La denuncia di cui nessuno parla
Nell'Aprile del 2012 l'avvocato
Paola Musu ha sporto formale denuncia, presso la Procura della Repubblica di
Cagliari, contro il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'allora Presidente
del Consiglio Mario Monti, i Ministri di quel Governo ed i Parlamentari che
votarono la fiducia allo stesso, per i reati di cui agl'articoli: 241 c.p.
Attentato contro integrità, indipendenza, unità dello Stato Italiano; 270 c.p.
Associazioni sovversive; 283 c.p. Attentato contro la Costituzione dello Stato
Italiano; 287 c.p. Usurpazione di potere politico; 289 c.p. Attentato contro
gli organi costituzionali; 294 c.p. Attentato contro i diritti del cittadino;
304 c.p. Cospirazione politica mediante accordo; 305 c.p. Cospirazione politica
mediante associazione.
L'avvocato denunciava nel 2012
come da molti anni oramai i processi socio-economici con l'avallo di una
politica compiacente abbiano messo in condizione l'Italia di venire privata di
una sovranità che la Costituzione stessa all'art. 1 attribuisce al popolo e che
pone la disciplina di principio volta a definire la nostra come una repubblica
democratica. Elementi imprescindibili della sovranità di un popolo sono la
sovranità monetaria, economica e fiscale mediante la quale uno Stato imprime la
propria influenza nel territorio che da esso viene controllato. Controllato da
chi ? Dal suo stesso popolo che delega dei soggetti politici che dovrebbero
agire “per conto del popolo” entro i limiti stabiliti dall'ordinamento e in
primis dalla Costituzione stessa che tra tutte le fonti normative occupa il
primo posto, imponendosi come disciplina guida di chi fa le leggi e di chi
amministra lo Stato stesso. Ed in relazione alla sovranità che “appartiene al popolo”
l'art. 11 della Costituzione cita:”L'Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo.”. L'art.11 della Costituzione trova un
limite invalicabile che è quello dell'art.1 della Cost. Limite il quale a
seguito dei numerosi processi di trasformazione, anche recenti, a cui l'Unione
Europea è pervenuta mediante le forme previste per la realizzazione di accordi
e trattati tra Stati membri, è stata consegnata la “Sovranità del popolo italiano”
in materia di politica economica, fiscale e monetaria ad organismi esterni alla
Repubblica quali la BCE, la SEBC, la Commissione. Organismi, quelli appena
citati (e potremmo nominarne altri) a struttura prettamente oligarchica e privi
di alcun fondamento democratico e repubblicano, ma ancora peggio senza che il
popolo vi abbia mai manifestato espresso e formale consenso.
In Italia tale vicenda è culminata, denunciava
(e non è mai stata la sola) l'avv. Paola Musu ed altri “tecnici” che ad essa si
sono aggregati, con la destituzione del passato governo presieduto da
Berlusconi in maniera non solo atipica ma oltremodo distante da quanto previsto
dal nostro ordinamento e, ovviamente non in ultimo, dall'articolo 94 della
Costituzione stessa con la composizione di un nuovo Governo di “transizione”
guidato da un soggetto comunque legato a tutte quelle strutture oligarchiche
precedentemente citate e ad altre, di cui tutti conoscono la matrice. Questa
denuncia risale a più di un anno fa.
Ovviamente questa iniziativa fu
taciuta dai mezzi d'informazione ordinari e probabilmente incamerata nei
polverosi meandri della Procura di Cagliari, tra i numerosi archivi della
stessa. Il silenzio a cui siamo abituati ha colpito ancora, in sostanza, noi de
“Il Maestrale” la rilanciamo, affinché le parole di questo avvocato ed anche il
suo coraggio non sia dimenticato ma fornisca un adeguato spunto di riflessione
da parte di tutti i lettori del blog. Il tema della sovranità, barbaramente
sottratta al popolo italiano rimane sempre e profondamente attuale, anche
adesso che cambiano i nomi, i processi attivati da anni oramai e palesatesi in
maniera così evidente soltanto nell'ultimo periodo sono figli di quelli
recentemente trascorsi che rendono il nostro paese sempre più povero, in favore
di una gruppo di potere che bene si nasconde tra i lustrini dei palazzi che un
tempo servivano per rendere grande un Paese e con esso il suo popolo.
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