lunedì 22 giugno 2015

Le principali monete alternative nel mondo


In precedenza abbiamo già affrontato il discorso riguardante le monete alternative, abbiamo visto cosa sono, quanto sono diffuse e quanto fino ad ora abbiano prodotto effetti più o meno rilevanti sull’economia delle regioni o dei paesi che le hanno adottate. In epoca moderna, le monete complementari - possibili su scala locale e con buoni esempi di successo e di durata - si sviluppano soprattutto nei periodi di crisi. Queste monete, che possono essere l'evoluzione delle banche del tempo o rappresentare sistemi di bonus, permettono di rivitalizzare gli scambi e di ritornare all'economia "sostanziale".

Oggi vogliamo gettare uno sguardo minuzioso a quelle che sono le esperienze di valute alternative più riuscite a livello mondiale.

Nel mondo sono oltre 5.000 gli esperimenti di moneta locale, ma è sopratutto nell’Europa della crisi monetaria che questo fenomeno sta diventando virale. In un periodo in cui il sistema del debito sta portando al collasso molte economie dell’Eurozona e dove l’unica soluzione sembra essere l’illimitato aumento della pressione fiscale, le nuove monete vogliono infondere nuova linfa nelle economie locali strangolate da crisi e tasse a non finire.

Prima di procedere oltre è fondamentale ricordare alcuni punti chiave: in primis questi nuovi circuiti monetari non generano interessi e servono solo a rimettere in moto gli scambi, anche perché, il più delle volte, si accompagnano all’euro, senza sostituirlo. La moneta locale non crea debito, dal momento che è divisa in parti uguali fra i membri della comunità che la utilizza. L’obiettivo delle monete locali non è quindi abbattere il sistema dell’euro, ma riequilibrarlo in favore dell’economia reale, arginando la speculazione finanziaria a cui sempre più spesso è soggetta la moneta unica, e rilanciare le economie locali.
 
Numerosi sono gli esempi nel mondo, sia attuali che passati, di circuiti monetari complementari, andiamo quindi ad elencarne ed illustrarne alcuni fra i più significativi extraeuropei e non:
Il Giappone è uno dei paesi che vanta in assoluto una ricchissima esperienza in materia di monete complementari, create sia per iniziativa statale che popolare. Nel primo gruppo rientrano i Foreai Kippu, letteralmente biglietti di assistenza sanitaria, introdotti per affrontare i problemi derivanti dal sempre maggior numero di anziani che necessitano di assistenza domiciliare. Secondo questo sistema l'anziano "affitta" un assistente che lo aiuta nelle faccende quotidiane. L'assitente viene retribuito con un credito Fureai Kippu, che può mettere in un conto di risparmio dal quale può attingere all'occorrenza, oppure che può cedere a terzi anche in altre parti del paese come forma di pagamento. Per quel che riguarda le monete locali nate dall'iniziativa dei cittadini è conosciuto il "grammo di carbone dolce di legna," prodotto molto diffuso nella regione di Osaka. Nel distretto di Yokohama invece la "moneta-foglia" ha convertibilità diretta con derrate alimentari durante la stagione del raccolto.

La Rete globale dello scambio o del baratto invece è un'esperienza nata in Argentina nel 1995, dalle iniziative di diversi cittadini che per far fronte alla crisi economica e finanziaria e alla conseguente scarsità di valuta ufficiale, si sono organizzati per soddisfare le proprie necessità materiali, formative, ricreative e di salute attraverso uno scambio non monetario, basato sull'utilizzo di buoni stampati su carta. I vari gruppi si sono poi aggregati in una rete a livello nazionale al fine di creare un mercato che usasse una valuta locale e indipendente, senza inflazione ne usura; molte comunità hanno così riscoperto le tradizioni e le peculiarità socio-culturali e sono riuscite a liberarsi dalla dipendenza dagli aiuti statali e internazionali. Sembra paradossale che la risposta alle drammatiche conseguenze prodotte dalla dittatura fondo monetarista sia il
ricorso all'antico sistema del baratto, eppure i risultati parlano chiaro, le liste di scambio si estendono fino a coinvolgere anche medici, oculisti, architetti, scuole di musica, enti per il turismo, centri benessere ecc.
Il LETS (Local Exchange Trading System), diffuso in Gran Bretagna e Australia, è stato ideato negli anni '70 per ridare lavoro ai licenziati di una base aerea. Oggetto degli scambi di questo sistema sono beni, servizi e saperi (ad esempio ore di consulenze). Il principio è semplice: si accende un conto in capo a ciascun aderente al sistema. All'avvio ognuno ha un saldo nullo. Ad ogni pagamento effettuato sul conto dell'acquirente viene registrato un debito pari alla somma spesa, mentre viene accreditato lo stesso ammontare sul conto di chi ha fornito il servizio oggetto dello scambio.

Anche New York, capitale della finanza mondiale, ha un sistema complementare al dollaro. Gli Hours of lthaca vengono impiegati per pagare il lavoro prestato reciprocamente a livello locale, all'insegna dell'attenzione per l'ecologia e la giustizia sociale. I cittadini con questa valuta possono pagare l'affitto, i migliori ristoranti in città li accettano, così come i cinema, i bowling e i negozi.
Il Wir, ampiamente diffuso in Svizzera e Germania, è organizzato in forma di cooperativa ed è stato fondato a Zurigo nel '34. Per rimediare all'insufficiente disponibilità di denaro a causa dell'eccessiva tesaurizzazione, questo sistema abolì gli interessi. Così il credito Wir, senza interessi, aumentò il potere d'acquisto e contribuì alla circolazione di beni. Il Wir crebbe a un tasso impressionante, dall'80 al '91 il giro d'affari passò da 250 milioni a oltre 2 miliardi di franchi.

Approdiamo ora nella nostra terra, l’Italia, qui traendo spunto dall'esperienza del Wir, nel 2009 viene creata in Sardegna il Sardex, moneta virtuale utilizzata per comprare beni e servizi. Nel circuito ogni unità di conto vale 1 euro, ma a differenza della moneta corrente è immune dagli interessi. Quando un’azienda entra nel sistema le viene assegnato un ammontare di Sardex pari all’importo di beni e di servizi che questa è disposta a vendere e a comprare nel network. Il circuito in parole povere prevede che le imprese aderenti si scambino tra loro beni e servizi senza ricorrere all’euro ma fatturando regolarmente e, ovviamente, pagando regolarmente le tasse. Il Sardex è una delle monete alternative che hanno riscontrato maggiore credito in Italia aiutando a resistere alla crisi migliaia di imprese piccole e medie, sane ma in difficoltà a causa del credit crunch. Attualmente il Sardex è attivo oltre che in Sardegna anche in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Molise e Sicilia.
 
Quelli illustrati sono solo alcuni degli esempi fra i più significativi riguardo esperienze passate ed attuali di monete alternative che hanno avuto riscontri positivi.
In un’Europa dove facciamo fatica a rimanere a galla c'é chi sta dimostrando che si può, e soprattutto si deve, prescindere dalle banche e dai banchieri se si vogliono risolvere problemi immediati di sopravvivenza e di socialità. Si sono riappropriati dell'uso di un utensile trascurato e decisivo quale la moneta, piegandola alla misura delle comuni necessità. Non possiamo piegarci ad un sistema monetario che si basa sulla riproduzione perenne del debito, un meccanismo terribile che arricchisce le banche e non lascia scampo al cittadino medio-basso. Il premio Nobel Perez Esquivel sintetizzò così: "Mi presti 1, quando ti ho rimborsato 2, ti devo ancora 3."

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