sembra e che quindi,secondo la tesi italiana,i colpi esplosi possono essere partiti da qualche altra nave presente sul posto. L’Italia ha chiesto che venga fatta l’autopsia sul corpo dei pescatori per capire il calibro usato nell’uccisione ma l’India ha respinto la richiesta. Ora tralasciando inizialmente il fatto se i due militari abbiano sbagliato oppure no resta il fatto che l’episodio è avvenuto in acque internazionali e quindi la giurisdizione del caso dovrebbe essere affidata al nostro Paese ma ad oggi i due Marò sono ancora in territorio indiano e i tempi per cercare di rimpatriarli si allungano,condizionati anche dal fatto che in quel periodo ci sono state le elezioni politiche amministrative nel Kerala e che ciò abbia contribuito ulteriormente ad allungare i tempi. Ma come è possibile che non si riesca a portarli e giudicarli nel nostro Stato? A parti inverse sicuramente i fatti sarebbero andati diversamente visto che la giurisdizione indiana è molto più rigida e severa. Ma chi salvaguarda i diritti dei nostri Marò? La risposta sicuramente sta in un’altra domanda: e se invece i due catturati fossero stati ricchi,disonesti e famosi? A voi la risposta,con un piccolo aiuto,in India avviene che anche i diritti di alcuni poveri pescatori sono difesi dalle istituzioni mentre le nostre forze di stato maggiore della difesa non riescono a difendere i diritti di due militari con passaporto diplomatico.

Vi ricordate il fatto successo nel Cermis? In quel caso un aereo militare statunitense decollato dalla base aerea di Aviano per un volo di addestramento tranciò i cavi della funivia facendo cadere la cabina con a bordo venti persone provocandone la morte. L’Italia richiese di processare i quattro marines responsabili in Italia, ma alla fine la giurisdizione sul caso spettò agli Stati Uniti. A conclusione di ciò soltanto due dei quattro marines vennero processati e per di più vennero anche prosciolti dall’accusa di omicidio colposo. Come si dice: dopo il danno anche la beffa!

Gli esempi sono quelli che colpiscono di più,e allora spostiamoci in Africa,precisamente in Nigeria. Un nostro connazionale e un cittadino inglese vengono rapiti da un gruppo estremista islamico. Gli stati coinvolti sono ovviamente l’Italia e l’Inghilterra ma succede che sia quest’ultima ad organizzare il blitz per tentare di liberarli e che purtroppo finisce in tragedia con l’uccisione dei due uomini. Più che blitz si può proprio parlare di una vera e propria operazione militare in pieno giorno che ha visto la partecipazione di decine di uomini. Nessun avvertimento al nostro Paese,nessun preavviso ma solamente una libera iniziativa inglese senza sentire cosa ne pensasse l’Italia. Bella politica estera,si nota benissimo che l’Italia ha un peso importante fuori dai propri confini!!

Ma forse questa non politica estera è figlia dei nostri giorni? Direi proprio di no,perché la nota vicenda Cesare Battisti non è proprio attuale ma a renderla “omologata” alla condotta in politica estera da parte dell’Italia ci vuole ben poco. L’ex leader dei proletari armati del comunismo,condannato dall’Italia per quattro ergastoli,evaso dal carcere,scappato in Francia,Messico e poi in Brasile,non ha mai più messo piede in Italia per essere processato. È sempre stata negata l’estradizione in Italia e gli è stato “consegnato” lo status di rifugiato politico sostenendo che in Italia sarebbe stato oggetto di persecuzione.

Come si può notare dagli esempi citati sopra,non sembra che l’Italia abbia un peso significante in politica estera. Aggiungiamoci poi che l’Italia ha sul suo territorio basi militari in cui lavora gente di nazionalità estera e molte cose che succedono in queste basi sono sconosciute anche alle nostre autorità. Sappiamo che uno stato per essere sovrano deve essere in grado di avere capacità di giurisdizione all’interno dei propri confini. Ma allora possiamo considerare il nostro Paese tale? Si può considerare sovrano un Paese in cui chi governa non è stato eletto dal popolo? E si può considerare sovrano un Paese governato dalle banche in cui la banca centrale europea ha il potere di gestire l’economia di intere nazioni? Le risposte le lasciamo a voi,a rigor di logica siamo ancora in grado di esprimere una nostra opinione,ancora non siamo arrivati a manipolare le menti umane.






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