domenica 7 agosto 2016

Attenti al Canone

Tutti coloro che sono in procinto di leggere questo articolo ricorderanno senza alcun dubbio la logorante pubblicità, andata in onda qualche mese fa, in cui Mamma Rai prometteva che il pagamento del canone sarebbe stato semplice “come accendere la luce”. Ora, ognuno di noi sa che il canone di abbonamento alla televisione è dovuto da chiunque possegga un apparecchio televisivo; sa che esso viene pagato una sola volta l’anno, dunque una sola volta a famiglia (a condizione che i familiari siano residenti nella stessa abitazione); sa inoltre che il suo importo è stato ridotto a 100€ per il 2016; ma soprattutto ognuno di noi non può non essere a conoscenza del fatto che il pagamento del suddetto è previsto, mediante addebito nella fattura dell’utenza di energia elettrica, per i titolari di tale utenza ad uso domestico residenziale.

In men che non si dica, di conseguenza, milioni di italiani si sono ritrovati nell’ultima fattura, oltre al normale consumo, anche l’addebito di 70€, corrispondente alle prime sette rate dell’abbonamento TV. Fin qui nulla da controbattere, se non fosse che per molte famiglie dietro questa cifra si nascondono in realtà caos e pasticci burocratici. Tra attribuzioni errate, segnalazioni arrabbiate ed importi sbagliati, la riuscita di questa nuova operazione sembra essere già compromessa. Intoppi legati specialmente al doppio addebito se il contribuente è intestatario di più di una bolletta elettrica; inoltre chi non doveva pagare il canone, avendo presentato prontamente la dichiarazione sostitutiva, ora se l’è ritrovato in bolletta, mentre chi ancora non ha ricevuto la famosa fattura è giustamente preoccupato di incorrere in qualche sanzione.


In questo intricato puzzle non sono mancate minacce e parole grosse da parte del Codacons, che in vista della decisione del Tar sul futuro del canone in bolletta, ne ha urgentemente richiesto la sospensione, poiché se il canone Rai viene definito dalla Corte Costituzionale come un'imposta non legata ad alcuna fornitura ma al semplice possesso di un apparecchio televisivo, la bolletta elettrica è a tutti gli effetti il corrispettivo per un servizio, pertanto: “Appare illegittimo pretendere il pagamento del canone attraverso una bolletta destinata a coprire il costo di un servizio divisibile!”.

Due giorni fa, il Tar si è riunito ed ha decretato il pagamento del canone in bolletta, annullando le speranze e respingendo il ricorso presentato da Altroconsumo e Codacons. Partita chiusa sì, ma non per tutti: al vorticoso caos scatenatosi negli ultimi giorni si aggiunge anche l’Agenzia delle Entrate che, giusto per rendere il tutto ancor più interessante, ha pubblicato recentemente un provvedimento capace di definire le modalità di presentazione dell’istanza di rimborso del canone per uso privato. Attenzione però, poiché questo è un metodo percorribile solo da coloro che hanno già erroneamente pagato il canone, essendo trattenuto in bolletta dal fornitore di energia elettrica.

Giunti a questo punto è doveroso far chiarezza per semplificare la questione agli utenti: tutte le “vittime” del caso, del caos e degli eclatanti errori burocratici possono richiedere il rimborso per un addebito improprio del canone Rai; come specificato precedentemente, l’Agenzia delle Entrate ha difatti predisposto un modulo di rimborso per il canone tv, pagato mediante addebito sulle fatture elettriche, ma non dovuto. (E’ necessario collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate per scaricare il modulo ad hoc).

Tale modulo può essere inviato immediatamente, insieme ad una copia di un documento di riconoscimento e tramite raccomandata, al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1 di Torino, Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino.
In modalità telematica la procedura sarà attivata a partire dal 15 Settembre 2016.

Possono richiedere il rimborso tutti coloro che si sono ritrovati nella bolletta di luglio l’addebito dei famosi 70€, nonostante la presentazione della legittima dichiarazione di non possesso del televisore. Il rimborso è previsto sia nel caso in cui il contribuente o un familiare abbiano già pagato il canone se addebitato in automatico sul conto corrente, sia nel caso di doppio canone, ovvero di addebito su due utenze della stessa famiglia anagrafica, anche se intestate a familiari diversi. Diritto al rimborso anche per i contribuenti over 75 con reddito complessivo familiare non superiore a 6.713,98€, e per coloro che hanno inviato le istanze, contenenti i dati necessari, prima della pubblicazione del provvedimento.


Il rimborso, effettuato dalle imprese elettriche, avviene mediante l’accredito sulla prima fattura utile, o tramite altre modalità, come l’invio di appositi assegni. Nel caso in cui il rimborso non vada a buon fine, esso sarà pagato direttamente dalle Entrate.

Noi non possiamo che augurare ai tanti italiani di risolvere al più presto questa situazione, sperando che questi chiari di luna non generino ulteriore confusione.

Nessun commento:

Posta un commento