Il 15 marzo 2011 è una data che
ben pochi conoscono ma che ha rappresentato un punto di svolta per le politiche
estere internazionali. E’ infatti da due anni a questa parte che in Siria è
scoppiato un conflitto dilaniante che ha costretto i paesi di tutti il mondo a
“schierarsi” con una fazione o con l’altra: da una parte l’Esercito Arabo
Siriano a favore del governo di Bashar Al Assad, dall’altra l’Esercito Libero
Siriano spalleggiato in Oriente dalle frange terroristiche islamiche ed in
Occidente dalle più grandi potenze mondiali. L’Europa ha deciso di appoggiare i
cosiddetti ribelli e disconoscere il legittimo governo di Assad, dipinto dai
media come un criminale assassino che accaparra ricchezze mentre il suo popolo
muore per le strade.
Dopo mesi di bugie e mistificazioni però alcuni attivisti
europei hanno deciso di schierarsi contro tutto ciò e rendere onore alla lotta
del popolo siriano e del suo presidente. Da questa idea nasce nei primi mesi
del 2013 il Fronte Europeo di solidarietà per la Siria, che in poco tempo ha
raccolto adesioni in Europa e nel mondo. Esso accoglie al suo interno tutti
coloro che amano la Siria, che sostengono le ragioni del presidente Assad e
solidarizzano con la nazione siriana e il suo esercito. Dalla spinta
volontaristica di pochi elementi oggi questo Fronte conta attivisti e
simpatizzanti in tutto il mondo che fin da subito hanno dimostrato il loro
appoggio alla causa con importanti azioni. Numerose sono state le affissioni di
materiale in tutta la Grecia da Atene a Tessalonica passando per Corfù,
Corinto, Nicosia, Volo e Lamia, così come in Spagna(Santander, Siviglia,
Madrid, Burgos, Soria e Mèrida), in Romania, in Belgio ed a Malta.
Anche in
Italia molti volontari, assieme alle comunità siriane presenti nei territori,
hanno dato vita ad una serie di iniziative che hanno coinvolto ogni ambito
immaginabile. Basti pensare alle bandiere siriane fieramente sventolate negli
stadi di calcio o durante l’Angelus del Papa a Roma, alle svariate conferenze
organizzate anche nelle scuole superiori, alle raccolte di fondi per finanziare
direttamente l’esercito siriano, fino alla contro-manifestazione del 14 Aprile
in cui una trentina di attivisti ha deciso di dimostrare il proprio dissenso
nei confronti di chi ostenta solidarietà e supporto a chi da due anni si
macchia di crimini immondi contro il popolo siriano.

Un grido schiaccerà i nemici della Siria: ALLAH SURYA BASHAR WA BASS!
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