mercoledì 11 giugno 2014

In Italia, senza Staminali si muore

Il metodo Stamina è un trattamento medico inventato da Davide Vannoni e proposto dalla Stamina Foundation, un'organizzazione da lui presieduta. Il trattamento con le cellule staminali è rivolto principalmente alle malattie neuro-degenerative e sembrerebbe che in certi casi i sintomi nel paziente vengano alleviati. Sebbene questo trattamento abbia comportato in alcuni casi effetti positivi sui malati, la comunità scientifica continua a non approvare il metodo non ritenendolo sicuro. Molti ancora chiedono di procedere con la verifica sperimentale del metodo per la quale è stata istituita, con gran fatica, una commissione dal ministero della Salute. Vannoni difatti non ha mai prodotto prove scientifiche relative all'efficacia del metodo nonostante ne abbia sempre propugnato la validità. Oltre Vannoni, a riferire di presunti benefici derivanti dal trattamento sono alcuni genitori di bambini malati e alcuni medici che hanno voluto aprirsi all’utilizzo di questo metodo non verificato.

Nel 2013 il metodo Stamina giunge sotto i riflettori dei media in seguito ad un servizio del programma televisivo Le Iene, che ne mostra l'utilizzo su alcuni bambini affetti da diverse malattie neuro-degenerative. Nel servizio si sostiene che le infusioni di staminali avrebbero generato significativi miglioramenti nello stato di questa malattia, e si suggerisce, senza certezza alcuna, che possa modificarne il decorso fatale. Il metodo Stamina diviene quindi oggetto di proteste popolari in favore della cura, molti sono i dibattiti che si aprono sulla questione e molte sono le voci importanti di medici, politici e personaggi dello spettacolo che si pronunciano in favore di questa presunta cura.

Sempre nel 2013 Vannoni pubblica alcuni studi delle cellule utilizzate, per rispondere alle accuse di non aver condotto valutazioni sulle cellule prodotte. I test mostrano dati positivi, ma ricevono critiche in quanto presentano “dati parziali”, “non contestualizzati”, “incoerenti” e su “campioni non significativi”.
Un tentativo di chiarimento sulla questione viene fatto quando la ministra della Salute Beatrice Lorenzin crea un comitato per decidere sulla possibile sperimentazione nel servizio pubblico. Il verdetto finale per molti era già scontato. La terapia è stata infatti giudicata come «fuori dai protocolli medici». Hanno prevalso le perplessità di gran parte dei membri del comitato, per i quali non ci sarebbero fondamenti scientifici tali da giustificare l’avvio della sperimentazione.

La scia positiva nei confronti del metodo Stamina incomincia a sfumare del tutto quando su Vannoni e la sua fondazione incominciano a piovere accuse gravi tra cui associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed esercizio abusivo della professione medica.
Ad oggi la questione è da considerarsi ancora del tutto aperta. Il metodo infatti non è ancora stato fatto oggetto di una vera e propria sperimentazione e nessuno è in grado di dire con assoluta certezza se il trattamento con le staminali porti benefici o meno ai pazienti. Al momento ci troviamo in una situazione anomala in cui ad avere potere decisionale sono più i Giudici che i Medici, nonostante la questione dovrebbe riguardare più i secondi che i primi. Senza contare poi i numerosi casi di bambini che stanno perdendo la vita o per mancanza di cure con il metodo Stamina o in altri casi, a detta di alcuni, proprio a causa della terapia stessa. Giudici che interrompono i trattamenti, giudici che invece dispongono il via libera alla terapia, neanche la Legge è in grado di dire SI o NO in modo definitivo. Ci troviamo insomma in una situazione di assoluta confusione e poca chiarezza riguardo un fatto così delicato ed importante. L’ennesima dimostrazione di come il sistema italiano non funzioni come dovrebbe, un sistema che continua a dare riprova della poca serietà e soprattutto della leggerezza con cui vengono affrontate certe questioni.

Ad oggi il metodo Stamina è risultato essere un ottimo oggetto per fare notizia. Non essendo medici, a nostro parere personale al momento non si può pensare di essere pro’ o contro il Protocollo Stamina, non prima di aver effettuato una sperimentazione a 360 gradi. Ma una cosa sola è certa: senza le staminali per malattie neuro-degenerative si muore e non ci sono farmaci alternativi e altrettanto validi. Con le staminali alcuni bambini migliorano le loro tragiche condizioni … Ai posteri l’ardua sentenza!

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