Nel 2013 il metodo Stamina giunge sotto i riflettori dei
media in seguito ad un servizio del programma televisivo Le Iene, che ne
mostra l'utilizzo su alcuni bambini affetti da diverse malattie
neuro-degenerative. Nel servizio si sostiene che le infusioni di staminali
avrebbero generato significativi miglioramenti nello stato di questa malattia,
e si suggerisce, senza certezza alcuna, che possa modificarne il decorso
fatale. Il metodo Stamina diviene quindi oggetto di proteste popolari in favore
della cura, molti sono i dibattiti che si aprono sulla questione e molte sono
le voci importanti di medici, politici e personaggi dello spettacolo che si
pronunciano in favore di questa presunta cura.
Sempre nel 2013 Vannoni pubblica alcuni studi delle cellule
utilizzate, per rispondere alle accuse di non aver condotto valutazioni sulle
cellule prodotte. I test mostrano dati positivi, ma ricevono critiche in quanto
presentano “dati parziali”, “non contestualizzati”, “incoerenti” e su “campioni
non significativi”.
Un tentativo di chiarimento sulla questione viene fatto
quando la ministra della Salute Beatrice Lorenzin crea
un comitato per decidere sulla possibile sperimentazione nel servizio pubblico.
Il verdetto finale per molti era già scontato. La terapia è stata infatti
giudicata come «fuori dai protocolli medici». Hanno prevalso le
perplessità di gran parte dei membri del comitato, per i quali non ci sarebbero
fondamenti scientifici tali da giustificare l’avvio della sperimentazione.
La scia positiva nei confronti del metodo Stamina incomincia
a sfumare del tutto quando su Vannoni e la sua fondazione incominciano a
piovere accuse gravi tra cui associazione a delinquere finalizzata alla truffa
ed esercizio abusivo della professione medica.
Ad oggi la questione è da considerarsi ancora del tutto
aperta. Il metodo infatti non è ancora stato fatto oggetto di una vera e
propria sperimentazione e nessuno è in grado di dire con assoluta certezza se
il trattamento con le staminali porti benefici o meno ai pazienti. Al momento
ci troviamo in una situazione anomala in cui ad avere potere decisionale sono
più i Giudici che i Medici, nonostante la questione dovrebbe riguardare più i
secondi che i primi. Senza contare poi i numerosi casi di bambini che stanno
perdendo la vita o per mancanza di cure con il metodo Stamina o in altri casi,
a detta di alcuni, proprio a causa della terapia stessa. Giudici che
interrompono i trattamenti, giudici che invece dispongono il via libera alla
terapia, neanche la Legge è in grado di dire SI o NO in modo definitivo. Ci
troviamo insomma in una situazione di assoluta confusione e poca chiarezza
riguardo un fatto così delicato ed importante. L’ennesima dimostrazione di come
il sistema italiano non funzioni come dovrebbe, un sistema che continua a dare
riprova della poca serietà e soprattutto della leggerezza con cui vengono
affrontate certe questioni.Ad oggi il metodo Stamina è risultato essere un ottimo oggetto per fare notizia. Non essendo medici, a nostro parere personale al momento non si può pensare di essere pro’ o contro il Protocollo Stamina, non prima di aver effettuato una sperimentazione a 360 gradi. Ma una cosa sola è certa: senza le staminali per malattie neuro-degenerative si muore e non ci sono farmaci alternativi e altrettanto validi. Con le staminali alcuni bambini migliorano le loro tragiche condizioni … Ai posteri l’ardua sentenza!
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