Quante volte abbiamo pubblicato articoli riguardanti il tema del lavoro
con la speranza di poter invertire la rotta al prossimo approfondimento?
Quante volte abbiamo analizzato queste problematiche, rilanciando a
nostro modo risoluzioni concrete affinché risuonasse con sempre minor
insistenza quella parola che dovrebbe far tremare anche i "potenti"
comodamente seduti in poltrona? Purtroppo ciò che è stato continua ad
imperversare tutt'ora: è ancora crisi lavoro.
Sì, ancora, perché nonostante una lenta ripresa del Mercato del Lavoro, continua a rimanere stabile il tasso di disoccupazione.
Se da un lato c'è chi esulta per l'abolizione dell'articolo 18, dalla
parte opposta ci sono ancora centinaia di migliaia di persone in cerca
di un impiego. Se a tutto ciò aggiungiamo anche le ormai consuete
follie, partorite da vere menti criminali, circa l'obbligo morale di
garantire un'occupazione stabile agli immigrati, non ci resta che
assistere ad un vero e proprio capovolgimento della realtà. I numeri
parlano chiaro: in Italia i cittadini "attivi economicamente" e con un
lavoro sono nel 67% dei casi italiani, mentre nel 72% stranieri
extraeuropei. Colpa di chi favorisce l'immigrazione incontrollata, di
chi cerca manodopera a basso costo sfruttando i falsi profughi che
occupano le nostre coste. L'Italia, in questo senso, è tra i paesi
peggiori d'Europa.
Inoltre, dal mese scorso, il numero di ore di cassa integrazione è
aumentato pericolosamente, così come le domande di disoccupazione.
La situazione sta precipitando; queste cifre da capogiro non sono
semplici numeri scritti su carta; dietro tutto ciò ci sono migliaia di
italiani che continuano, paradossalmente, ad ignorare non per colpa
loro, l'espressione "arrivare a fine mese"; qui ci sono cittadini che
stentano ad arrivare all'indomani. Poi ci si meraviglia se la
percentuale dei cosiddetti "poveri" raggiunge picchi vertiginosi.
Ora più che mai è necessario favorire i nostri concittadini in difficoltà; basta parole al vento, pretendiamo fatti concreti!
Nessun commento:
Posta un commento