giovedì 17 maggio 2012

Tor Vergata Esempio Politico

Alle elezioni 2012 dell’ateneo di Tor Vergata vince il “The Camp”, la nuova sigla studentesca, prettamente universitaria e completamente apartitica, nata dall’idea dei ragazzi di CasaPound e Sempre Domani. Entrano un senatore Accademico, Patrizio Gabrielli, con la bellezza di 1107 voti (il primo tra gli eletti) e diversi consiglieri degli studenti, tra cui il nostro Carlo Pezzolesi (ormai alla seconda nomina dopo quella di consigliere di facoltà nelle scorse elezioni). Al Nucleo di Valutazione e al Consiglio d’Amministrazione vengono eletti rispettivamente Gabriele Ghio e Filomena Russo, i quali avevano concorso insieme al “The Camp”.
Una vittoria costruita grazie ad un programma innovativo e dinamico che prevede come punto principale quello della lotta alla robotizzazione dello studente modello, quasi paragonato ad un dipendente statale che timbra in modo alienante quotidianamente il cartellino e che quando finisce il suo compito se ne torna a casa. L’organizzazione di brunch nelle facoltà, eventi culturali diurni e notturni, creazione di gruppi facebook per la guida alle matricole sono state le prime iniziative per cercare di creare un gruppo organico di studenti che sappia guardare all’università, sia come fonte di sapere e trampolino culturale nonché professionale, ma soprattutto come luogo di confronto e crescita.
Una vittoria costruita grazie anche agli altri punti del programma: favoreggiamento dell’università pubblica e della chiarezza del bilancio, promozione di un tutoraggio migliore per le matricole, spinta verso un maggiore controllo per l’erogazione di borse di studio e alloggi universitari.
Infatti già da tempo "The Camp"(anche se in maniera non ufficiale) si era battuto contro l'aumento dei prezzi del bar (settembre 2010), l'aumento delle tasse previsto per quest'anno accademico ma soprattutto per il rinvio degli appelli d'esame durante l'emergenza neve.
Una vittoria, però, costruita principalmente con il sudore e il sacrificio. Il sudore e il sacrificio dei militanti che per mesi hanno lavorato a queste votazioni: hanno conosciuto e aiutato le matricole ad inserirsi nel contesto universitario, hanno fatto tarda notte per concludere gli eventi culturali e sociali da loro organizzati, si son svegliati all’alba per i raduni pre-elezioni. Il sudore e il sacrifico di chi abituato a navigare disprezza la logica di chi si è lasciato cadere in mare.
Agli avversari, invece, rimane poco e niente. Solo parole, moralismi e tanta invidia. Come risulta dai loro vari comunicati e articoli in cui sottolineano soltanto le vicinanze all’ideologia neofascista del ”The Camp” senza soffermarsi sulle cause della loro (ennesima) sconfitta.
Se l’Europa vede crescere con ammirazione una gioventù audace e laboriosa sia in Francia che in Grecia, l’Italia può gioire guardando questi suoi nuovi figli. Che sia l’alba di una nuova era per il vecchio continente è presto per dirlo, certo i presupposti e le volontà ci sono tutte ..

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