martedì 19 aprile 2016

DI ”FENDI” AMO L’ITALIA

Essere Italiani significa anche essere orgogliosi del proprio patrimonio culturale, artistico, storico. Significa esaltare i propri monumenti, testimoni diretti di civiltà e storia. Significa preservare l'identità di ciò che “risiede” sul suolo italiano. Ogni pietra presente sulle nostre strade è parte integrante della nostra Nazione. Ognuno di noi deve essere consapevole che quel particolare monumento è stato eretto con il sacrificio di molti concittadini. Ecco quindi che chiunque non abbia a cuore le proprie cose,per noi viene considerato un traditore della Patria perché implicitamente non ha rispetto di tutto il popolo italiano. Chi svende tutto o parte del patrimonio italiano per noi sarà sempre un nemico. Ma in questo caos cosmico, c’è ancora chi ha a cuore la propria identità nazionale e che farebbe di tutto per difenderla.  Ci piange il cuore, dunque, vedere quello che è successo a un monumento come il Palazzo della Civiltà Italiana,conosciuto anche come colosseo quadrato, ormai divenuto dimora del marchio "Fendi".



L'edificio è al 90% gestito dal ministero dell'economia e delle finanze e al 10% dal Comune di Roma. Un’operazione che ha visto la società “Eur spa” affittare il maestoso edificio al famoso marchio della moda LVMH proprietario del marchio Fendi.  Dettagli dell’operazione: quindici anni di affitto a due milioni e  ottocentomila euro l’anno. E alla festa inaugurale di riapertura ben duecentocinquanta invitati, principalmente dell'alta moda, ministri e imprenditori,hanno potuto "sfruttare" quella meraviglia. Al terzo piano hanno costruito gli uffici solo con lastre di cristallo. Secondo il marchio "Fendi" ciò rende trasparente le loro attività in modo che possano essere ben visibili all'esterno. Noi diciamo che di chiaro in tutto ciò c'è solo il fatto di aver perso  qualcosa di molto importante per noi. Oltre alla perdita dell'edificio in sè c'è anche la perdita della dignità.

La splendida opera di epoca fascista fu realizzata nel quartiere Eur di Roma per l’esposizione universale del 1942. Dotato di una facciata con cinquantaquattro archi,ha una forma quadrata e razionale,espressione dello stile ineguagliabile di quel tempo. Mix di cemento armato e travertino in esterno e marmo all'interno. Superficie di circa ottomila mq, al piano terra ci sono ben ventotto statue che rappresentano talenti e mestieri italiani.

L'aver concesso a Fendi di impadronirsi del monumento (seppur in affitto) è come aver contribuito ad accelerare il processo di svendita culturale e identitaria, ormai comunque in corso da decenni. Ma non basta: in questo caso assistiamo anche ad una deturpazione dell’edificio stesso. Non contenti di aver preso possesso di qualcosa che non gli appartiene culturalmente e storicamente ,la "Maison Fendi" ha deciso anche di compiere opere di dubbia bellezza sul tetto dell’edificio, aggiungendo un piano in più per il Colosseo Quadrato . E c'è chi ha parlato di settantadue anni di abbandono di questa struttura e che grazie a "Fendi" ha ritrovato una nuova vita. Roba da pazzi!  Guadagnare con le nostre bellezze artistiche non è certo il miglior biglietto da visita. Da proprietà della nazione a proprietà privata, ecco il fantastico risultato di questo mondo perfetto! Tutto ciò comunque è avvenuto nel silenzio mediatico più assoluto.


Ma qualche mese fa, il gruppo militante Sempre Domani ha voluto manifestare il proprio dissenso contro questa oscenità. Manifesti con scritto "scempio in corso" sono comparsi nelle vicinanze del monumento. Di notevole impatto lo striscione "giù le mani dalla civiltà",a sottolineare che niente e nessuno deve avere il diritto di appropriarsi di qualcosa che non è suo, nè di nessuno... Ma di tutti! Insomma, finalmente qualcuno che ha fatto sentire una voce fuori dal coro del pensiero unico, atto a favorire sempre le solite lobby economiche, sfruttatrici ora anche dell'identità e della cultura italiana. 



Speriamo solo che "Fendi" e chi le ha permesso di affittare il monumento, non si accorgano delle incisioni sul Colosseo Quadrato “Un popolo di poeti,di artisti,di eroi,di santi,di pensatori,di scienziati,di navigatori,di trasmigratori”. Venisse loro in mente di modificare pure questo...

Nessun commento:

Posta un commento