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Ottobre 2013, Angelino Alfano, al termine del vertice di Palazzo Chigi
dedicato all’emergenza immigrazione, annuncia l’avvio dell’operazione
“Mare Nostrum”, assicurando di dare “ il meglio di noi stessi” per
l’accoglienza dei migranti in Italia, promettendo inoltre “un dialogo
molto duro con l’Europa” per migliorare la cooperazione internazionale
fermando le partenze. “Sarà un’operazione militare e umanitaria – spiega
Mario Mauro – un’operazione ad hoc che prevede il rafforzamento del
dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare, per incrementare il
livello di sicurezza delle vite umane”.
I
mezzi? Una nuova nave anfibia, con elicotteri a lungo raggio e capacità
ospedaliere, altre quattro navi della Marina, due fregate, due
pattugliatori, un’unità anfibia, due elicotteri, un velivolo P180 con
visione notturna, un’unità navale e circa 1500 uomini.
I costi? Un milione e mezzo di euro al mese, circa.
I tempi? Legati alle circostanze, ovviamente.
Le premesse? “Cambiamenti epocali”, addirittura.
26 Ottobre 2013, 12 giorni dopo: ondata
record di sbarchi, una valanga di migranti raccolta in alto mare dalla
flotta italiana della suddetta operazione, il cui costo effettivo si
aggira intorno ai 10 milioni di euro al mese.
E
mentre l’allora Premier Letta cantava vittoria sull’immigrazione,
reduce dal vertice a Bruxelles, le vere proposte erano rimandate a
Dicembre e le decisioni cruciali sul diritto d’asilo a mesi e mesi dopo.
Una vera vittoria di Pirro, quella di Letta: centinaia di disgraziati
via mare che, nonostante la strage di Lampedusa, continuano ad esser
fatti sbarcare sulle coste dell’isola, le cui strutture di accoglienza
sono ormai al collasso. Nessuno viene rispedito indietro, il costo
aumenta e i soldi stanno finendo.
Passano i mesi, i numeri crescono. Si
stima che dall’inizio del 2014, fino a metà Marzo, siano sbarcati sulle
coste italiane più di 10mila clandestini. E’ un lavoro incessante,
interminabile, e la Difesa imperterrita afferma che l’operazione Mare
Nostrum è utile per limitare il traffico; ma in tutto questo i
finanziamenti dove sono? Niente paura ci pensa Renzi.
Il
flusso migratorio continua a ritmo incalzante e la consapevolezza di
venir salvati spinge una moltitudine di immigrati a tentare la
traversata in mare. Ma Renzi è ottimista, elogia e ringrazia: perché
chiuderci se siamo in grado, a detta del Premier, di pattugliare e
presidiare? Ma con quali strutture se tutti i centri d’accoglienza
rischiano di implodere? Ad aggravare la situazione, come se non
bastasse, un’Unione Europea latitante, un continuo affievolirsi
dell’aiuto proveniente specialmente dai paesi del Nord.
Aprile 2014, un’invasione senza tregua,
senza fine. Numeri da capogiro, così come le richieste di asilo,
aumentate del 140% rispetto allo scorso anno. La Sicilia continua ad
esser la regione più colpita dal flusso migratorio; le strutture di
prima accoglienza sono colme di uomini, donne e bambini; la Lega fa un
passo avanti e decide di non rimanere a guardare. Nascono nuove proteste
contro il governo Renzi e l’UE, accusati di rimanere impassibili di
fronte l’emergenza immigrazione. Si chiede la sospensione Mare Nostrum,
la quale non fa altro che finanziare gli scafisti e dunque l’invasione
delle nostre coste. Da Ottobre sono circa 25mila gli immigrati sbarcati.
Barcone dopo barcone. L’Italia da sola non ce la fa. Mare Nostrum è il
fallimento delle politiche migratorie volute dall’UE e sottoscritte da
Alfano. Il governo promette di andare a Bruxelles per far sentire la
propria voce, ma non subito: aspetterà il semestre italiano di
presidenza europea. Una promessa che non continua a convincere la Lega,
la quale ribadisce la disfatta ormai sotto gli occhi di tutti, ed
insiste perché tutto ciò venga sospeso. Contemporaneamente l’UE dichiara
“Niente fondi extra budget”.
Maggio 2014, l’operazione Mare Nostrum e
l’abolizione del reato di clandestinità coincidono con un boom senza
precedenti di traversate in mare aperto.
Giugno
2014, 9 mesi dopo: l’UE sembra svegliarsi da questo interminabile
letargo e si dice “preoccupata per la situazione nel Mediterraneo”. I
Ministri degli affari interni europei sembrano finalmente essersi
accorsi dell’emergenza immigrazione. “C’è il rischio che la situazione
si deteriori ulteriormente”, ha convenuto il Consiglio, senza però
indicare, nelle sue conclusioni congiunte, alcuna azione concreta da
portare avanti nell’immediato. “L’Italia non può pagare da sola questo
conto – spiega Alfano – salvare vite umane è importante, ma non
significa che lo dobbiamo fare sempre noi e per sempre noi”. Ma
nonostante questo, nessuno sembra riflettere sul reale problema,
l’operazione in sé.
In
un infinito climax di notizie, ne arriva una che fa gelare il sangue
nelle vene: dieci militari sono risultati positivi al test di Mantoux ,
il quale individua la presenza di un’infezione latente dei microbatteri
della tubercolosi. ”Nessuna fase attiva o contagiosa – precisa la Marina
Militare – nessun campanello d’allarme, gli uomini continuano a
lavorare”. Immediata la denuncia di Salvini contro Renzi ed il governo:
“Questa gente riporta malattie che avevamo sconfitto da anni; la
responsabilità di tutto ciò che avviene è di Matteo Renzi. Il turismo è
al collasso e la colpa è sempre di Renzi che parla di tutto e
dappertutto, ma non dice nulla sul problema immigrazione. Aumenta
l’insicurezza e diminuiscono i posti di lavoro. La Lega continua a
ribadire il suo no; e dovrebbe dirlo anche il Presidente del Consiglio,
assente, che di fronte a tutto questo dorme. Che venga qui.”.
La
tragedia che si sta consumando nel Mediterraneo va oltre le nostre
forze; sarebbe meglio tacere ed agire prontamente; ma il governo sente
comunque il bisogno di ribadire costantemente i meriti dell’operazione
navale, scaricando le colpe sugli altri. Gli sbarchi e i naufragi si
susseguono a ritmo vorticoso e quando il risultato è positivo, il merito
è italiano, quando si verificano tragedie la colpa è dell’Europa.
Giochi di parole senza alcun senso che non aiutano chi in mare muore
davvero.
Siamo giunti a Luglio, gli sbarchi
continuano, uomini, donne e bambini vengono mandati in centri
d’accoglienza sparsi in tutte le regioni, crescono le proteste da parte
dei cittadini, sempre più indignati nei confronti di questa emergenza
ormai fuori controllo.
Un totale fallimento, non esiste altro modo per descrivere Mare Nostrum, impotente davanti all’ennesima disgrazia.
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