
Per quanto riguarda il "Fondo Salva-Stati", negli articoli precedenti sono state tratteggiate le caratteristiche di questa nuova "creatura", ma che ruolo avrà l'ESM nelle politiche economiche dei singoli paesi? Nel concreto, qual è lo scopo di questo fondo e in che modo agirà?
Per dare una definizione concisa, il fine di tale fondo sarà quello di acquistare titoli di stato di paesi che, pur seguendo le direttive economiche emanate dall'Europarlamento, a causa,
ad esempio, dell'elevato debito pubblico, si ritrovano spesso sotto attacco della speculazione, riportando così i tassi d'interesse sui titoli di stato succitati a livelli stabili, o quantomeno, sostentenibili.
La disponibilità di liquidi di cui dovrebbe disporre il suddetto fondo ammonterebbe a più di 500 miliardi di euro, che potranno essere destinati all'acquisto di titoli sul mercato primario (ovvero in asta), oppure su quello secondario (ovvero sia quello in cui è possibile scambiare titoli di stato), oppure direttamente a prestiti destinati a Stati o alle Banche. Per poter usufruire dell'aiuto dell'ESM, il paese richiedente dovrà firmare inoltre un protocollo d'intesa con la commissione europea e con il Fondo Monetario Internazionale, dopo di che il fondo, attraverso l'azione della Banca Centrale Europea, potrà essere attivato e svolgere la sua funzione. Il nodo centrale da sciogliere però resta quello politico, ossia: in base a quali condizioni sarà possibile richiedere l'intervento dell'ESM? Sono nodi che verranno sciolti nel prossimo Eurogruppo, in programma il 9 luglio.

definito sempre dallo stesso Van Rompuy, come campo d'azione prediletto su cui impostare le prossime manovre: Vanno infatte "armonizzate", secondo il politico belga, le misure di welfare dei singoli paesi, al fine di un comune miglioramento della competitività dell'Eurozona.
Insomma: Debiti, Tagli alla spesa e Sovranità a rischio, l'ennesimo summit, lo stesso copione.
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