venerdì 4 gennaio 2013

Seneca: Analisi Militante


E tuttavia, pur amando molto gli amici, che mette sul suo stesso piano, o che spesso addirittura antepone, il saggio delimiterà in sé ogni bene e ripeterà le parole di quel famoso Stilbone, lo stesso che Epicuro critica nella sua lettera. Costui, dopo la caduta della sua città, in cui aveva perso moglie e figli, uscì da solo, e tuttavia sereno, dall'incendio generale; gli fu chiesto da Demetrio, che ebbe poi il soprannome di Poliorcete per le città da lui distrutte, se avesse perso qualcosa. "Tutti i miei beni," rispose, "li ho con me." Ecco un uomo forte e valoroso! Egli vinse il nemico vincitore. "Non ho perso nulla," disse: e costrinse il nemico a dubitare della propria vittoria. "Tutti i miei beni li ho con me": senso di giustizia, virtù, saggezza e soprattutto l'intelligenza di non ritenere un bene ciò che può essere tolto. Ci meravigliamo vedendo certi animali che attraversano indenni il fuoco; quanto è più ammirevole quest'uomo che uscì illeso e indenne dalle armi, le rovine, le fiamme! Vedi quanto è più facile vincere tutto un popolo
che un solo uomo?"

In questo brano si evidenzia come la volontà spirituale si antepone alla volontà materiale.
Nella società di oggi, intorno al concetto di “bene”, vige una grande confusione, che affonda le sue radici, come facilmente si intuisce, nell’imperante materialismo che circonda l’umanità del III millennio e che ha totalmente identificato nell’ ”avere” il fine ultimo del vivere.
Per invertire questa tendenza ingannatrice, l’uomo libero oggi ha il dovere e il bisogno di riscoprire l’avere permanente, ossia il vero “bene” l’unico non soggetto all’azione disgregatrice del tempo, che coincide con le nostre conquiste interiori.
Conquiste faticose, perché ottenute nella lotta contro noi stessi, contro la nostra parte più mediocre e lasciva, ma la sua preziosità sta proprio in questo cioè che ogni brandello del nostro ego che sacrifichiamo in nome degli alti valori della spiritualità, della fratellanza, della natura, della comunità rappresenta un costitutivo di una vittoria viva e sincera.
E’ tutto qui il messaggio che dobbiamo fare nostro da questo estratto, opporre alle “vittorie” del mondo moderno fatte di macerie e rovine dovute ai valori tangibili, la fermezza del pensiero e del comportamento, che non può essere inficiata da nessuna avversità esteriore.

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