mercoledì 11 gennaio 2012

Rinascita: analisi, memoria e speranza

Il ritorno dell’ICI, l’aumento dell’età pensionabile, delle aliquote dell’Iva e dei prezzi dei carburanti (diesel e benzina) sono, come già detto, semplicemente i più importanti provvedimenti attuati dal governo delle banche. In realtà, però, nella recente manovra finanziaria vi sono anche altri “minori” emendamenti (mai citati, ma pur sempre vergognosi). Uno dei quali è rappresentato dalla sospensione dei contributi all’editoria per circa venti o trenta quotidiani italiani. Una sospensione dovuta, come ci spigano Monti & Co. , alla profonda crisi economica. Una sospensione che non ammette proteste, se non isolate e valutate caso per caso.
Uno  tra questi quotidiani, è “Rinascita”. Giornale di sinistra nazionale, con una storia ultra decennale. Un giornale scomodo per il sistema, una seconda via al pensiero unico. Un giornale impegnato costantemente nello smascherare le falle liberaldemocratiche. Un giornale che per il sistema andava, non solo emarginato, ma indirettamente, causa iter burocratici alienanti, anche eliminato.
Così negli ultimi mesi , su internet in generale, sul sito web del giornale e sulle pagine stampate del quotidiano, abbiamo trovato sia un interessante appello ai lettori, sia una splendida intervista entrambe concesse dal direttore di “Rinascita” Ugo Gaudenzi. Un sunto di queste, oltre che necessario è sicuramente esaustivo.
Nell’appello ai lettori si chiede sostanzialmente un appoggio solidale in ambito economico per la sopravvivenza del giornale contro il volere politico attuale, volto esplicitamente a sopprimerlo. In quanto “Rinascita” non è solo un quotidiano, ma è analisi, memoria e speranza. È anche e soprattutto la nostra voce. La voce, cioè, di chi non si arrende e pensa controcorrente.
Nell’intervista concessa al sito “European Phoenix” invece si sottolinea come questa falso e ipocrita sistema millanti valori ed ideali che nell’agire quotidiano smentisce costantemente. Uno di questi è sicuramente la decantata “libertà di espressione e informazione”. Uno di quei valori, per esempio, per il quale si può muovere anche guerra in ambito militare ai “regimi” che non la concedono ai propri popoli (Libia, Iraq, Egitto tra i casi più attuali). Uno di quei valori tanto decantati che vanno rinfacciati a paesi come l’Ungheria, rea di essersi ribellata al FMI e alla BCE, accusata  di aver soppresso la libertà di stampa. Eppure questi paladini della giustizia, non guardano forse a casa loro. Una casa nella quale se non si pensa in un certo modo si commette reato. Una casa , in cui in ambito giornalistico, vi sono testate “minori” (sia chiaro: solo in ambito di profitti economici) che sopravvivono grazie anche ai contributi economici dello Stato. E che da domani rischiano di chiudere i battenti facendo perdere al panorama culturale del nostro paese quelle poche voci fuori dal coro rimaste ancora in vita.
Tutta l’intervista ruota su un’allegoria a dir poco geniale: si citano le proteste, ormai divenute simboliche, avvenute dal XIX secolo in Inghilterra a Londra, ad Hyde Park contro le riforme che non andavano bene al popolo. Lì in quella piazza, facilmente sorvegliabile dalla polizia locale, ogni arringatore diceva la sua contro le decisioni prese dalla corona. Il caso curioso di quelle proteste è che le sentenze migliori emesse dal popolo venivano usurpate da altri personaggi di più altro rango che successivamente millantavano in sedi istituzionali o nei salotti di casa. Il direttore Gaudenzi accosta, “Rinascita” proprio ad una di quelle arringhe. Una protesta sincera, fondata, onesta,esplicita però isolata dagli orecchi delle istituzioni e dal resto del popolo (ormai da decenni, causa la complicità dei grandi mezzi di informazione) e con tesi facilmente usurpabili. 
Ma “Rinascita”, per il sistema è comunque scomoda. E non si cita. Mai. In questo frenetico mondo dell’editoria, se non vieni citato dai grandi quotidiani non sei nessuno.
Noi non siamo una grande quotidiano, ma umilmente, come giornale militante, abbiamo voluto raccontarvi la storia recente di “Rinascita”. La voce fuori dal coro, che fino ad oggi è stata in grado di stampare migliaia di copie ogni giorno in tutta Italia, che ha riportato da sola i casi di usura delle banche nei confronti dei piccoli imprenditori, che si occupa di geopolitica  e smaschera costantemente quelli che sono i progetti di “pace” della politica estera Occidentale. Ma che da domani dovrà combattere ancora di più per rimanere in piedi. E in noi, che del coraggio e dell’impegno quotidiano abbiamo fatto una scelta di vita, potrà trovare degli alleati fedeli.

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