martedì 29 novembre 2011

Viva La "Libera" Informazione

Il terzo millennio. L’era della tecnologia e del progresso. L’era di internet e facebook. L’era nella quale puoi trovare notizie di cronaca, politica, economia, finanza, sport, cultura, gossip in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. L’era della libera informazione.
Eppure, vi sono storie volontariamente dimenticate dai grandi strumenti di comunicazione di massa. Storie di notevole importanza che fanno pensare. Storie che potrebbero mettere in crisi un sistema basato sull’ipocrisia.
Per esempio chi ha mai sentito parlare di Federico Aldovrandi, Aldo Branzino, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi? Vi hanno mai raccontato chi era Nanni de Angelis?
No. Perché sono ormai leggende vecchie e sotto giudizio della magistratura.

Ma recentemente chi ha sentito la tragica storia di Cristian De Cupis?
Pochi. E allora ve la raccontiamo noi.
Cristian (in foto sulla sinistra) è un ragazzo romano di trentasei anni, che abita alla Garbatella. Il 9 Novembre 2011 viene arrestato dalla polizia ferroviaria per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il 12 Novembre muore all’ Ospedale di Viterbo, nell’area riservata ai detenuti. La famiglia viene avvisata dell’arresto e della morte del figlio, solo dopo il decesso di questo.
Secondo le voci dei testimoni, De Cupis avrebbe denunciato le gravi percosse che aveva subito al momento del fermo.
Una storia breve, date le pochissime fonti a nostra disposizione. Una storia che ci lascia molte perplessità.
Come e perché è morto Cristian? Perchè i familiari sono stati avvisati solo dopo l’uccisione del proprio caro? Aveva davvero subito percosse dalle forze dell’ordine?

A rigor di logica, a queste domande non avremo mai risposta. Come per i casi sopra elencati.
Ma un’ultima domanda ci viene spontanea: perché in pochi hanno raccontato questa breve storia?

Così, non ci resta che affermare: viva la "libera" informazione.

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