venerdì 12 giugno 2015

Breve storia delle monete alternative

Tutti voi avrete visto almeno una volta l’immagine di Zio Paperone immerso nel suo “meraviglioso” tesoro. Tutta quella meraviglia rappresenta per molti un sogno e allo stesso tempo un obiettivo,forse quello finale. L’avere supremo. Il materialismo allo stato puro, lo sfarzo. Quel senso di essere più forte di tutti. Questo è il quadro che abbiamo davanti. Essere ricchi. La società moderna vuole questo. Vuole farci credere che se abbiamo soldi, siamo ricchi, se non ne abbiamo, siamo poveri. Quindi tutto ruota intorno al dio denaro. E se da un lato l’avere denaro è simbolo di felicità,dall’altro lato può anche essere molto pericoloso. Ma Essere ricchi non significa avere tanti soldi, ma avere dei valori supremi in cui credere. Dei valori personali ma anche nazionali e statali che richiamano sicuramente alla sovranità monetaria,al fatto cioè di essere padroni della nostra moneta, padroni di non chiedere prestiti alle banche. Quindi si potrebbe dire che le origini dei mali nazionali risiede nella moneta. O meglio,l’evoluzione negativa della sua funzione sta generando oggi problemi nel gestirla.

Ma cos’è questa moneta? Possiamo dire che è una merce che viene usata per acquistare altri beni e nel tempo si conserva e non si deteriora. Può anche essere fonte di risparmio. Sembra una barzelletta ma risparmiare il più delle volte rappresenta il migliore investimento. Purtroppo il problema di oggi è che la busta paga spesso non è sufficiente nemmeno a coprire le spese di affitto e bollette figuriamoci se riusciamo a mettere da parte qualche risparmio. Che poi questo “grande” valore della moneta poteva essere un discorso che andava bene quando fu inventata perché erano i materiali(oro,argento,bronzo) con cui era fatta che avevano valore. Oggi la nostra vita ruota intorno a dei pezzi di carta. E per sopperire a ciò,l’idea di creare delle monete alternative per ridare valore a questo strumento potrebbe essere l’arma vincente per risollevare il paese dalla crisi. Ma da subito dobbiamo distinguere tra monete alternative e monete locali complementari che si affiancano alla moneta ufficiale. Gli Stati Uniti, culla del materialismo e del capitalismo ,hanno, paradossalmente, un elevato numero di monete locali. La caratteristica che colpisce è che queste monete nascono nelle città con più giovani e dove c’è un alto tasso di disoccupazione e quindi dove c’è povertà. Rappresenta quindi una specie di reazione al sistema. La funzione di una moneta locale o alternativa risiede nel fatto di poter ridare linfa allo scambio di beni lasciando alla moneta nazionale il compito di essere “risparmiata”.



Un esempio di moneta alternativa in Italia è lo SCEC che circola dal 2007. Vengono rilasciati gratuitamente ma il lato negativo è che non circolano visto che se ne accumulano talmente tanti che poi i produttori non riescono a pagare gli operai che non accettano tale paga. Diciamo che è un’invenzione fine a se stessa. Altro aspetto negativo è che beni e servizi non possono essere comprati direttamente con gli SCEC ma devono sempre essere affiancati alla moneta principale.

Una moneta alternativa vera e propria con cui si possono acquistare beni e servizi e che non si deve affiancare alla moneta ufficiale è il SIMEC. Veniva venduta ad 1 euro e accetta col valore di 2 euro. La banca d’Italia fiutò il pericolo e diede ordine alla guardia di finanza di sequestrare tutte le monete.

Questo discorso dell’adozione di monete alternative va in pratica a sostituire la mancanza di prestiti alle imprese e ai privati. Meglio sarebbe dire che se oggi andiamo a richiedere un prestito,ammesso che lo concedano,saremo schiavi fino alla morte di questo falso sistema creditore. Causa di ciò gli enormi interessi che propongono le banche. Quindi ben vengano queste soluzioni alternative purchè fatte con un’idea ben decisa. L’esempio forse meglio pensato è stato l’EQUO proposto all’interno della regione Lazio che sicuramente potrebbe rilanciare l’economia locale.

Un bell’esempio di moneta libera viene dall’Austria. Siamo negli anni 1932-1933 in una cittadina austriaca dove un terzo della popolazione è disoccupata e tante famiglie vivono nella povertà più assoluta. Erano rimasti nelle casse municipali 40000 scellini che il sindaco mise come deposito in una banca locale come garanzia e fece emettere 40000 scellini di valore della nuova moneta. Dove sta il trucco? La nuova moneta richiedeva una marca da bollo dell’1% mensile. Questa nuova moneta quindi perdeva 1% ogni mese e quindi bisognava sbrigarsi a spenderla. Si spesero molto in fretta e alla fine si pensò addirittura di spenderli per pagare le tasse in anticipo. Con questo metodo si annullò la disoccupazione,si fecero tanti lavori pubblici. Il fenomeno dopo un anno e mezzo si allargò e tante altre città austriache decisero di avviare lo stesso sistema ma…ecco che la banca centrale austriaca dichiarò illegale la nuova moneta. Già allora le banche comandavano,oggi la situazione è peggiorata perché tutta la nostra vita è gestita dalle banche. Si cercano alternative in queste monete alternative,se ne calcolano nel mondo circa 5000 di svariati tipi. Abbiamo fatto qualche esempio di queste monete sperimentate all’estero. In Italia a metà degli anni ’70 per sopperire alla mancanza di monete di piccolo taglio(venti,cinquanta,cento lire) le banche emisero dei piccoli assegni circolari da scambiare nelle piccole transazioni. Un’idea effettuata dalle banche ma venuta dal basso,pensata dai commercianti che si trovavano in difficoltà nel dare i resti.


Ci fanno un po’ sorridere oggi discorsi sul fatto che si è cercato di migliorare la situazione economica con l’introduzione di carte di credito e bancomat come alternativa alla moneta materiale. Innanzitutto non sono strumenti adatti a rilanciare la piccola economia e poi una comunità non può riconoscerla come una moneta di scambio collettiva perché è di difficile rapporto con la vita di tutti i giorni che richiede qualcosa di fisico da scambiare e non denaro “virtuale”. La moneta locale andrebbe anche a valutare un bene o servizio rispetto al suo valore vero in un determinato posto e quindi,come nel caso dell’euro,andremo a fare l’errore di valutare quel bene in un modo standardizzato. Ecco perché è utile introdurre una moneta alternativa. Una moneta alternativa sicuramente favorirebbe lo scambio economico all’interno di comunità delimitate che spesso sono soffocate dall’avanzamento inarrestabile di città commerciali che tolgono il fiato alle piccole attività. Un altro vantaggio della moneta locale è quella di favorire i rapporti di una comunità e abbattere l’esclusione sociale. Notiamo che queste monete alternative quindi sono sempre esistite perché nascono con l’idea di imporre visioni economiche diverse e favorire gli scambi. Si pensi che se ne parlava già nel medioevo. Le monete di rame battute da autorità locali e città andavano a scontrarsi con le monete d’oro e argento emesse dai signori e dai re. Scomparivano appunto sotto le mire delle politiche di centralizzazione degli stati forti.


La storia delle monete complementari quindi inizia tantissimi anni fa e continua ancora oggi. Cambiano i materiali,cambiano le forme ma l’idea è sempre quella di andare in qualche modo ad affiancare la moneta ufficiale e in alcuni casi a cercare di non usarla più. Oggi le famiglie combattono per la sopravvivenza,di soldi ne girano pochi e quei pochi che si hanno vanno tutti in tasse. Noi siamo pronti come sempre a stare al fianco di chi è in difficoltà e che non ce la fa ad arrivare a fine mese. Quindi ben venga qualche strumento che rilanci l’economia. Noi non ci arrendiamo davanti alle politiche di palazzo che vogliono accogliere ma non si rendono conto che il vero tesoro sono quelle famiglie che lottano ogni giorno. Noi,a differenza di tanti di loro,ci siamo e ci saremo sempre nel difendere il nostro Paese!

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