
Ovviamente Orwell (che scrisse
il romanzo nel 1948) ambiva a descrivere il mondo che si andava formando
esprimendo semplicemente le sue considerazioni politiche e sociali. A più di 60
anni dalla pubblicazione del romanzo, però, la storia continua a dargli
ragione.
Solo poche settimane fa,
infatti, il caso Snowden ha scioccato il mondo. Joseph Snowden è un informatico
statunitense, ex dipendente della CIA, che ha confessato alla stampa
internazionale (soprattutto tramite il “The Guardian”) come la NSA (National
Security Agency , l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della
sicurezza nazionale) controllasse segretamente alcuni profili privati dei
social network di cittadini americani ed europei, in quanto ritenuti ipotetiche
minacce di sovversione del sistema politico attuale. Ovviamente a testimonianza
della sua tesi son stati portati innumerevoli documenti, poi pubblicati sulle
pagine del quotidiano inglese.

Snowden, che attualmente si
trova sotto “protezione” russa, è stato denunciato per furto di proprietà del
governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e
la comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non
autorizzata. A sua volta, il governo statunitense, che ha scatenato le ire
(ipocrite, perché forse di mezzo ci sono anche i servizi segreti di queste
nazioni) di alcuni governi europei (Francia e Germania su tutte), ignari di queste
azioni di spionaggio, è stato denunciato da alcune organizzazione di diritti
umani per violazione di dati personali (in realtà la denuncia è per ora contro
ignoti).


Insomma un mondo di bugie controllato dall’occhio attento dei governi centrali. Un mondo chiuso in se stesso che non si evolve ma che si cerca di difendere con i metodi più meschini. Un mondo che inevitabilmente finisce per creare leggende e “nuovi eroi” come per esempio Anonymus, l’organizzazione globale di singoli hacker che agendo in modo coordinato e con un unico obiettivo riesce a infiltrarsi nei siti di tutte le aziende, i ministeri o organizzazioni con scopi non eticamente corretti, inviando messaggi politici inneggianti alla “Rivoluzione “ e alla “Vendetta”.
Anonymus
è entrata nei siti di Equitalia
accusata di impiegare mesi,
spesso anni, per le più banali notifiche, facendo così lievitare a dismisura
gli interessi dovuti. È entrata nel sito del Vaticano per ben due volte, la
prima per denunciare “l’ attività di censura e di anti-progresso nei
confronti della medicina" e la seconda per sottolineare l’omertà di
alcuni alti prelati riguardo i casi di stupro e pedofilia che hanno visto
coinvolti molti esponenti della Santa Sede. Poi entra nei siti di Trenitalia e
di Vittorio Sgarbi per denunciare rispettivamente la soppressione di alcuni treni InterCity, a
discapito di migliaia di pendolari e lo spreco di denaro per la realizzazione
della TAV e le parole ritenute “mafiose” pronunciate dal critico d’arte in occasione di una
giornata del ricordo per i martiri della mafia.

Un mondo
telematico, dunque, che crea “militanti politici invisibili”, nati
semplicemente da un istinto reazionario contro i progetti di spionaggio e di
dominio del mondo. “Militanti politici invisibili” che non si schierano in
prima fila mettendoci la faccia ma che nonostante tutto offrono comunque
l’occasione per riflettere sulle atrocità di questa civiltà Occidentale.
“Militanti Politici Invisibili” che forse andrebbero uniti a quelli che già
costruiscono sulle macerie della strada
per creare una sinergia tale da rovesciare questo Invisibile Nuovo
Ordine Mondiale che certamente adesso ci sta osservando.
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