sabato 1 dicembre 2012

Svendesi Sanità Pubblica Italiana

Nel nostro ultimo articolo (“Malasanità e Incubo Privatizzazioni”) datato primo Novembre 2012 sottolineavamo come il rischio della privatizzazione totale della sanità italiana fosse non solo un problema da non trascurare ma che, con al governo un banchiere di fama internazionale, diventasse proprio una realtà da combattere.
 
Così, quando nella giornata di Martedì 27 Novembre, il premier Monti ha affermato che il sistema nazionale sanitario è diventato insostenibile per le casse dello Stato, noi non ci siamo di certo sorpresi. D’altronde come può un uomo al servizio della lobby finanziare, in una posizione ghiotta come quella di Presidente del Consiglio, non provare a mettere le mani su un servizio pubblico in linea di massima efficiente?
A dire la verità comunque numerose son state le critiche arrivate da ogni parte sociale. In primis dai sindacati come la CGIL «Se il governo ha intenzione di privatizzare, come denunciamo da mesi, lo dica. Noi lo combatteremo. Ma non può affamare la bestia per poi svenderla». Oppure Costantino Troise, segretario dell’Anaao-Assomed (Associazione medici dirigenti): «In sostanza dice che i soldi sono finiti e che la sanità se la devono pagare i cittadini, come già ora avviene con la non autosufficienza. Niente di nuovo sotto il sole».
 
Immediate successivamente, viste le reazioni, e come da classico copione democratico, le smentite dei tecnici: «Nessuno pensa alla privatizzazione del servizio sanitario nazionale» ha affermato il ministro Balduzzi«Monti ha parlato solo di nuove forme di finanziamento».
Una linea difensiva però che ci appare ancora una volta insufficiente visto che il banchiere Monti aveva esplicitamente dichiarato «Le proiezioni di crescita economica e quelle di invecchiamento della popolazione mostrano che la sostenibilità dei sistemi sanitari, potrebbe non essere garantita se non ci saranno nuove modalità di finanziamento e di organizzazione dei servizi e delle prestazioni».
Insomma, una minaccia bella e buona. Una sorta di esca per sondare il terreno. E se poi a queste parole ci aggiungiamo che buona parte della politica italiana, del settore industriale (Della Valle in primis) e degli intellettuali accademici ( Guido Tabellini ex rettore della Bocconi) stanno aspettando a braccia aperte nuove manovre di privatizzazione per le loro sporche speculazioni, il quadro diventa drammatico.
 
Già dal governo Berlusconi che consentì ai privati di finanziare il servizio di sanità pubblica mettendo le mani sull’amministrazione di quest’ultima e già dai primi tagli alla sanità del governo Monti che ha visto scendere in piazza anche i “camici bianchi”,possiamo dedurre quale sia, quindi, lo scenario futuro della sanità pubblica italiana.
Una privatizzazione graduale inevitabile con questi meschini soggetti. Cosi come per la scuola e l’università. Una spesa insostenibile perché facente parte dello Stato sociale da smantellare per i mondialisti banchieri.
 
Eppure pochi mesi fa hanno firmato e sottoscritto ESM e Fiscal Compact (manovre economiche da circa quaranta miliardi l’anno di Euro che andranno solamente a rinsaldare le casse della Banca Centrale Europea) eppure continuano a finanziare il pagamento dei Caccia ultramoderni (circa 10 miliardi in totale) ad oggi fortunatamente inutili (ma chissà, il mondialismo riserba sempre grandi sorprese) .
In definitiva, ci stanno svendendo. Vogliono consegnarci un paese gestito e controllato da pochi privati che fanno gli interessi delle lobby internazionali, dove lo Stato sociale sia totalmente smantellato, dove a scuola, all’università e all’ospedale potrai andare solo se sarai ricco, dove a lavoro sarai considerato sempre più come un oggetto, sostituibile da uno più giovane quando non produrrai più come prima.
A chi affidare il tuo futuro sta solo a te decidere.

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