venerdì 16 ottobre 2015

La Pressione Fiscale Aumenterà, Nonostante Quello che dice Renzi

Tornare al passato per guardare al futuro riscoprendo il prestigio della nostra Nazione: senza ombra di dubbio in questa semplice frase è racchiusa l'essenza di ciò che potrebbe essere, quell'ideale, quello spirito che quotidianamente ci spinge a credere ancor più fermamente nelle nostre idee, nelle nostre convinzioni. Del passato dovremmo riprendere i fuochi per risollevare le sorti del nostro paese, il cui destino continua ad essere manovrato dai soliti burattini al governo, fantocci a loro volta nelle mani di un sistema scellerato e deleterio. Il passato dovrebbe esser quel vettore, quel punto di riferimento con cui confrontarsi, rintracciando negli esempi trascorsi, soluzioni che potrebbero essere facilmente messe in pratica per risolvere problematiche quanto mai attuali. Dinamiche che evidentemente continuano a sfuggire a chi da decenni governa la nostra Italia, a chi da fin troppo tempo ha condannato ed oscurato la Bellezza e la Grandezza del paese, solo ed esclusivamente per un proprio tornaconto personale, alimentando il rancore degli italiani, delusi ed inferociti per le continue prese in giro. 

Negli anni passati i problemi del territorio si risolvevano applicando una serie di riforme politiche concrete, mirate a favorire il benessere dei singoli cittadini: esempio lampante riguarda la questione economica. Decenni or sono le crisi economiche furono districate trasformando e modificando l'assetto italiano in modo da bloccare la crescita, ad esempio, della pressione fiscale, tema attualissimo, incentivando inoltre diverse attività. Oggi la situazione appare completamente ribaltata:ormai si percepisce veramente quella voluta sensazione di repressione del diritto ad essere italiani. Chi poi, altro non fa che aumentare questo clima di insoddisfazione, è certamente Renzi, con tanto di squadra al seguito, che in così poco tempo è riuscito ad affondare con la sua più che nota  politica criminale delle promesse, la situazione, anche e soprattutto economica della nazione. Un problema che sta diventando realmente ingestibile, e che lo stesso Premier continua a trascurare, millantando risoluzioni inefficienti, riguarda appunto la questione della pressione fiscale. L'Italia non è solamente ai primi posti nel mondo per ciò che concerne l'aumento di questo valore, ma continua ad esser considerata il fanalino di coda nei confronti degli altri paesi europei. Probabilmente, nei suoi squallidi sogni di gloria, il "caro" Renzi non ha considerato la crescita esponenziale del debito pubblico, che continua ad essere davvero troppo alto alimentando un forte rischio di inversione di tendenza degli attuali bassi tassi di interesse. 

Che la situazione economica non rispetti minimamente ciò che Renzi&Co. proclamano a gran voce davanti le telecamere delle più svariate trasmissioni televisive, è sotto gli occhi di tutti: a pagarne le conseguenze peggiori sono gli onesti contribuenti, quei lavoratori che giorno dopo giorno vedono sfumare i propri diritti, quei tanti cittadini italiani obbligati a chiudere la propria attività commerciale perché costretti a pagare lo scotto di chi si comporta in maniera scorretta.

 E c'è di più: è paradossalmente aumentato a dismisura il numero degli sfiduciati, ovvero di tutti coloro che il lavoro non lo cercano neanche più, o delle donne che dopo la gravidanza non riprendono la loro consueta attività lavorativa. E in tutto questo il Premier cosa fa? Continua a farsi "bello" agli occhi di chi in realtà può far benissimo a meno di lui, spendendo somme capitali, e promettendo un'Italia che va a rotoli. Recentemente ha addirittura annunciato che il Pil crescerà nel 2015 ancor più di quanto previsto nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def). E userà questo nuovo margine per tagliare l'Ires già dal 2016, e non come era stato previsto, a partire dal 2017. Secondo Renzi questa operazione farà diminuire la pressione fiscale. Ecco appunto, secondo lui. Sì perché quello che è scritto nei documenti ufficiali del governo racconta un'altra storia: la pressione fiscale aumenterà ancor di più nel triennio 2015-2017. Anzi, è già aumentata di ben tre decimali (dal 43,4% al 43,7%) dal 2014 al 2015, durante l'anno dei famosi 80 euro. Secondo la Nota del Def infatti, la pressione fiscale crescerà dal 43,7% del 2015 al 44,2% del 2016 e ancora fino al 44,3% del 2017. Altro che abbassare le tasse! Queste potrebbero calare leggermente se il governo disinnescasse davvero le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento dell'Iva e delle accise. Ma ovviamente nei documenti che sono stati presentati non vi è traccia di come effettuare questi cambiamenti, molto probabilmente perché non si sa da che parte cominciare. 

Renzi dunque continua a prenderci in giro; così facendo, in poco tempo, molti più italiani si ritroveranno nel guado, costretti da queste miopi visioni del Presidente che incessantemente sogna un futuro fin troppo incerto. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che per risolvere queste questioni sarebbe opportuno investire tempo e risorse nelle politiche sociali, garantendo così una possibilissima via di salvezza per la Nazione? Evidentemente no, o forse, volutamente no.

1 commento:

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