domenica 8 luglio 2012

L'altra faccia dell'ESM

Gli scorsi 28 e 29 giugno è andato in scena a Bruxelles l'ultimo di un'oramai lunghissima serie di summit tra i vertici dell'Eurozona, in questa fase molto concitata della crisi. Al centro di quest'ultimo importante incontro si colloca ildibattito sul "Fondo Salva-Stati", meglio noto come "ESM".
Per quanto riguarda il "Fondo Salva-Stati", negli articoli precedenti sono state tratteggiate le caratteristiche di questa nuova "creatura", ma che ruolo avrà l'ESM nelle politiche economiche dei singoli paesi? Nel concreto, qual è lo scopo di questo fondo e in che modo agirà?
 
Per dare una definizione concisa, il fine di tale fondo sarà quello di acquistare titoli di stato di paesi che, pur seguendo le direttive economiche emanate dall'Europarlamento, a causa,
ad esempio, dell'elevato debito pubblico, si ritrovano spesso sotto attacco della speculazione, riportando così i tassi d'interesse sui titoli di stato succitati a livelli stabili, o quantomeno, sostentenibili.
 
La disponibilità di liquidi di cui dovrebbe disporre il suddetto fondo ammonterebbe a più di 500 miliardi di euro, che potranno essere destinati all'acquisto di titoli sul mercato primario (ovvero in asta), oppure su quello secondario (ovvero sia quello in cui è possibile scambiare titoli di stato), oppure direttamente a prestiti destinati a Stati o alle Banche. Per poter usufruire dell'aiuto dell'ESM, il paese richiedente dovrà firmare inoltre un protocollo d'intesa con la commissione europea e con il Fondo Monetario Internazionale, dopo di che il fondo, attraverso l'azione della Banca Centrale Europea, potrà essere attivato e svolgere la sua funzione. Il nodo centrale da sciogliere però resta quello politico, ossia: in base a quali condizioni sarà possibile richiedere l'intervento dell'ESM? Sono nodi che verranno sciolti nel prossimo Eurogruppo, in programma il 9 luglio.
 
Altro tema fondamentale che ha accompagnato il summit è stato quello del ruolo della sovranità nazionale nell'ambito politico-economico dell'Unione. Il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy ha evidenziato come la priorità assoluta per l'Eurozona sia una "Fiskalunion", un'unione delle politiche di bilancio, che permetta un maggiore controllo sulle scelte economiche dei singoli paesi membri. E' evidente che per realizzare tale progetto risulti indispensabile rinunciare ad ampie porzioni della propria sovranità nazionale, un fardello divenuto oramai troppo pesante per gli euro-tecnocrati. Un argomento, quello della sovranità, che fa il paio con quello riguardante lo stato sociale,
definito sempre dallo stesso Van Rompuy, come campo d'azione prediletto su cui impostare le prossime manovre: Vanno infatte "armonizzate", secondo il politico belga, le misure di welfare dei singoli paesi, al fine di un comune miglioramento della competitività dell'Eurozona.
 
Insomma: Debiti, Tagli alla spesa e Sovranità a rischio, l'ennesimo summit, lo stesso copione.

Nessun commento:

Posta un commento