Qualche
numero fa avevamo scritto della vicenda dei due Marò trattenuti in India e
avevamo posto alcuni interrogativi riguardanti la sovranità dell’Italia. Ora a
distanza di qualche mese possiamo dire che poco è cambiato e l’unica vittoria
italiana,se proprio vogliamo chiamarla cosi,è stata la concessione dell’Alta
Corte del Kerala di far rientrare i due militari in Italia durante le feste
natalizie per due settimane. Ci si potrebbe dire soddisfatti, ma analizzando
bene i dettagli ci si accorge che la concessione è stata data sotto la cauzione
di oltre 800 mila euro,in più i due militari hanno dovuto fornire indirizzi delle abitazioni in cui
sono andati nonché i loro numeri di cellulare e tutti i dettagli relativi agli
spostamenti che hanno fatto in Italia…beh,non è proprio il massimo per essere
un Paese sovrano propriamente detto! Piuttosto sembra che ci sia stato dato un
contentino così da far sembrare che il governo italiano abbia smosso le acquee.I
due Marò fanno parte di circa 3000 altri nostri connazionali detenuti
all’estero. Ora non è questa la sede per analizzare tutti i casi e giudicare
chi è colpevole e chi invece no, ma i dati che emergono è che la maggior parte
di loro devono essere ancora processati e che solo una piccola parte è in
attesa di essere trasferita in Italia per scontare la pena nelle nostre
carceri. E questo sicuramente non è un bel dato per il nostro Paese e chi lo
governa.
Ormai sono passati quasi tredici anni dalla sentenza e
dall’entrata in prigione di Forti e negli anni trascorsi l’Italia è stata poco
attiva nel cercare di portarlo a processo nella sua nazione. Ed è qui che si inserisce spontaneo il parallelo
con i due Marò. Si mette in luce purtroppo la poca valenza che l’Italia ha in
ambito estero e sovrano. Siamo un Paese che a parole protegge gli Italiani,ma
che con i fatti li lascia abbandonati a se stessi. E’ di fine dicembre 2012 la
notizia che il ministro degli Esteri Giulio Terzi abbia rilasciato un’intervista nella quale l’Italia si dice pronta a far luce sulla vicenda sostenendo
che il condannato sia innocente. E chissà per quale oscuro motivo questa notizia
è uscita proprio a ridosso delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio che si
sono appena svolte? Va bene la campagna elettorale squallida di tutti i partiti
per accaparrarsi qualche voto, ma addirittura cercar di fa credere alla gente
che si abbia un interesse verso un connazionale che sta in carcere da tredici
anni proprio ora,questo non è davvero un comportamento accettabile.
Fino a quando dovremo accettare questo ruolo
subalterno dell’Italia? Perché nei programmi politici dei “grandi” partiti non
si fa riferimento al ruolo internazionale dell’Italia? E purtroppo i risultati
delle ultime elezioni hanno dimostrato che il popolo italiano si è fatto ancora
una volta abbindolare da tante promesse.Un consiglio per la nostra Italia
vorremmo darlo,quando ci sono nostri connazionali detenuti all’estero facciamo
si che il nostro Paese abbia voce in capitolo. Non si esporta solo cibo e
abiti,ma anche la sovranità di un popolo e forse è questa la cosa più
importante.
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