
Le giornate
erano caratterizzate da sfrenata allegria e voglia di bere buon vino. Si giocava
a bocce, a ruzzola e all’altalena. Poi si beveva ovviamente, si cantava e si
ballava il “saltarello” e si mangiava (parecchio). Mai mancavano gnocchi,
trippa, abbacchio.
Per
partecipare alla festa era solito recarsi con le “Carrattelle” (trainati da cavalli bardati e adornati
sfarzosamente) sulle quali sedevano le ragazze vestite a festa e ornate di
fiori e piume. Gli uomini, parenti e amici, invece, seguivano il carro a piedi.
Anch’essi comunque erano soliti portare durante queste giornate vestiti sfarzosi.
La
tradizione delle Ottobrate toccò l’apice di partecipazione durante il governo
papale, ma rimase viva anche fino ai primi decenni del XX Secolo. Non a caso,
oggi si può ancora sentire qualche persona più anziana citare il detto “che
bella ottobrata” per sottolineare la soleggiata giornata di Ottobre.

Non mancare all'appuntamento con la tradizione romana
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