mercoledì 3 agosto 2016

Approfondimento Finale sulla proposta di emissione e diffusione di Moneta Alternativa a Livello Municipale

In questi ultimi mesi abbiamo avuto l'occasione di intervistare diversi docenti universitari in merito alle tematiche che di volta in volta sceglievamo di approfondire. Tra questi, sicuramente molto disponibili ed esaustivi sono stati il professore Massimo Giannini (professore di Economia Politica presso l' ateneo romano di "Tor Vergata") e il professore Carmelo Pierpaolo Parello (professore di Economia Politica presso l’ateneo romano de "La Sapienza"). Entrambi, nello specifico ci hanno aiutato a capire meglio la natura e le dinamiche riguardo l'ipotetica emissione e diffusione di moneta alternativa nel circuito economico a livello municipale. Da queste interviste abbiamo tratto, oltre che importanti insegnamenti, anche spunti riflessivi e politici non secondari.

In questo articolo riassumeremo quanto detto nei nostri precedenti articoli in merito alla moneta alternativa, definendo nel modo più semplice possibile il concetto di moneta alternativa, analizzando i suoi sviluppi storici e i principali casi in Italia e nel mondo, elencando possibili vantaggi e svantaggi per il circuito economico globale e per l'economia reale e, infine, presentando una vera e propria proposta politica per emettere e diffondere moneta alternativa nel municipio, aiutando gli strati più bisognosi della popolazione (non trascureremo di spiegare ogni fase del proecesso: come emetterla, chi e quando dovrà farlo, con quali quantità e soprattutto chi ne beneficerà)

Definizione del concetto di Moneta: Se ci rifacciamo al pensiero economico teorico la moneta, di qualunque natura essa sia, non ha nessun ruolo fondamentale. Infatti per secoli le economia primordiali hanno sempre usato il baratto come mezzo di scambio. Nel pensiero economico dominante, quello che grossolanamente possiamo identificare come “liberismo economico”, il valore delle merci è dato solo dal suo rapporto di sostituzione con le altre merci. Lo scambio è il momento centrale di una economia di mercato: due individui si incontrano e offrono all’altro una merce domandandone in cambio un’altra. Lo scambio non implica la moneta. Tuttavia non vi è dubbio che appare complesso gestire gli scambi solo attraverso il baratto; Tutto diventa più semplice se introduciamo una “merce” fittizia che può essere convertita in qualunque merce reale.

Non vi è dubbio che in questo modo gli scambi diventano notevolmente più semplici. L’unica cosa che chiediamo a questa merce fittizia è che sia accettata da tutti come intermediario di scambio. Quindi teoricamente possiamo usare qualunque cosa sia accettata dalla collettività per assolvere alla funzione di intermediario di scambio. Se denominiamo questa merce fittizia con il termine di moneta, ne risulta che qualunque cosa può essere moneta, basta che sia accettata da tutti come tale. Per questo l’economia classica non attribuisce alla moneta alcun ruolo speciale; essa è solo un mezzo per accelerare e favorire gli scambi nel tempo e nello spazio ma non determina il “valore” di una merce. In altri termini per stabilire una circolazione monetaria occorre un accordo implicito tra i cittadini che ne sanciscono la “legalità” come mezzo di pagamento. Nelle economie moderne tuttavia questo rapporto fiduciario viene sancito e delegato ad una autorità superiore, la “banca centrale” che vigila sulla corretta circolazione monetaria, prevenendone frodi e abusi. Ma questo rapporto fiduciario è comunque tacito e non coercitivo. Quando si incrina il rapporto fiduciario la moneta cessa di essere utilizzata come mezzo di pagamento, perché non più accettata negli scambi, e si può tornare a forme di baratto o vengono introdotti nuovi mezzi di pagamento non necessariamente gestiti da una autorità centrale. 


Definizione del concetto di Moneta Alternativa: Le monete alternative (o monete parallele) sono mezzi di pagamento non ufficiali utilizzati all’interno di reti di produzione e scambio. Questi mezzi di pagamento sono in genere emessi da chi crea ed organizza le reti di scambio e, salvo casi particolari, non sono riconosciuti al di fuori della cerchia di persone che partecipano ed animano queste reti. Quando parliamo di moneta alternativa ci si riferisce a qualunque mezzo di pagamento che non sia quello "legalmente" riconosciuto dall’autorità centrale. La domanda di moneta alternativa è tanto più alta quanto debole è il rapporto di fiducia verso la moneta legale. Nei momenti di alta inflazione, come nelle economie di guerra per esempio, la moneta legale entra in crisi e i cittadini spontaneamente mettono in piedi dei sistemi alternativi di pagamento. Oppure nascono “monete” alternative che sopperiscono ad esigenze dei cittadini non soddisfatte dalla moneta legale. Tuttavia la moneta genera molti effetti indesiderati quando non gestita da una Autorità superiore, come ad esempio l’inflazione o la speculazione o peggio ancora la frode. Il rischio della moneta alternativa è quindi quello di generare dei circuiti monetari veri e propri fuori dal controllo della Banca Centrale a cui spetta il compito di vigilare e gestire la massa monetaria di una economia.

Legalità della Moneta Alternativa: Non vi sono restrizioni legali; alla base della circolazione alternativa vi è sempre l’accordo tra individui di accettarne la circolazione. Ma come detto la circolazione monetaria in una economia moderna è questione molto delicata e non può essere delegata alla spontaneità. Al di là del controllo dell’inflazione, sempre in agguato quando si “molla” il controllo della banca centrale, vi sono vere e proprie operazioni di speculazione su larga scala. In altri termini può avvenire una speculazione valutaria “casalinga” che replica in piccolo ciò che succede sui mercati internazionali. E’ bene quindi che queste monete alternative siano confinate a settori dell’economia non sensibili o a fini sociali ben identificati per i quali possono essere utili. Se la moneta accettata come pagamento delle tasse è quella ufficiale, nulla vieta la diffusione di strumenti di pagamento alternativi che consentano di saldare conti e servizi.


Esempi Storici di uso di Moneta Alternativa: Nel mondo sono oltre 5.000 gli esperimenti di moneta locale, ma è sopratutto nell’Europa della crisi monetaria che questo fenomeno sta diventando virale. In un periodo in cui il sistema del debito sta portando al collasso molte economie dell’Eurozona e dove l’unica soluzione sembra essere l’illimitato aumento della pressione fiscale, le nuove monete vogliono infondere nuova linfa nelle economie locali strangolate da crisi e tasse a non finire. Prima di procedere oltre è fondamentale ricordare alcuni punti chiave: in primis questi nuovi circuiti monetari non generano interessi e servono solo a rimettere in moto gli scambi, anche perché, il più delle volte, si accompagnano all’euro, senza sostituirlo. La moneta locale non crea debito, dal momento che è divisa in parti uguali fra i membri della comunità che la utilizza. L’obiettivo delle monete locali non è quindi abbattere il sistema dell’euro, ma riequilibrarlo in favore dell’economia reale, arginando la speculazione finanziaria a cui sempre più spesso è soggetta la moneta unica, e rilanciare le economie locali.

Il Giappone è uno dei paesi che vanta in assoluto una ricchissima esperienza in materia di monete complementari, create sia per iniziativa statale che popolare. Nel primo gruppo rientrano i "Foreai Kippu", letteralmente biglietti di assistenza sanitaria, introdotti per affrontare i problemi derivanti dal sempre maggior numero di anziani che necessitano di assistenza domiciliare. Secondo questo sistema l'anziano "affitta" un assistente che lo aiuta nelle faccende quotidiane. L'assitente viene retribuito con un credito Fureai Kippu, che può mettere in un conto di risparmio dal quale può attingere all'occorrenza, oppure che può cedere a terzi anche in altre parti del paese come forma di pagamento.

Anche New York, capitale della finanza mondiale, ha un sistema complementare al dollaro. Gli Hours of lthaca vengono impiegati per pagare il lavoro prestato reciprocamente a livello locale, all'insegna dell'attenzione per l'ecologia e la giustizia sociale. I cittadini con questa valuta possono pagare l'affitto, i migliori ristoranti in città li accettano, così come i cinema, i bowling e i negozi.

Il Wir, ampiamente diffuso in Svizzera e Germania, è organizzato in forma di cooperativa. Per rimediare all'insufficiente disponibilità di denaro questo sistema abolì gli interessi. Così il credito Wir, senza interessi, aumentò il potere d'acquisto e contribuì alla circolazione di beni. Il Wir crebbe a un tasso impressionante, in 10 anni il giro d'affari passò da 250 milioni a oltre 2 miliardi di franchi.


In l’Italia,  nel 2009 viene creata in Sardegna il Sardex, moneta virtuale utilizzata per comprare beni e servizi. Nel circuito ogni unità di conto vale 1 euro, ma a differenza della moneta corrente è immune dagli interessi. Quando un’azienda entra nel sistema le viene assegnato un ammontare di Sardex pari all’importo di beni e di servizi che questa è disposta a vendere e a comprare nel network. Il circuito in parole povere prevede che le imprese aderenti si scambino tra loro beni e servizi senza ricorrere all’euro ma fatturando regolarmente e, ovviamente, pagando regolarmente le tasse. Il Sardex è una delle monete alternative che hanno riscontrato maggiore credito in Italia aiutando a resistere alla crisi migliaia di imprese piccole e medie, sane ma in difficoltà.

Proposte Accademiche di Moneta Alternativa: Esistono alcune proposte, ma quelle più interessanti non sono di provenienza politica o sindacale, ma accademica. Mi riferisco ad una proposta in particolare recentemente avanzate in maniera indipendente da un pool di cinque economisti– proposta nota come il Manifesto “Per una moneta gratuita”. Proposta interessante che  converge sulla creazione di un nuovo titolo di stato: i Certificati di credito fiscale (CCF). I titoli dovrebbero essere dotati di un grado di liquidità tale da poter essere usati come mezzo di pagamento complementari (se non addirittura alternativi) all’euro e, se necessario, richiedere il coinvolgimento delle autorità monetarie ufficiali, vale a dire la BCE, per eventuali operazioni di copertura o sterilizzazione della base monetaria. Insomma: delle quasi-monete statali di emissione governativa. In particolare, i CCF dovrebbero servire a regolare qualsiasi transazione passiva a favore della pubblica amministrazione – ad es. pagamenti di tasse, contributi, multe, e così via -, ma solo a partire da due anni dall’emissione. A garanzia del valore frontale dei CCT ci sarebbe poi la possibilità di poterli immediatamente (quindi prima di due anni) convertire in euro attraverso il sistema bancario, garantendo così ai loro possessori la disponibilità di un certo potere d’acquisto aggiuntivo. Secondo gli ideatori del Manifesto, il fatto che la pubblica amministrazione accetti a vista i CCF farebbe di questi titoli delle quasi-monete addirittura capaci di movimentare la domanda nazionale

Vantaggi Dell'uso di Moneta Alternativa: Sicuramente l’efficacia con cui le monete parallele possono essere in grado di fornire un’alternativa più economica alle normali reti di distribuzioni e scambio di beni e servizi.
Inoltre se l’intenzione è quella di uscire (prima o poi) dall’euro, allora la creazione di una moneta di transizione è un qualcosa di auspicabile, oltre che necessaria. E questo per tanti motivi: 1) perché aiuterebbe a gestire la fase del passaggio da una unità di conto ad un’altra in maniera non traumatica 2) perché aiuterebbe a smussare gli impatti sui valori nominali di prezzi, tassi d’interesse e tassi di cambio; 3) perché avrebbe ricadute psicologiche sulla popolazione più gestibili rispetto ad repentina sostituzione dell’euro con una nuova versione della vecchia moneta nazionale. Ma se un Paese sente di dover uscire dall’euro sarebbe auspicabile che lo facesse in maniera concertata e non unilaterale; col “bel tempo” (vale a dire fuori da una crisi o recessione) e non nel bel mezzo di una bufera economica; in maniera ragionata e non d’impulso semplicemente perché alla fine ci si è accorti che questa Europa non è proprio quello che ci si aspettava o il paese leader ci sta antipatico. L’introduzione di una moneta complementare, capace di affiancarsi a quella tradizionale, potrebbe rappresentare una nuova opportunità per il mercato e per l’intero territorio, in quanto espediente fondato sul rilancio trasparente dell’economia reale. L’introduzione effettiva di una moneta complementare potrebbe convalidarsi come un forte strumento per risollevare le economie in difficoltà, definendo così un sistema contraddistinto da una maggiore stabilità, da una più equa prosperità e soprattutto da un orientamento più a lungo termine rispetto a quello odierno. Infine la moneta complementare non comporterebbe il disfacimento dell’attuale sistema, ma sarebbe applicabile da subito. Questa innovazione consentirebbe un recupero, perlomeno parziale, della sovranità monetaria, essendo in grado di rinnovare il senso di comunità, di favorire l’inclusione sociale, di promuovere iniziative volte al recupero della resilienza socio-culturale ed economica, di consentire un aumento del potere d’acquisto ed una maggiore semplicità e rapidità degli scambi e della distribuzione di beni, servizi e lavoro.


Proposta Politica per l'emissione e la diffusione di Moneta Alternativa a livello Municipale: in primis va sostenuto che è importante non convertire moneta alternativa in euro, per evitare squilibri e truffe. Per quanto riguarda invece le Singole Fasi da svolgere, ne abbiamo individuate cinque principali:

1) Iscrizione cittadini al circutio: Il municipio eroga 100 monete alternative ad ogni cittadino e al municipio spetta un totale di monete alternative equivalente della somma di quanto ricevuto dai cittadini iscritti (es. quindici soci, millecinquecento monete alternative al comune)

2) Le monete alternative vengono immesse nel circuito: Il municipio da contributi  alle famiglie problematiche e paga i propri dipendenti in parte con  monete alternative

3) Le monete alternative cominciano a girare: le famiglie spendono monete alternative in negozi di generi di
 Prima necessità (panettieri, alimentari, agricoltori, artigiani, erboristerie, ecc.) e Le associazioni spendono ed incassano monete alternative

4) Le monete alternative incassate vengono spese sempre più: questo aumenta il potere d’acquisto delle famiglie e la ricchezza del territorio: I negozianti pagano alcuni servizi ed imposte al Municipio in monete alternative, I negozianti e le imprese pagano alcuni fornitori in monete alternative, Il Municipio paga alcuni fornitori in monete alternative

5) Il sistema è ora regime, il cerchio si chiude e si sviluppa la virtuosità del circuito: Il Municipio incassa monete alternative dai cittadini e dai commercianti, Il Municipio eroga contributi parzialmente in monete alternative, i cittadini spendono monete alternative nei negozi di generi di prima necessità, sia il Municipio che i negozianti pagano i loro rispettivi fornitori in monete alternative

Ci sono poi quattro fasi riguardanti il Percorso di implementazione del circuito:

1) Presentare lo schema al municipio (Presidente, assessori, segretaria comunale, consiglieri)

2) Presentare il circuito alle realtà interessate e ai cittadini facendone capire il valore aggiunto

3) Costituire un punto d’erogazione di monete alternative direttamente in municipio

4) Cominciare ad usare monete alternative dandosi obiettivi ambiziosi ma raggiungibili

E infine le tre fasi finali di consolidamento del circuito:

1) Fare analisi del PIL del territorio

2) Individuare i settori prevalenti (agricoltura, artigianato, beni e servizi, commercio, manifattura, turismo, altre aziende e settori)

3) Sostenere le vocazioni territoriali

Eccola, dunque, la nostra porposta politica. Concreta, Realizzabile, Sostenibile. Monete Alternative non per sostituire (almeno per ora) ma per rafforzare la monete ufficiale. Per andare incontro alle fasce più in difficoltà della popolazione. Per far ricrescere e sviluppare di nuovo il territorio. Veniteci a dire, ora, che non è possibile farlo...

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