lunedì 25 giugno 2012

C’era Una Volta la Grecia. E l’Italia.


Solitamente si studia, in modo più o meno approfondito, la storia greca a cavallo tra il primo e il secondo anno di scuola superiore. Le gesta degli eroi ellenici, infatti, precedono lo studio della civiltà romana. Persino in letteratura, Omero, in questi anni di apprendimento, occupa uno spazio dominante: Iliade ed Odissea narrano il coraggio, le peripezie e i sacrifici dei soldati greci durante e dopo l’assedio di Troia. Nei libri di storia, invece, si trovano i racconti ormai divenuti leggendari della battaglia delle Termopili e del coraggio spartano, dell’astuzia di Temistocle e dell’intelligenza ateniese, della forza sociale ellenica che sconfigge il piano di dominio persiano. I professori più appassionati all’argomento consigliano di leggere “Lo scudo di Talos” di Valerio Massimo Manfredi, un vero e proprio excursus storico (molto semplice da leggere e alquanto scorrevole) nella Grecia arcaica (e non) vissuto dall’esperienza del protagonista stesso: Talos. Insomma, la storia della civiltà greca è nota, in linea di massima, a tutti fin dai 14-15 anni. E ai giorni d’oggi torna più utile che mai.

Da pochi giorni, infatti, in Grecia siede al governo, il leader di centrodestra Samaras  con l’appoggio inedito  della coalizione di centro sinistra. Una coalizione formata da conservatori (impegnati ovviamente a non abbandonare l’Euro e l’Europa), socialisti (stile cameriere dei banchieri Hollande, socialisti dunque solo di fama) e moderati (impegnati nella denuncia pubblica per il lavaggio del cervello degli attacchi fisici e morali contro le buone e sagge istituzioni greche da parte dei fascisti di “Alba Dorata”). Una coalizione dettata dalla finanza mondiale per attuare i piani di austerity voluti dalle banche centrali private al fine di ridurre il debito pubblico greco e ridurre alla povertà la popolazione ellenica

Eppure una buona parte del popolo greco , nonostante ormai siano passati già anni di sacrifici economici, alle ultime elezioni ha nuovamente dato fiducia ai partiti moderati, democratici, liberali, capitalisti ed usurai. Ha nuovamente preso le distanze dall’estrema sinistra e l’estrema destra greca (che comunque, hanno raggiunto risultati elettorali storici) come a dire: meglio la povertà e la finta libertà, che l’ordine rigoroso e la dignità. Ha nuovamente dato fiducia all’Euro nonostante tutti gli avvisi di austerità. Non ha avuto il coraggio di ribellarsi insieme a quei pochi coraggiosi che per mesi son scesi nelle piazze e nelle strade a manifestare (più o meno civilmente) la loro esigenza di lavoro per un futuro più prosperoso.

Ed ora questa buona parte di popolo attende le misure del nuovo governo. Pronta ancora una volta a piangere in caso di ulteriori sacrifici economici. Pronta ancora una volta a blaterare in caso di fallimento politico. Pronta ancora una volta a scandalizzarsi per una rissa militante ma a tacere ed ad abbassare la testa per una truffa politica ed istituzionale. Pronta ancora una volta ad infangare l’onore dei propri avi che hanno donato la vita per difendere le coste greche dall’assedio straniero. Tutto questo a noi ricorda qualcosa. Ricorda un altro paese dal passato glorioso ma dal presente vergognoso.

Che la Grecia ci sia, quindi, ancora una volta, nel bene e nel male, di insegnamento. Che l’Italia non faccia la sua fine.

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