giovedì 14 aprile 2016

Susi Fantino, cronache di una presidenza a senso unico


L’attuale VII municipio(ex IX e X) ha conosciuto senza ombra di dubbio un ottimo presidente, più volte riconfermato in carica, ovvero Susi Fantino. Ottimo si, ma a senso unico. Infatti la maggior parte delle iniziative che hanno visto impegnata la presidente di questo municipio riguardano soltanto una certa area politica, e tutelano molto spesso gli interessi di determinate associazioni o centri sociali.

 Per chi come noi, abita all’interno di questo municipio, ma non appartiene all’endorsement politico di centro sinistra la presidenza Fantino è una vera e propria presidenza fantasma. Tanto più da quando si è scelleratamente deciso di incorporare gli ex IX e X municipio nell’attuale VII, che arriva a contare circa 300'000 ed un’estensione che va da San Giovanni a Morena, le istituzioni locali risultano sempre più assenti nel territorio. 

Numerose sono state le iniziative che hanno visto protagonista la presidente in persona: ha presenziato alla collocazione di monumenti per i partigiani a via Gallia o per ricordare il rastrellamento al Quadraro, ma anche l’archeo pedalata al Parco degli Acquedotti. Tutto bello se non fosse che per quanto riguarda i disservizi sociali e sanitari, i disagi legati al campo nomade della Barbuta o dell’ex cartiera di Via Assisi, la situazione sicurezza a Morena, l’annosa questione riguardo il Teatro di Villa Lazzaroni e della struttura polivalente di Arco di Travertino, il degrado di Villa Fiorelli, sono stati i cittadini stessi ad organizzarsi ed a volte risolvere questi problemi o quanto meno farli presente al municipio. 

A troppi di questi problemi le istituzioni hanno risposto con sole “segnalazioni”, o hanno scaricato il problema in mancanze di piani alternativi(vedi la Barbuta) o addirittura alzando un muro di gomma senza rendere conto del loro operato ai cittadini(vedi Morena). Insomma un quadro non proprio positivo, ma in tutto ciò non è mancata da parte della Fantino la difesa a spada tratta dei centri sociali di zona. Prima con il Corto Circuito(già nel 2014 la presidente esultava di aver restituito l’acqua alla struttura), poi con lo Scup. Nel secondo caso i comitati di quartiere che si battevano per la riqualifica di Villa Fiorelli hanno manifestato il loro dissenso per la scarsa attenzione che la presidente poneva alle loro istanze per una questione che a detta loro, e giustamente, ne richiedeva almeno la stessa dello sgombero del centro sociale In aggiunta a ciò, non vi è nemmeno un contesto politico saldo a nostro avviso perché questa presidenza possa risolvere tali problematiche in un’eventuale riconferma. Infatti negli scorsi anni la Fantino si è fortemente scontrata con una
corrente interna del suo partito arrivando a criticare fortemente le scelte di Renzi e Zingaretti nella Capitale, parlando addirittura di “politiche che consegneranno Roma al centro destra o ai grillini”.

Come nel caso del Movimento 5 Stelle quindi non vi è una linea politica chiara e forte in grado di contrapporsi al malaffare che a Roma è parte integrante dei partiti politici che hanno governato questa città.

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