sabato 20 aprile 2013

“Chavez no soy yo, Chavez somos todos”

Hugo Chavez viene ricordato con amore dal suo popolo e muore lasciando un vero esempio di Stato sociale sovrano e indipendente, quello vero che va contro la distorsione del neoliberalismo carnefice di popoli e della giustizia sociale.
Egli è definito uomo di sinistra ma anche colui che ha ridato dignità agli strati più poveri e disagiati della popolazione , ha poggiato la sua azione di governo su un ideologia del tutto nuova, “bolivariana”.
Dopo aver fondato un movimento interno alle forze armate il Comandante tentò un colpo di stato nel ’92 che però gli fece guadagnare due anni di prigione, fino ad arrivare alla guida del Venezuela nel 1999.
Chavez nei suoi 14 anni di governo ha proiettato dal Venezuela in tutto il mondo una grande luce di speranza in un momento particolarmente difficile per l’umanità. Tutto ciò è stato possibile grazie al raggiungimento materiale di quell’idea di Stato Sociale, tanto decantato dagli Stati Europei, in particolare avviando il processo di nazionalizzazione delle risorse del paese, sottraendole allo sfruttamento delle grandi potenze internazionali statunitensi, riportando  finalmente le ricchezze petrolifere ad essere distribuite con giustizia.
E’ l’uomo che ha ridato la terra ai contadini supportandoli con attrezzature, strumenti e diffusione di tecniche e conoscenze agricole per rendere i beneficiari autonomi ed evitare che le terre rivenissero vendute ai vecchi latifondisti.
E’ colui che attraverso l’assistenza pubblica ha ridato dignità agli strati più poveri della popolazione diminuendo la povertà media dal 50,5 % al 23 % per poi arrivare a quella estrema dal 23 % all’8 % attraverso le sue missioni sociali come la “la Misìon Barrio Adentro” garantendo la sanità di base, la Mìsion Vivenda garantendo il diritto alla casa , la Mìsion Ribas garantendo l’istruzione superiore e l’università aperta a tutti senza che vi sia una retta o tassa annuale previsti inoltre per gli studenti trasporti  e pasti gratuiti.

Attraverso queste reali e concrete missioni in Venezuela l’analfabetismo è sconfitto, la sanità di base è garantita, la casa è un diritto. Le istituzioni sono al servizio del popolo e della sua sicurezza alimentare medica ed educativa.
Il salario in Venezuela è il secondo più alto nell’America Latina, la bolletta del gas è la più economica del mondo e l’elettricità è di 1,5 € al mese.
In politica estera ha stretto rapporti con Cuba, Iran e Cina diventando così il nemico numero uno del governo di Washington che include il Venezuela nei cosiddetti “Stati non allineati” o meglio detti “Stati canaglia”.
Il suo amore per il proprio popolo unito al suo carisma diedero il via ad un esperimento di riunione Sudamericana  attraverso il progetto ALBA (Aletrantiva Bolivariana para America Latina y el Caribe) l’UNASUR (Unione delle nazioni Sudamericane) facenti parte oggi Brasile, Nicaragua, Bolivia, Ecuador, Uruguay, Argentina. Lo scopo primario era di creare reciproca solidarietà economica e politica tra i vari Paesi sudamericani, così da poter contrastare il peso colonialista e imperialista nord americano che continuava e continua a schiacciare con le sue politiche l’intera popolazione, svilendo il concetto di Sovranità e indipendenza Nazionale.
Però se tutto questo ha voluto dire amore per il proprio popolo, a livello internazionale ha accresciuto i suoi nemici, che per interessi economici, politici e sociali, hanno definito quest’uomo un dittatore fino  forse a desiderarne l’eliminazione, fregandosene e nascondendo tutto il bene donato alla sua terra calpestando ogni codice etico, morale e universale.

Chavez lascia alla sua terra, all’interno del Sudamerica e al resto del mondo il suo esempio di misura anti-imperialista, un collante per diverse entità politiche da prendere come esempio.

Come spesso accade però volendo uccidere un uomo scomodo hanno involontariamente creato un mito.

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